Lo scorso 18 giugno, la giudice Giovanna Di Rosa ha accolto l'istanza degli avvocati di Fabrizio Corona, al quale è stato concesso l'affidamento terapeutico in una delle comunità di Exodus di Don Antonio Mazzi, quella a Pozzolo, in provincia di Varese. Non può uscire e deve seguire le indicazioni del magistrato, ma l'ex re dei paparazzi è felicissimo: "Ho attraversato la tempesta, lottato fino all'ultimo, è stata dura ma era necessario. Ora si riparte" ha commentato lui. Per lui, la cosa più importante è stata sempre suo figlio Carlos, che non ha sempre potuto vedere durante la sua reclusione, anche perché, pare, l'ex moglie Nina Moric si era rifiutata. Ciononostante, la modella croata rappresenta un punto fermo nella vita di Fabrizio, così come lui lo è per lei. Dopo il ricovero in ospedale di Nina, Carlos vive con la signora Gabriella, mamma di Fabrizio, e i due sono stati affettuosi anche in Tribunale. "Non appena ho saputo la decisione del giudice, sono andato in carcere. Gli hanno comunicato il provvedimento mentre ero davanti a lui" ha raccontato l'avvocato di Corona, Ivano Chiesa. "Ha urlato di gioia e mi ha massacrato a furia di pacche sulla schiena! La pena residua di Fabrizio è inferiore ai 5 anni, così ha potuto usufruire di dell'affidamento. Stavolta il giudice ha dato un'interpretazione illuminata della legge sul reato di estorsione ai danni del calciatore Trezeguet. Inoltre, tutte le valutazioni dell'ASL, di psichiatri e psicologi erano positive. Hanno anche valutato il fatto che potesse violare le regole. Se fosse stato il Corona di due anni fa, avrebbero detto di no. Fabrizio sa che se viola le regole, torna in cella e appena è uscito mi ha detto: 'Io qua non ci voglio più tornare'. Tre due o tre mesi, il Tribunale valuterà come sta andando. Sua madre è stata contentissima e ha detto 'Finalmente un po' di giustizia per il mio bambino'. Il fatto di avere in casa Carlos, che è il ritratto di suo padre, la faceva soffrire ancora di più".