Paolo Meneguzzi descrive la musica pop di oggi e lancia una stoccata a Disco Paradise: la dura replica di J-Ax
Ecco cosa è successo tra i due cantanti
Renata Luglio 24, 2023
Il rapper J-Ax, storico fondatore degli Articolo 31, ha replicato alle ultime dichiarazioni di Paolo Meneguzzi.
Il cantante diventato famoso alla fine degli anni ’90 per i brani Mi sei mancata, Lei è ed altri, ha recentemente partecipato all’Eat Sound Festival di Vertemate (Como). Per l’occasione, intervistato da MowMag, ha commentato l’attuale panorama musicale italiano. In particolare, Meneguzzi ha criticato gli artisti della scena pop e le loro hit estive:
L’estate pop 2023 è deprimente. Il medium pop mi pare svilito. Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli. Se fai i dovuti confronti tra un prodotto e l’altro, te ne accorgi della differenza. Il pop migliore non è dozzinale, affatto. Blanco, ad esempio, se fosse prodotto ancora meglio, potrebbe tranquillamente sfondare porte internazionali perché ha tutto ciò che serve. Su uno come lui io investirei molto di più.
Il riferimento a Disco Paradise, tormentone estivo di Fedez, Annalisa e J-Ax, non è passato inosservato a quest’ultimo che, attraverso Instagram stories, ha riportato le seguenti parole di Meneguzzi: “Vedere gente tutta tatuata che va sul palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette“. Ad esse, il rapper ha replicato:
Eh, sei sicuro che TU, vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano.
E ancora:
Non c’è niente di più triste dei cantanti falliti che danno la colpa al “pubblico che oggi non capisce più un c…o”. A tutti capita di fare canzoni che non “connettono” col mercato, con la moda o con i gusti delle nuove generazioni. Se quando succede vi ritrovate con in mano un pugno di mosche, vuol dire che non avete una fan base che vi supporta anche nei momenti in cui non siete mainstream. Significa che avete fatto musica superficiale che non è entrata nel cuore della gente ma solo nelle orecchie, per poi uscirne dopo una stagione. Comunque meglio oggi con i dodicenni che fanno binge-streaming che prima con i produttori-papponi che decidevano tutto.
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