Morgan spiega la frase sulla depressione rivolta a Fedez e sbotta: “Sono stato esasperato ed umiliato”
Ha incendiato i social quanto accaduto ieri durante il quarto live di X Factor 2023
Valeria Novembre 17, 2023
La puntata di ieri sera di X Factor ha visto Morgan protagonista di svariati diverbi.
Uno su tutti quello con Fedez che, intervenendo durante uno scontro verbale tra il cantautore e Francesca Michielin si è preso del “depresso” da Morgan. Ecco cosa gli ha detto:
Mi fai da psicologo Fedez? Sei troppo depresso per essere psicologo.
Dopo quel momento numerosi sono stati i commenti negativi per l’uscita indelicata del cantante dei Bluvertigo. E sui social si è creata una vera e propria rivolta che ha portato il diretto interessato ad intervenire sui social attraverso un video. Ecco come ha iniziato:
Torno adesso a casa dopo una puntata in diretta di X Factor dove c’è stato un po’ di contrasto, dove la tensione è stata a dei livelli alti. Cosa che in televisione è abbastanza normale. Infatti io non voglio che qualcosa venga percepito come non è. In particolare mi riferisco ad uno scambio di battute tra me e Fedez che probabilmente ha creato in lui si è stranito e si è offeso. Però io non voglio che venga fraintesa questa cosa e vi spiego perché.
Dopo che lui era stato sarcastico per tutta la serata nei miei confronti, io rispondevo con altrettanto sarcasmo. Ad un certo punto alla fine mi fa la morale e io gli ho detto che dovrebbe farmi da psicologo, ma che non era il caso perché troppo depresso. Ora, utilizzare la parola depresso è una cosa che ho fatto ironicamente, ma più nei miei confronti che nei suoi. Allora, la depressione è uno stato che conosco molto bene perché ho una storia di depressione sia personale che famigliare.
Morgan ha proseguito raccontando anche di un suo aneddoto famigliare che riguarda suo papà morto a causa della depressione:
Non pensate sia stata una voglia di colpire l’ammalato, perché io non sono tenuto a riferirmi alla cartella clinica, non voglio offendere nessuno. Per me depressione è una parola importante da usare proprio per un motivo legato alla mia storia anche perché mi padre si è tolto la vita nel 1988 per qualcosa che oggi verrebbe chiamata depressione, ma che ai tempi non si chiamava così. E credo che se si fosse chiamata depressione, lui sarebbe qui oggi e avrebbe 80 anni. Oppure sarebbe morto di morte naturale e invece no. Quando aveva 46 anni si è tolto la vita perché ha avuto una crisi depressiva che ai tempi, essendo la psicologia arretrata rispetto ad oggi, non c’erano cure. Se si fosse chiamata depressione, si sarebbe salvato perché noi, i suoi familiari, lo avrebbero voluto salvare e invece non siamo riusciti perché non si è dato un nome al problema.
Che io abbia detto depressione non è una cosa svilente e negativa nei confronti di chi vive la depressione perché sono il primo a vivere la depressione e pensare che è una condizione di sofferenza che però c’è latentemente in tutti, uomini e donne che sono sensibili e che fanno della loro sensibilità un lavoro, una creatività, che traggono il loro nutrimento ad una depressione latente che hanno e che è una condizione tipica di chiunque si chiami artista o creativo. Vivono in una dimensione di latente depressione. Latente significa che c’è sempre. Mi sto riferendo a me stesso quando parlo di depressione, ma sono anche depresso perché sono in una società che è depressa e che fabbrica uomini e donne depressi. Perché è organizzata in modo tale da deprimere gli individui. E questo lo diceva già negli anni 70 Michel Foucault. La malattia della società moderna è la depressione.
Infine Morgan ha così concluso:
Ma allora di cosa stiamo parlando? Io offensivo? No, no. Io sono rispettoso nei confronti di tutte le persone che hanno una sofferenza, anche perché sono il primo ad averle, quindi non voglio che si pensi che come al solito, strumentalizzando una determinata espressione di cui bisogna capire lo spirito. Perché l’uomo depresso, che io sono, si può anche con ironia togliere da questa depressione se la vede, se la sente, se la decodifica. Woody Allen ha fatto film quasi sempre basati sulla condizione della depressione nella società americana, anche Nanni Moretti l’ha fatto in Italia. Ha raccontato sé stesso depresso, anche il Papa. Molte canzoni di cantautori famosi parlano di depressione, le mie, oltre a tutte le condizioni personali, parlano di depressione.Per cui, Fedez, non ti ho voluto minimamente veramente offendere, non era nel mio spirito. La depressione ci riguarda, e io sono il primo ad ammettere la mia e a voler fare qualcosa per oppormi ad essa.
Certo Marco ma forse in quel contesto sei stato leggermente indelicato.
Indelicato è l’intento di umiliare me e tutti i miei ragazzi. Dopo essere stato umiliato ed esasperato da quel clima ipocrita e sleale, costante, non posso fare una battuta sagace? Ma per favore.
La parola giusta credo sia “Umiliazione”. C’è molta gente che gode nell’umiliarmi. (…) Senza contare l’umiliazione dell’ospitata di Annalisa o l’umiliazione di non aver potuto scegliere i brani per la giostra e rigorosamente non poter attingere dalle assegnazioni quando invece tutti gli altri hanno avuto questa libertà. Che schifoIo non accetto l’umiliazione perché sono bravo, mi impegno e conosco la musica. E’ l’unico mezo che hanno quello che non sanno combattere lealmente perché non hanno le competenze, solo colpi bassi. E poi una volta ESASPERATO ED UMILIATO non posso manco fare una battutina? Ma siete totalmente fuori o siete dei bot?
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