Amici di Maria de Filippi
Ora o mai più, Pierdavide Carone: “Dopo Amici i cantautori mi snobbavano, poi è arrivato Lucio Dalla e…”
Il vincitore del programma di RaiUno ha parlato anche del cancro contro cui ha combattuto, e della preoccupazione di non poter avere figli a causa della chemio
Valeria 05/03/2025

Reduce dalla vittoria suprema in Ora o mai più, Pierdavide Carone ha raccontato come ha vissuto quel momento al settimanale Chi:
Quando mi hanno chiamato e ho messo piede lì dentro non avevo aspettative. Mancavo dalla tv da un po’, facevo altre cose, sempre nella musica. Poi, man mano che andavo avanti, ho avuto le risposte che cercavo dai coach e dal pubblico. Mi hanno fatto capire che, al di là del programma, si erano accorti di me.
Il cantautore è noto per aver partecipato ad Amici nel lontano 2010, dove si classificò terzo. Ma prima di partecipare al talent, Pierdavide faceva il casellante in autostrada:
Quando sei un emergente non riesci a guadagnare abbastanza solo con la musica e, quindi, oltre a suonare, a fare concerti, a studiare musica, perché ho frequentato il conservatorio. L’autostrada era la fonte di sostentamento primario. Così mi sono comprato la chitarra e avevo anche i soldi per andare a cena con la fidanzata.
“Di notte” l’ho scritta nel bagno della sala relax di Amici. Avevo passato una nottata burrascosa perché avevo parlato con la mia fidanzata e le avevo anticipato quello che le avrei detto una volta uscito dal programma, e cioè che la nostra storia era finita. Avevo passato la notte in bianco, preso dai rimorsi come succede negli psicodrammi postadolescenza, e, quando hai un animo artistico, trasformi anche le cose spiacevoli in una canzone
Poi nel 2012 ha partecipato a Sanremo con il brano Nanì, accompagnato da Lucio Dalla, che era il suo produttore. Qualcosa però poi è accaduto nella sua carriera e a svelarlo è stato proprio Pierdavide Carone:
La morte di Lucio, avvenuta pochi giorni dopo il Festival, è stata uno schiaffo che mi ha fatto capire che per due anni ero stato in apnea. Il successo piace a tutti, però mi ero scollato dal me più umano. E decisi di defilarmi. Il motivo per cui mi chiamavano in quel momento, poi, era grottesco, mi cercavano soprattutto per parlare di Dalla, sembravo il suo orfano, e così sono sceso dalla giostra.
Quando poi ho cercato di risalire, non c’era più posto. Oggi, se ti fermi due mesi, sei perduto, figurati io che mi ero fermato per due o tre anni. Ero uscito dai radar, e poi, nel 2018, è uscito un singolo, Caramelle, che mi ha riportato al successo. Ma, anche lì, sono subentrati fattori imponderabili perché mi sono ammalato, poi si è ammalato mio padre, poi si è ammalato il mondo perché era il 2020 ed è scoppiata la pandemia. Il tempo ti sfugge dalle mani, mi sono ritrovato punto a capo con il mutuo e le bollette da pagare.
Così ho iniziato a insegnare musica e, quando c’è stato il decennale della morte di Lucio Dalla, non mi sono potuto sottrarre. Ho iniziato a fare concerti tributo che mi hanno permesso di tornare a esibirmi dal vivo, ma mi ero dimenticato della mia carriera. È stato decisivo il mio manager, Davide Gobello, che era il mio chitarrista, e ci siamo messi a lavorare. A ottobre è uscito il mio disco, Carone, e, inaspettatamente, è arrivata la chiamata di Ora o mai più.
In una recente intervista a Vanity Fair, Carone ha poi svelato anche il dolore che lui stesso ha poi dovuto affrontare: un cancro. Questo però fortunatamente è stato curato in tempo anche se, ad oggi, a causa della chemio, potrebbe non avere figli. Ecco l’intima confessione di Pierdavide:
In quel periodo mi sono ritrovato a essere io a rassicurare gli altri sul fatto che non stessi morendo. I medici, fortunatamente, lo hanno preso in tempo, e questo mi ha rasserenato, anche se chi girava intorno a me non lo era. Ricordo bene di aver visto mia madre piangere mentre mi portavano in sala operatoria e di averle sorriso. Non perché stessi fingendo, ma perché ero veramente sereno e cercavo di trasmettere la mia sensazione anche a lei.
La forma di una certezza, almeno nel modo convenzionale. Credo che sia, però, poco produttivo rimuginare su qualcosa che non puoi controllare: è meglio lasciar correre e andare avanti. Se vorrò dei figli, li farò in un altro modo. Senza contare che non tutti devono per forza diventare genitori.
Nel mio caso, non potendo capitare, si tratterebbe di una scelta consapevole: non potrei decidere di mettere al mondo una persona, ma di prenderne una che è già al mondo. Quando uno fa una scelta del genere, è normale che consideri tante cose, come la stabilità economica. Detto questo, credo che al momento debba prima aggiustare alcune cose in me. Per il futuro, vedremo.
Tornando all’intervista di Chi ha poi ricordato il momento in cui decise di partecipare al talent show di Maria De Filippi e cosa ne è conseguito dopo:
È stato una specie di raptus: un giorno, sceso dal treno dopo le lezioni al conservatorio, ho chiamato la redazione del programma. Maria De Filippi mi ha aperto le porte, considerava credibili le mie canzoni e mi ha permesso di portare i miei pezzi in gara. Il problema è stato fuori da lì perché, chiaramente, quando ho cercato di unirmi al branco dei cantautori, il fatto che venissi da Amici veniva visto con snobismo. Questa cosa è durata il tempo di un Lucio Dalla perché, se lui ti porta a Sanremo, ti produce il disco e ti fa salire su quel palco, allora mette a tacere ogni congettura sul fatto che uno di Amici possa essere considerato un cantautore.
Dopo il successo di Rai Uno, adesso Carone si appresta alla gara al San Marino Song Contest:
Ho imparato a essere più aperto perché mi sono chiesto se il blocco della mia carriera non dipendesse dai no che avevo detto negli anni. Se dici troppi no, alla fine resti a casa. Non sto andando a San Marino perché così poi vado all’Eurovision, c’è il 5 per cento che possa accadere. Vado con un mio brano inedito, Mi vuoi sposare? Diciamo che è una canzone in cerca d’autore (ride, ndr).
E a proposito di Eurovision, ha poi commentato anche la rinuncia di Olly:
Faccio fatica a mettermi nella testa degli altri, anch’io ho detto dei no e mi domandavo perché gli altri non li capissero. Posso dire che, se vincessi San Marino e potessi andare all’Eurovision, non credo che rifiuterei.
Infine ha così commentato anche l’ultimo Festival di Sanremo, svelando chi sono stati i suoi Big preferiti:
Mi è piaciuto il ritorno dei cantautori come Brunori Sas, Lucio Corsi, Cristicchi e anche altri artisti, come Fedez e Achille Lauro, hanno portato brani personali.
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