‘Sanremo 2019’, Anna Foglietta, regina del Dopofestival, critica: “Alcuni sketch erano imbarazzanti. Ultimo? Deve stare molto calmo, ha fatto un autogol”

Isa Febbraio 12, 2019

‘Sanremo 2019’, Anna Foglietta, regina del Dopofestival, critica: “Alcuni sketch erano imbarazzanti. Ultimo? Deve stare molto calmo, ha fatto un autogol”

A pochi giorni dalla fine della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo il clima critico intorno alla kermesse non accenna a placarsi. Le dichiarazioni del giorno, in questo senso, sono quelle dell’attrice Anna Foglietta che è stata protagonista insieme a Rocco Papaleo e Melissa Greta Marchetto del Dopofestival.

L’attrice romana in una interessante intervista a Repubblica ha detto la sua sul programma non risparmiando alcune affermazioni al vetriolo:

A me Baglioni piace sempre, non riesco a criticarlo. Bisio, invece, secondo me non è riuscito a esprimersi per quello che è e per come voleva: è un grandissimo mattatore ma è partito con il piede sbagliato e non è riuscito a sbloccarsi. Virginia Raffaele è riuscita a dimostrare, in parte, la sua verve da prima donna. Rispetto a Bisio l’ho vista più morbida, più allineata a un certo tipo di intrattenimento. Non mi sono piaciuti gli sketch, alcuni erano imbarazzanti.

Sul suo ruolo nel Dopofestival dichiara:

È stato un frullatore incredibile, ma non direi che è un’esperienza indimenticabile. Certo, è un concentrato di vita e ci sono emozioni fortissime, ma visto dal di dentro perde il fascino che vedete dal di fuori. È tutta una tensione, un corri corri, è tutto rapido, molto compresso, non c’è il tempo di costruire un pensiero artisticamente più alto. Ma mi sono sentita libera, nessuno mi ha detto ‘questo sì e questo no’. Se lo rifarei? Sì, ma puntando un po’ di più i piedi sui testi e sugli autori.

La Foglietta ha detto la sua anche sulla polemica relativa al vincitore Mahmood a discapito di Ultimo, secondo classificato nonostante la netta preferenza espressa nei suoi confronti da parte del pubblico da casa:

E’ giusto che giuria di qualità e giornalisti siano determinanti, altrimenti ci saremmo trovati sul podio sempre cantanti molto amati dai ragazzini, come quelli che escono da Amici, e non avremmo avuto un’evoluzione reale della musica. È come l’Academy che giudica gli Oscar: non è che Meryl Streep viene giudicata dal contadino o dall’amministratore delegato. Il voto popolare è determinante fino a un certo punto; poi c’è il voto, giustamente più incisivo, di chi conosce bene la musica. Ultimo deve stare molto calmo: è un ragazzo e un artista splendido, ma ha fatto un autogol (…) deve essere consigliato meglio dal punto di vista comunicativo. Uno che in 13 mesi è arrivato primo fra le nuove proposte e secondo fra i big non si può proprio lamentare

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