‘Tale E Quale Show’, Donatella Rettore si scaglia duramente contro Marco Carta: “E’ carta straccia! E gli autori sono ossessionati dall’audience…”
Franci Novembre 17, 2017
Aveva deciso di mettersi in gioco durante l’ultima edizione di Tale e Quale Show, ma dei problemi di salute hanno impedito alla bravissima Donatella Rettore di portare a conclusione questa sua avventura televisiva come avrebbe voluto e, nel corso di una recentissima intervista rilasciata al settimanale Diva e Donna, la cantante ha deciso di lasciarsi andare alle confidenze, raccontando l’esperienza nel talent del venerdì sera su Rai 1:
Volevo continuare ma è stato inevitabile. Avevo un virus addosso, il catarro e la febbre alta. Prendevo botte di Tachipirina 1000 ma potevo guarire solo stando a letto. Mi spiace tantissimo per Carlo Conti, lo adoro, me lo chiedeva da anni di farlo, ho ceduto.
L’artista ha svelato di aver detto sì alla partecipazione al programma solo a una condizione: poter scegliere i cantanti da imitare:
I cantanti li scelgo io. ‘Giuro che sarà così‘, mi ha risposto lui (Conti, ndr). Mi hanno fatto scegliere i cantanti ma non le canzoni. Avrei fatto la Vanoni che conoscono meno, quella della mala, ma loro, gli autori, volevano la solita ‘Tristezza per favore vai via‘. Imporre ‘Sempre‘ di Gabriella Ferri è stato un match. ‘Non se la ricorda più nessuno‘, mi dicevano. Avrei fatto Mina, Freddie Mercury, forse Janis Joplin e la grandissima Milly.
Nonostante l’inevitabile fastidio dettato dal fatto che le cose non siano andate esattamente come avrebbe sperato, Donatella riconosce diversi punti di forza della trasmissione:
Carlo Conti, carismatico, e la mia coach Maria Grazia Fontana, che mi ha insegnato a isolarmi e concentrarmi.
Ma per la Rettore, ci sono anche diversi aspetti da buttare assolutamente nel dimenticatoio, che non ha assolutamente apprezzato e che, senz’altro secondo lei avrebbero reso il talent show ancora più entusiasmante:
Butto l’ossessione degli autori per l’audience. Hai un personaggio unico come me, sfruttalo per fare cultura. Volevano farmi fare la Cinquetti invece della Ferri. Mi è venuta la febbre a 59. Mi vedete io che canto ‘Non ho l’età‘?. Piuttosto avrei fatto Rita Pavone, lei sì un’artista totale della storia italiana.
Tra i meno apprezzati per la donna, senza ombra di dubbio Marco Carta e Mauro Coruzzi:
Marco Carta? Carta straccia! Platinette? Non mi è piaciuto come ha fatto la Vanoni, non si fanno le caricature delle grandi!
Che ne pensate delle sue dure parole?
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