Paolo Bonolis torna a parlare della fine della storia con Sonia Bruganelli: “Preferisco che una cosa finisca invece che diventi bugiarda”

Paolo Bonolis è stato ospite ieri di una nuova puntata del seguitissimo podcast Passa dal Bsmt condotto e ideato da Gianluca Gazzoli. Qui, tra racconti inediti riguardanti la sua vita professionale e alcuni retroscena su alcuni suoi programmi ha parlato anche della sua vita privata. Il conduttore, insieme all’ormai ex moglie Sonia Bruganelli, circa un anno fa ha annunciato il divorzio. Ieri, durante la lunga chiacchierata è tornato a parlare di come ha vissuto quel periodo: 



Il divorzio non è figlio del lavoro, è figlio di altre cose, di cambiamenti interiori delle persone che vanno rispettati. Così come una persona ha delle cose che ti può dare e tu le accogli, quando non te le può dare più o non te le vuole dare più perché devi pretenderle? La nostra relazione è durata circa 26 anni. Ogni cosa è fatta di luce e ombra: se guardi la luce la cosa passa, se guardi l'ombra ti immalinconisci. La realtà è che la gestisci per quello che è, ti godi per ciò che è stato e accetto ciò che è diventato. Preferisco che una cosa finisca invece che diventi bugiarda.

Il conduttore ha poi commentato il mondo del gossip e di come vive la relazione con i social:



Questo è un mondo, il mondo del gossip, che non riesco a capire. Questo vivere dall’altra parte della serratura della vita altrui, non riesco a comprenderlo. Ogni tanto mi parlano e mi dicono: “Hai saputo di…”, ma io non lo voglio sapere. Ma poi chi sono io per dire cose di un universo e un’alchimia così complessa come ad esempio una vita di coppia? Non è che la vita di coppia sono tutte uguali. Quindi come esprimo un giudizio? Chi ha ragione o chi ha torto io che ne so? Non lo sanno gli interpreti, non riescono a capire loro chi ha ragione o torto. Non è solamente una questione ti torno o di ragione, è questione di trasformazione: nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma.

E questo accade anche nelle relazioni, nei sentimenti ed è normale. Devi essere felice di ciò che hai avuto. Se è diventato qualcosa di diverso, è diventato qualcosa di diverso e basta.  Ce ne sono cose complesse nella nostra vita, questa cosa è accaduta anche con nostra figlia. Secondo me è come ti poni tu nelle cose, un peso negativo oggettivo è quello: se tu ci metti del tuo poi diventa insostenibile. La vita è fatta così possono esserci cose positive e negative, ma è così per tutti e dobbiamo esserne consapevoli. Qualcosa di bello è importante, ci dobbiamo fare caso quando accade. Cerco sempre di guardare la luce, anche quando mi accade qualcosa di negativo, ma qualcosa di salvifico c'è sempre e io cerco di guardare sempre quello.



Paolo Bonolis ha poi parlato del suo rapporto con i social:

Io non seguo i social, perché se io parlo con te devo parlarti in faccia perché non riesco a interloquire con persone che non so chi siano. Ma non ci riesco perché non so cosa dirgli, ho un problema effettivo con la barriera tecnologica che intercede con me, io parlo con tutti purché posso guardarti, osservarti, non riesco a non avere un contatto. Per i ragazzi di oggi la vedo come una problematica.

Il conduttore, ormai da anni divide il palcoscenico con l'amico fedele Luca Laurenti. Su di lui ha detto:

Luca vive un mondo a parte, veramente. Persona intelligentissima, sensibilissima ma che non appartiene a questa dimensione quindi poter lavorare con lui significa potersi garantire l'improbabile e l'imprevedibile costantemente.

Infine Paolo Bonolis ha concluso la sua lunga e interessante chiacchierata svelando quali (famosissimi) brani dei suoi Sanremo erano stati eliminati dalla commissione:

I miei Sanremo? Le canzoni dovevano essere scelte dalla commissione. Mi hanno fatto sentire delle canzoni e avevano eliminato Mentre Tutto Scorre [dei Negramaro, ndr] dicendo che era una "caciara". Io gli ho risposto "Macché caciara. Ma che siete matti! Un pezzo così è un pezzo della Madonna!". La stessa cosa è successa nel 2009 con il brano Sincerità [di Arisa, ndr] non erano convinti.