Partita del Cuore, parla Gianluca Pecchini: “Querelerò Aurora Leone e Ciro Priello!”

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Dopo lo scandalo che ha colpito l'ultima edizione de La Partita del Cuore di cui è stata protagonista Aurora Leone, Gianluca Pecchini, ormai ex dirigente della Nazionale Cantanti ha voluto dire la sua.



Secondo  Ciro e Aurora dei The Jackal, presenti alla cena alla vigilia della competizione calcistica, Pecchini avrebbe rivolto a quest'ultima delle parole sessiste. "Tu non puoi stare qui, in quanto donna", sono queste le parole che la Leone in lacrime ha voluto riportare ai suoi follower tramite le sue Instagram Stories.

Nell'immediato, la notizia ha fatto il giro del web. A dissociarsi dallo scandalo sono stati diversi cantanti, alcuni pretendendo le scuse di Pecchini, altri decidendo proprio di non scendere in campo.



L'ex dirigente, aveva fatto sapere tramite una nota ufficiale di aver dato le sue dimissioni. Ma a distanza di una settimana dall'evento benefico, che si è realizzato per il primo anno in assoluto in diretta su Canale 5, Pecchini intervistato da T.P.I. ha voluto dare la sua versione dei fatti, annunciando querele per i due protagonisti dei The Jackal.

"L’intervista la faccio, ma può chiamarmi su quest’altro numero? C’è una delle mie figlie all’ospedale, non è stata bene per tutto quello che è successo, vorrei tenere il telefono libero”. Ha esordito così Gianluca, spiegando subito dopo il motivo per cui "non si è fatto vivo prima":



Volevo tutelare la manifestazione come prima cosa. E poi la verità è che forse sono giurassico perché non sapevo bene quanto fosse importante esistere sui social. Ora so che mi devo svegliare, chi ha professioni delicate e che si aprono al pubblico deve stare al passo coi tempi, deve avere una sintonia dialettica per comunicare. Sennò è Davide contro Golia. Si dovevano sfidare la Nazionale Cantanti, per cui gli inviti li faccio io, contro quella Campioni per la Ricerca, per cui gli inviti li fa la Fondazione Piemontese per la Ricerca contro il cancro, di cui è presidentessa Allegra Agnelli. Vado a controllare la sala dell’hotel di Torino destinato all’accoglienza degli artisti. Quel giorno c’erano i cantanti, il giorno dopo arrivavano i Campioni per la Ricerca.

Svelando subito dopo chi ha partecipato a quella "famosa" cena:

C'era la Nazionale Cantanti, insieme. Ad un altro tavolo io, col presidente dell’Associazione italiana arbitri e due dirigenti della fondazione Candiolo, ovvero Bettarelli e Sala. Poi c’era il tavolo con alcune compagne dei cantanti e il tavolo della terna arbitrale femminile. Ho deciso io di far arbitrare solo donne. Avevamo invitato delle donne nella Nazionale Cantanti ma avevano altri impegni e quindi ho pensato di compensare l’assenza femminile scegliendo tre arbitri donne, tra cui Marta Marotta che è la prima donna ad aver arbitrato in serie B. Per esprimere che le donne contano e decidono anche in campo. Se una donna dà un rigore, obbedisci. Ero molto felice di questa scelta.

"Quindi lei va al tavolo dei cantanti e che succede?" da qui, Pecchini ha iniziato a raccontare la sua versione dei fatti:

Che vedo due persone che non conosco perché non le avevo invitate io: Ciro e Aurora. Di questo mi assumo la colpa: non sapevo chi fossero, forse da lì è scattato il reato di lesa maestà. Ho detto: ‘Questo è il tavolo della Nazionale Cantanti, vi potete mettere a un altro tavolo?’. Un tavolo che era a un metro eh, non chissà dove. Ci sono delle piccole regole, dei riti, non so come li vogliamo chiamare.

