Da anni ormai Samuel Peron fa parte del cast di insegnanti di danza di Ballando con le stelle e fa spettacoli sin da bambino. Sulla sua carta d'identità, però, ha fatto scrivere "insegnante di danza", perché quando non è impegnato nello show di Milly Carlucci, si dedica alla sua attività di insegnamento: "Quando non sono a Ballando, i miei impegni si moltiplicano: oltre ad insegnare in tutta Italia, perché ho collaborazioni in diverse scuole, studio e faccio aggiornamenti continui. Io insegno da prima che iniziassi Ballando e la gente veniva perché so fare il mio mestiere, e sono molto esigente! Esistono due tipi di persone: c'è chi lo fa per cazzeggiare e divertirsi e di conseguenza è possibile che mi scelgano dopo avermi visto in tv, e c'è chi la prende seriamente e vuole lavorare con me per le mie referenze. Non so se sono il più esigente nel cast di Ballando: anche Natalia Titova lo è molto. Forse sono il più esigente tra gli uomini!". Proprio parlando del programma, quando gli si fa notare che in nove edizioni ha vinto solo una volta, risponde: "Ogni anno punto a far migliorare la mia partner, non alla vittoria, anche se poi la gente mi dice che avrei dovuto vincere più stagioni! Se il mio modo di fare non arriva a casa, io non cambio modo di essere per prendere più voti: non mi piace fingere o recitare un personaggio, do poca importanza all'aspetto 'reality'. Ballando è uno spettacolo, non una gara professionale, mi interessa migliorare a livello coreografico. L'edizione a cui sono più legato è la prima, quella in cui ero in coppia con Loredana Cannata; poi quella in cui ho vinto, con Maria Elena Vangone. Non dimenticherò la stagione in cui ho ballato con Valentina Vezzali, una vera e propria sfida. Non posso non nominare Anna Oxa: tra di noi c'era una fortissima interazione artistica e dal punto di vista dello spettacolo è quella da cui ho imparato di più. Per me ogni anno è l'ultimo, non faccio mai programmi per l'anno successivo. Sono passati dieci anni e sono cambiato molto. La tv mi ha dato notorietà, ma è un'arma a doppio taglio: ormai sono conosciuto come ballerino e in Italia chi fa una cosa non ne può fare un'altra. Oltre a ballare, sto studiando recitazione e vorrei essere un artista completo, fare più cose. Ho pensato di andare all'estero, ma vorrei rimanere in Italia. Ho avviato una piccola attività imprenditoriale, con un mio marchio di abbigliamento. In più, devo ancora laurearmi in Scienze motorie: quando mi sarò laureato, potrò prendere una decisione definitiva". Insomma, un futuro ancora da scrivere per il ballerino, che quando gli si chiede se, avendo raggiunti i 33 anni, pensa a metter su famiglia, risponde: "Convivo con la mia fidanzata Tania, che è siciliana. Io sono di Marostica, provincia di Vicenza, così abbiamo preso casa a metà strada, a Roma. Anche lei deve finire l'Università e studia come attrice: ha già fatto delle esperienze, è molto brava e meriterebbe di lavorare con continuità. Ad una famiglia nostra pensiamo e se fosse per me un bambino lo farei anche domani. Ma è anche vero che nel mondo dello spettacolo non tutte le età sono giuste: Tania ha 24 anni e se diventasse mamma adesso, perderebbe molte opportunità. Si tratta solo di aspettare! Spesso ci domandiamo se sia giusto mettere un figlio al mondo nel momento storico che stiamo affrontando: non abbiamo garanzie noi giovani, gli adulti sempre meno. Ma poi ci diciamo che una famiglia la costruiremo!"