E' passato quasi un anno da quando l'attore Raoul Bova ha annunciato la fine del matrimonio con Chiara Giordano e ufficializzato la sua relazione con l'attrice spagnola Rocio Munoz Morales. Per lui la fine del suo matrimonio non ha rappresentato un momento semplice e sicuramente è stato complicato ulteriormente dal fatto che la madre della sua ex moglie fosse Annamaria Bernardini De Pace, una degli avvocati divorzisti più potenti d'Italia. "Caro genero, mi sai indicare il momento in cui da genero devoto ti sei trasformato in degenere?" ha scritto lei in una lettera aperta alla stampa lo scorso agosto. Impossibile non collegarla alla separazione tra l'attore e la moglie. L'articolo "suocera inviperita", però, era solo una rilettura letteraria di una classico triangolo amoroso marito-moglie-amante visto dagli occhi di una suocera. Tuttavia, gli indizi che il riferimento a Bova erano qua e là nel testo: "Vi ho curato la bimba ogni giorno finché tu non hai guadagnato abbastanza per poterti finalmente permettere una tata" erano alcune delle parole, che sembrano messe apposta per essere ambigue. Nei fatti, però, l'avvocato non ha accettato di assistere la figlia nella causa di separazione: "Raoul è il padre dei miei nipoti, come potrei?" ha dichiarato lei. Bova, dal suo canto, per lungo tempo non hai mai commentato la vicenda. La sua unica dichiarazione circa la fine del matrimonio fu: "Chiara ed io col tempo siamo molto cambiati e il cambiamento a volte unisce, altre no. Noi due purtroppo non ci siamo più capiti, così è iniziato un periodo di quasi tre anni, durante il quale ci siamo parlati e confrontati. Abbiamo fatto di tutto per risolvere quei problemi, ma non è bastato e abbiamo deciso di comune accordo, con grandissimo dolore e civiltà, di prendere strade diverse. Crediamo troppo nel valore della famiglia per tenerla in piedi a qualunque costo, senza onestà. E' un atto di rispetto per l'amore che c'è stato tra noi". Adesso, però, a distanza di mesi, lui ha deciso di rispondere a quelle provocazioni, spiegando: "Devo proteggere i miei figli da questa guerra, per questo parlo. Sono bersaglio di una campagna, il traditore che merita la gogna. Finora non avevo mai reagito per non peggiorare le cose, ma alla fine ho capito che in realtà le avrei peggiorate stando zitto. La lettera del "genero degenerato" mi ha profondamente ferito, ma pazienza per me. Il problema è che questa situazione fa stare male i miei figli, i suoi nipoti. Come deve sentirsi un ragazzino nel leggere che suo padre è un traditore superficiale, che non si è fatto scrupoli a scaricare sua mamma per una ventenne? Le cose non sono andate per niente così, ma lui come fa a capirlo?" ha detto lui in un'intervista di pochi giorni fa. La suocera avvocato ha presto ribattuto nonostante il lutto per la perdita di suo marito, che l'ha colpita nei giorni precedenti: "Non c'è nessuna guerra, è lui che ha sempre fatto causa a noi: tra me e mia figlia, quattro. Questa copertina non fa che aggiungere dolore al mio dolore". La Giordano, in effetti aveva chiarito che la lettera incriminata non era rivolta all'ex marito: "Non sono cliente di mia madre proprio perché lei è la nonna dei miei figli e ha sempre voluto bene a Raoul. Non vedete il male dove non c'è" ha dichiarato. Ma quale sarà la verità?