Forse non tutti sanno che la casa della cantante Orietta Berti è un vero e proprio museo: "Non mi ricordo mica tutto io!" giustifica lei le sue collezioni e i suoi ricordi. Quando apre un armadio, vengono fuori migliaia di abiti da scena: "Con questo cantavo l'operetta con Claudio Villa" ricorda di uno. Ma anche parrucche: "Queste quattro le ho tenute una notte in una vasca da bagno con lo shampoo. Mio figlio era andato ad una festa con gli amici...Una puzza di maschio avevano che il giorno dopo volevo buttarle via!". E poi, ancora, scarpe con plateau di plexiglass: "Le compro in America, da quello che faceva i reggiseni per Madonna"...E le sue amatissime bambole: "Le più nuove me le ha mandate un fan dal Texas", dice lei mostrando quattro bambole di Vivien Leigh alte 50 cm. Questo Natale è speciale per la cantante di Finché la barca va, che compie 50 anni di carriera: "Fa un certo effetto, è vero. Ho iniziato a 18 anni e da allora sono sempre in pubblico. Siamo cresciuti insieme, siamo invecchiati insieme, ci godiamo la nostra età. Che poi io sono una donna con una certa età, dormo due ore a notte, sono una forza della natura...Mi sono appena esibita a Malta in quattro concerti e il pubblico cantava tutte le mie canzoni. Alla fine ho detto: 'Lasciatemi cantare da sola almeno l'inedito Dietro un grande amore! Finché la barca va temono tutti che io non la faccia e invece la faccio sempre". Ma com'è il Natale per lei? "Io ho sempre lavorato, tutte le sante feste. Quest'anno cucina mio figlio Omar, che è bravissimo, ma io prima avevo le nonne e la mamma: loro preparavano il pranzo, io correvo a casa e poi tutti a tavola. Quando sono arrivati i bambini Omar e Otis, facevamo dei Capodanni a Rimini: un freddo, ma un freddo...Prima, invece, c'era il periodo delle Canzonissime e io e mio marito Osvaldo Paterlini stavamo a Roma per le prove e per la diretta del 6 gennaio: facevamo 30 milioni di telespettatori e c'erano due canali, il primo e il secondo. Di quelle ne abbiamo fatte dieci. Di Festival di Sanremo, invece, undici, di cui uno con Giorgio Faletti. Lui si scusava perché non ero arrivata in finale e io gli dicevo: 'Ma dai, ci siamo divertiti, questo conta'. L'ho rivisto dopo alcuni anni, lui faceva già lo scrittore. Ci siamo incontrati alle porte dell'ascensore del Jolly di New York. 'Beh, cosa ci fai tu qui?'. 'Io sono qui a cantare, tu?'. Lui faceva i giri dei commissariati per vedere i delitti più scabrosi per i suoi thriller. E' lì che ci siamo visti l'ultima volta e non immaginavo sarebbe stata l'ultima. Peccato. Tornare a Sanremo? Ma no, devi farlo se hai una canzone buona. E poi io non ho il pubblico dei telefonini, di quelli che votano". Quando le si chiede perché, secondo lei, piace tanto alla comunità gay, Orietta risponde: "Ho chiesto al mio amico Ezio e a suo marito Sergio e mi hanno detto che ho una voce che dà vibrazioni. Ezio mi ha detto pure: 'Non sono mai andato con una donna, ma con te, all'inizio, ci sarei andato'. Lui vive a Los Angeles, dove vado sempre a fare le vacanze. Suo marito è il più grande antiquario di Los Angeles. Stanno insieme da 23 anni e si sono sposati due anni fa: siamo andati io e Paolo Limiti. Da noi non c'è una legge, non va bene. Sarebbe giusto potersi sposare in ogni caso. E poi un uomo, quando è avanti d'età, se è solo...Vale anche per le donne, ma noi siamo più forti!". Quando le si chiede se ha indossato una delle sue parrucche per il matrimonio, svela: "Ne ho una collezione anche a casa loro! Loro fanno delle feste con 40-50 persone e magari si vestono tutti da donna. Io mi vesto da donna e metto la parrucca. E mi distinguo". Quando le si chiede se c'è una sua erede, la Berti risponde: "Negli anni Settanta c'erano l'Orietta, l'Ornella Vanoni, Milva, poi è arrivata Patty Pravo, Iva Zanicchi, Anna Oxa, Loredana Berté...Ognuna aveva la sua personalità. Ma se adesso chiudi gli occhi, non sai chi è che canta. Tutte imitano la cantante del momento: prima era Whitney Houston, adesso è Adele". E, a proposito di imitazioni, chi preferisce tra le sue? "Valerio Scanu è bravissimo. Gabriele Cirilli mi somiglia più nelle espressioni: la mamma è emiliana...Ma anni fa mi imitava Alighiero Noschese e mi diceva 'Sembri un trumeau'! Essere imitati da lui è un onore. L'imitazione, poi, è la consacrazione di un artista". Infine, quando le si chiede se ha mai pensato di ritirarsi, risponde: "Mai! Io penso che se dovessi dire 'Da oggi non canto più', domani sarei morta". E dopo aver elencato il suo abbondante menu di Natale, confessa: "Se combatto sempre col peso? Il problema è che io non ci combatto mai!".