Da sempre la sera prima della partita la squadra è al tavolo insieme, prepara la partita con l’allenatore. Sono cantanti, ma in quell’occasione si sentono calciatori, siamo tutti un po’ bambini a volte. Non so se questo può essere percepito come un rito da trogloditi, ma è così per tutte le squadre alla vigilia di una partita. Anche ai matrimoni c’è il tavolo degli sposi, che male c’è? E aggiungo che comunque i cantanti hanno anche la loro privacy, che io tutelo.

Pecchini ha smentito di aver invitato solo la Leone a spostarsi, ma anche Ciro:

Ma figuriamoci, ho invitato entrambi a spostarsi. Guardi che quella sera a un altro tavolo c’era anche un grosso imprenditore che avrebbe giocato l’indomani con l’altra squadra. Non era neppure lui al tavolo con i cantanti ed era un uomo.

La cosa ha cominciato macerare mentre, dopo essersi spostati, erano al tavolo a mangiare. Loro, da quel che ho capito dopo, sono gestiti da Vincenzo Piscopo, l’editore di Fanpage. Piscopo chiama due volte la responsabile di sala, Augusta Gay, protestando per il trattamento riservato ad Aurora e Ciro e dicendo altro che non voglio riferire perché lei sarà mia testimone quando farò querela per togliermi di dosso tutto questo fango che penso di non meritare. C’erano i due dirigenti della fondazione Candiolo al tavolo con me, perché non l’hanno detto a loro? Mi domando questo. Potevano alzarsi e dire a loro che sono un maleducato o un sessista.

Al di là delle due versioni opposte, l'ex dirigente ha ammesso probabilmente di essere stato "ruvido" ma non sessista:

Io sono uno ruvido a volte, ma non so manco cosa vuol dire essere sessista. Potete decidere che sia un’usanza medievale quella dei calciatori tutti seduti a un tavolo, ma se io se vengo a casa tua mi siedo dove mi dici tu o dove decido io? Ho vissuto 40 anni mantenendo equilibri delicati in questo settore, ascoltando le esigenze di tutti. La moglie di Ramazzotti o di Mogol e di altri sono sempre state a un altro tavolo, ma non c’entra nulla il sessismo, semplicemente non giocavano il giorno dopo e stavano tra di loro a parlare d’altro”.

Gianluca ha commentato il comportamento dei cantanti che hanno deciso di rifiutarsi di partecipare alla partita, preferendo di non esprimersi su Eros Ramazzotti:

Non mi faccia commentare lui in particolare. Dico solo che, dopo il post di Aurora e Ciro, qualcuno ha iniziato a ricevere messaggi dai suoi fan della serie ‘Vai via’ e si è spaventato, ha parlato anche al telefono con chi gestisce i due ed era nel panico perché non sapeva cosa doveva fare…”.

"E allora le domando: come è potuto succedere tutto questo, se lei al massimo è stato un po’ ruvido?" ha chiesto l'intervistatrice, al quale il diretto interessato ha spiegato:

Non lo so, non voglio dire cose che a questo punto ci diremo in altre sedi perché io querelerò entrambi. Ho sperato che dicessero la verità, ma non l’hanno fatto. Mi domando: anche se erano arrabbiati, perché penalizzare un manifestazione di beneficenza, buttare un’ombra su 40 anni di lavoro e di bene fatto per la ricerca e la diagnosi? Prima fanno il video con tutte quelle accuse e poi ricordano di mandare comunque un sms per fare beneficenza? Non mi sembra coerente”.

Di pari passo con l'evento anche le donazioni sembrerebbero aver risentito dello scandalo, come ha spiegato l'ex dirigente:

Le donazioni sono figlie della comunicazione. La manifestazione è stata amputata. Ringrazio Mediaset e quelli che hanno giocato con lealtà, nonostante le pressioni enormi che avevano addosso. Comunque 260.000 euro sono stati raccolti. Mi faccia almeno ricordare il numero 45527 per donare, c’è tempo fino al 3 giugno.

E voi credete alla versione di Gianluca Pecchini o a quella di Ciro e Aurora dei The Jackal?