Sabrina Ferilli a cuore aperto su Vanity Fair: “Ho iniziato a dire molto tardi che facevo l’attrice perché…”

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Sabrina Ferilli è tornata a parlare di sé. La nota attrice italiana si è raccontata, completamente senza filtri, per Vanity Fair. Esperienze sul piccolo e grande schermo, conduzione, showbitz, Sanremo e tanto altro. Negli ultimi anni, Sabrina ha ricoperto anche il ruolo di giudice di Tu si Que Vales e Amici, entrambi di proprietà di Maria De Filippi, con la quale vanta una storica amicizia.



Per Sabrina il primo set della sua vita rimane "Una grande eccitazione e felicità, perché era una cosa che speravo tanto di fare, che si realizzava. Una sensazione di appagamento", che col passare degli anni, ha spiegato, non ha mai dimenticato. Di certo, in casa sua, non tirava la stessa aria:

Non l'ho raccontata ai miei, la mia non è mai stata una famiglia che ha soffiato su questo tipo di passioni, hanno sempre avuto i piedi per terra. Nessuno di noi tre fratelli è stato ostacolato per ciò che voleva fare, ma non abbiamo avuto genitori che facessero il tifo sfegatato. Ed è diventato un atteggiamento anche mio.



Spiegandosi poi,meglio:

Una certa discrezione è entrata nel mio carattere, ho iniziato a dire che facevo l'attrice molto tardi, avevo sempre una sorta di imbarazzo, o pudore, a dichiarare un mestiere che non sapevo bene come raccontare. Non avevo una carriera da poter vantare. Che poi invece è esplosa, ha fatto qualsiasi cosa.



Sabrina ha ammesso che nessun ruolo per lei va screditato. Ma nei personaggi dinamici, proprio, non riesce a vedersi:

Quando ho iniziato e avevo piccoli ruoli, non stavo a guardare tanto che parte facevo, perché dovevo lavorare, farmi le ossa, fare esperienza. Quindi ho lavorato per tre, quattro anni con la tv pubblica tedesca, la Zdf, e facevo un telefilm che si chiamava Inka Connection, in cui interpretavo un'investigatrice privata. Tantissime scene d'azione, in cui correvo, mi cimentavo in inseguimenti con la macchina, ma se c'è una cosa che odio è correre, e anche guidare. Poi con la mia fisicità... Mi vedete?

Infine, ha svelato il segreto del suo successo, che, secondo lei, consiste nel "cambiare spesso":

Sia il film "da botteghino" come si dice, sia quello d'autore. Non ho mai creduto che un artista debba precludersi qualcosa, l'intrattenimento ha mille sfumature. Si fanno scelte legate all'età, all'esperienza e per strategia: in alcuni casi è meglio fare una commedia, poi passare al drammatico, fare teatro e poi tv, un Sanremo (con Pippo Baudo, nel 1996, ndr) o uno spot. La mia forza è stata cambiare spesso, raggiungendo persone diverse.