Piero Chiambretti era presente al Festival di Sanremo perché era il commentatore su Radiodue, ed è stato ai piedi di Fabio Fazio da tutti i punti di vista: Fazio, infatti, pur ricordando le varie iniziative delle radio, non ha mai nominato il suo programma. "Diciamo che loro hanno organizzato il carnevale di Viareggio per permettere a noi di avere quello di Rio: gli ospiti e i gruppi musicali sono stati la vera rappresentazione del Paese. I personaggi che sono venuti meno al Festival sono Michelle Obama e i Beatles. Io, però, in radio mi sono battuto affinché venissero ricordati Little Tony e Franco Califano. Franco, in collegamento del Purgatorio, se l'è presa, ma gli ho detto di stare tranquillo: on hanno nominato me che sono vivo! Vengo al festival da vent'anni e il rapporto tra il festival e la radio che lo supporta è sempre stato d'acciaio, nelle scorse edizioni c'era anche il collegamento in diretta. Credo che almeno una citazione non avrebbe fatto male a Sanremo". Quando gli si chiede se ci sono delle antiche ostilità tra lui e Fazio, Chiambretti risponde: "Credo semplicemente che lui e gli autori abbiano voluto asfaltare tutto ciò che non è nato dalle loro menti radical chic. Ma non ho dormito male, né sono andato in terapia!". Quando gli si riferisce la dichiarazione di Fazio, che dice di essersi stancato dell'etichetta di buono, dice: "Ho apprezzato, perché sono 15 anni che dico che non è un buonista né un buono, ma solo la rappresentazione della buona educazione. Ho condotto due volte il festival di Sanremo: uno di successo e uno no. Credo che il problema di questo festival sia stato questo: o è un evento o non lo è, ma se non c'è l'eccezionalità rispetto alla norma, diventa un programma come tanti. L'errore di Fazio è stato riproporlo uguale all'anno scorso".