Myrta Merlino: “Chiara Ferragni e Silvio Campara? Ecco perché non la giudico. Imane Khelif? Anche a me sono venuti dubbi”
La conduttrice ha svelato come ha affrontato il suo primo anno a Pomeriggio 5: “È stata dura ma…”
Renata Agosto 14, 2024
Myrta Merlino, che dallo scorso anno ha sostituito Barbara D’Urso alla conduzione di Pomeriggio 5, ha fatto un bilancio della sua esperienza a Mediaset.
La giornalista, che ha condotto per dodici anni L’aria che tira su La7, ha ammesso di aver dovuto fare i conti con un pubblico diverso e abituato ad un’altra conduzione, quella della D’Urso, che per circa quindici anni è stata al timone del talk show di Canale 5. In un’intervista rilasciata al settimanale Chi, Myrta ha dichiarato:
Mi è stata chiesta una forte discontinuità rispetto al passato, è stata una piccola rivoluzione. Per me era un impegno difficile e stimolante. Sono andata in onda in una fascia oraria per me nuova, il pomeriggio, che è un mondo a sé. A quell’ora, davanti alla tv, c’è la pancia del Paese, c’è un pubblico che vuole ritrovare i propri desideri, le paure, i problemi, i sogni. Venivo da un mondo legato alla politica e ho capito tante cose che i politici, spesso, ignorano. Sono partita con umiltà, mi sono messa in ascolto, ho cercato di capire le cose che stavano a cuore alle persone, facendo quello che, per me, è servizio pubblico. Mi sono occupata di problemi quotidiani come le truffe agli anziani, di drammi come i femminicidi, di diritti violati.
Il mio lavoro era mantenere lo zoccolo duro abituato da 15 anni a un prodotto diverso, e, intanto, intercettare un pubblico nuovo. A fine stagione il marketing ci ha fatto notare che abbiamo mantenuto il grande pubblico del pomeriggio e ci siamo allargati anche a un pubblico più giovane. È stata dura, in un mondo lontano da me, con molti nemici, ma ho tenuto la barra dritta. Sono una giornalista e ho voluto raccontare le notizie mettendomi dalla parte di chi mi segue. È stato uno sforzo riconosciuto e questa è la base per la prossima stagione. Ho imparato anche dai miei errori, c’è un bellissimo libro di Philip Roth, intitolato Pastorale americana, che dice: “Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando“.
La giornalista ha poi detto la sua sul concetto di ‘trash’, con cui molti hanno definito, negli, il prodotto condotto dalla D’Urso:
Quello che ho cercato di fare – che non so se sia il discrimine fra pop e trash – è stato evitare di spettacolarizzare o insistere su particolari ininfluenti. Ho fatto il mio lavoro con rigore e onestà intellettuale. Ricordo quando mi chiamò Eleonora Giorgi per parlarmi della sua malattia e mi disse di volerla raccontare da me. Di fronte a un compito così delicato sono stata indecisa, ho riflettuto molto prima di accettare, ma, poi, ho scoperto aspetti di me che non conoscevo. Mi sono lasciata guidare dal cuore, mettendomi in gioco, e ho avuto la conferma che tante persone avevano bisogno di quella testimonianza per trovare il coraggio di affrontare il medesimo percorso.
A seguire, Myrta ha parlato della pugile algerina della pugile Imane Khelif, che ha vinto l’oro alle Olimpiadi 2024, sulla bocca di tutti dopo aver vinto su Angela Carini per il ritiro dell’azzurra a 46 secondi dall’inizio del match perché “un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta“, dando così il via alle polemiche sul fatto che la Khelif sia una donna iper-androgina.
Per prima cosa partirei dalla fondatezza delle notizie. Ho chiamato subito Giovanni Malagò, presidente del Coni, per sapere come stessero le cose, perché bisogna sempre conoscere i termini delle questioni. Anche a me, vedendo quell’incontro, sono venuti dubbi. Si notava subito un divario fisico. Però dobbiamo essere rigorosi e capire quale sia la storia, quali siano le regole, quale sia il livello di testosterone accettabile. Partiamo dai fatti, poi si possono ospitare tutte le opinioni.
Infine, la Merlino si è espressa circa il flirt tra Chiara Ferragni e Silvio Campara, manager nel settore della moda, sposato e con due figli:
C’è, prima di tutto, il tema di una donna che ha vissuto anni di fortuna pazzesca, forse eccessiva, la quale si ritrova a vivere l’anno peggiore della propria vita: sotto accusa nel lavoro e con un matrimonio che finisce, con due bambini e un ex marito complicato. Un uomo istintivo, impulsivo. Non è stata una separazione leggera. Dopodiché, giudizi in amore non ne do: sono stata sposata due volte, ho avuto tre figli da due uomini diversi e sto con un uomo che, a propria volta, ha alle spalle due relazioni importanti con due figli. La cosa essenziale è che ci sia l’amore. Non sono moralista: quando l’amore esiste, anche le situazioni complicate si sistemano. Auguro a Chiara di trovare un uomo solido, maturo, capace di starle vicino in un momento difficile.
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