"Delusione, malinconia, groppo in gola. La sera, prima di addormentarmi, faccio a pugni con queste sensazioni. Scatta l'insonnia e per farmi ancora più male, ascolto solo musica triste, canzoni di addii e d'amore". Queste sono le parole shock pronunciate da Rita Dalla Chiesa: la conduttrice aveva abbandonato Canale 5 per passare a La7, ma la collaborazione con la rete non è andava come immaginava. E adesso, pare sia in prima linea per la conduzione di Miracoli, su Rete4. "Ho mandato all'aria contratti milionari e mi sono ritrovata senza lavoro dopo trent'anni. Le persone per strada mi dicono 'Ci manchi, quando ritorni?'. Ma io non so che rispondere" dice lei commuovendosi. "Mi manca il mio lavoro. Io sono malata di televisione, ho il coraggio di ammetterlo: non posso improvvisarmi e fare altro. Non devo metterci la faccia per forza, lavorerei anche da dietro le quinte, mettendo a disposizione la mia esperienza, lo farei. Oggi la tv mi fa rabbrividire: è sparita l'educazione, il rispetto verso il pubblico, e di questo me ne dispiaccio. Dare spazio ai giovani? In giro ci sono tanti raccomandati, maleducati, anonimi. No, mi spiace, ma a favore dei giovani preferisco che venga messa a disposizione l'esperienza. Invece vedo tanta arroganza e poca voglia di imparare. Negli ultimi sei mesi non riuscivo a lasciare il letto, le coperte mi soffocavano anziché riscaldarmi. Poi mi sono rialzata, ho lasciato Roma e i salotti romani, e a Milano ho ripreso a respirare. Non avrei dovuto lasciare Forum e Mediaset. Il lavoro è un diritto, è ciò che ti tiene in vita. Un altro rimpianto risale ad anni fa, quando Fatma Ruffini mi propose un impegno a Milano e io, invece, risposi di no". Quando le si chiede se l'amore con Akis Panakis, l'architetto greco con cui è stata per 12 anni, l'ha aiutata, Rita risponde: "No, lui non mi è stato vicino. Non amava il mio lavoro e la risposta ai miei sfoghi era 'Te l'avevo detto io!'. Mi è mancato potermi aprire con qualcuno. In questo momento siamo due persone complici, che si vogliono bene. Non mi ha capita, non ci siamo capiti. Lui voleva la sua donna, faceva fatica a concepirmi come Rita Dalla Chiesa. Credo ancora nell'amore, ci crederò fin quando avrò 90 anni. Ho voglia di giocare e non smetterò mai di farlo, non mi darò mai una regolata. Fino alla fine della mia vita, amerò e giocherò. Con l'esperienza, la tenerezza, la curiosità, godi di più. A mia figlia Giulia piaccio così. E se mi innamorassi, sarei capace di sposarmi una terza volta. Nonostante tutto, sono una donna fortunata: la vita è stata immensa con me e la ringrazio. Ma se mi affidassero Miracoli, sorriderei di più: una con il mio cognome sarebbe perfetta e mi manca molto Mediaset. La canzone che mi rappresenta al momento è Che giorno è di Marco Masini. La frase 'smetterla di smettere' è ciò che dovrei fare io: cancellare le nostalgie, non pensare al passato, andare oltre. Lo devo soprattutto a me stesso. Chi mi strappa un sorriso? I miei cani: loro non mi tradiranno mai!".