‘Sanremo 2019’, Mahmood a ‘Chi’: “Non ho scritto io il regolamento, non posso sentirmi in colpa per aver vinto.“ E sulla sua vita sentimentale…

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Alessandro Mahmood ha visto la sua vita cambiare in pochi minuti, da autore e cantante nel pieno della gavetta a vincitore della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo. Mahmood contro ogni pronostico è salito sul podio superando Ultimo e Il Volo, artisti ben più conosciuti, e non senza polemiche.



L'ultima settimana è infatti trascorsa sull'onda della controversia portata avanti da Ultimo che ha reputato ingiusta la vittoria dell'italo-egiziano dato il suo punteggio del 14,1% al televoto, contro il suo 46,5% (QUI per recuperare che cosa è successo). Nonostante le polemiche, però, Mahmood ha scalato le classifiche iTunes e quelle radiofoniche, conquistando sempre più consenso tra il pubblico.

Sull'onda della controversia circa il televoto che vedeva Ultimo come vincitore, è subentrato anche il Codacons che ha deciso di schierarsi facendo un esposto. Dalle pagine di Chi vediamo come ha reagito il cantante...



Non me ne frega niente. Non ho scritto io il regolamento. Non posso sentirmi in colpa per aver vinto. [...] Ognuno facesse i ricorsi che vuole. [...] Sono un tipo pacifista, credo nella buona stella e forse la mia buona stella si chiama Freddie Mercury. [...] La sera prima di Sanremo Giovani, la gara che mi ha permesso di volare tra i Big, ho visto Bohemian Rapsody. A parte che ho pianto tre volte per la bellezza della pellicola, mi ha trasmesso un'energia, una carica particolare. Sono convinto che mi abbia portato fortuna. E, se non fosse così, mi piace pensarlo.

La positività sembra essere l'aspetto cardine dell'atteggiamento di Mahmood verso la vita e, grazie a questa, ha messo a tacere tutte le malelingue. La prima polemica, iniziata subito dopo la sua vittoria, è stata infatti relativa al tono di superiorità di Ultimo nei confronti di Alessandro quando gli si è rivolto chiamandolo "ragazzo" in sala stampa:



Il nervosismo gioca brutti scherzi. Siamo giovani, capita. Secondo lei mi offendo se mi chiamano "ragazzo"? Ne ho sentite di peggio. Quando facevo il cameriere, all'inizio i miei cappuccini facevano schifo: crede che non mi abbiamo offeso più di una volta? Poi sono diventato il "re dei cappuccini". Ancora oggi li faccio da dio e sorrido quando mi dicono "Bravo". Un sorriso ammazza ogni polemica. Forse il mio è uno stile di vita, non lo so. Ma so che sto bene.

La vittoria al Teatro Ariston è stato solo il primo passo della carriera di Mahmood che, come molti artisti, ha come sogno nel cassetto quello di esibirsi a San Siro. Prima di qualsiasi stadio però, come ad ogni vincitore del Festival di Sanremo, gli sarà data un'altra grande opportunità: l'Eurovision Song Contest.

Voglio farlo. È esploso un mondo incredibile tra le mie mani, ora mi devo saper gestire. Ma lo voglio fare: sì, andrò.

 Il cantante prima di Sanremo Giovani, sette anni fa, aveva partecipato anche a X Factor ma quell'esperienza non fu altrettanto positiva:

Non ci siamo capiti. All'epoca non scrivevo canzoni, non avevo la "mia" musica tra le mani; diciamo che io non sono servito a loro, né loro a me. [...] Però se è servito a portarmi qui, allora devo accettarlo come un passaggio che c'è stato nella mia vita.

Un'altra controversia che non è riuscita a placarsi nemmeno dopo giorni di discussioni, è quella relativa agli insulti rivolti al trio de Il Volo da parte di alcuni giornalisti:

Mi dispiace da morire per i ragazzi: non se lo meritano. Né loro, né nessun altro artista. Poi scattano i meccanismi di nervosismo e non va bene. Grande dispiacere, grande rammarico. Lo stesso discorso vale per Ultimo.

Alessandro ha condiviso il suo trionfo con la mamma e la zia dedicando a loro il premio ma sembra esserci anche una quarta persona con la quale festeggiare...

So cosa vuole chiedermi: sono fidanzato? La risposta è sempre sì, lo sono. Ma non aggiungo altro.

Mahmood, dopo la vittoria di Sanremo e il sogno dell'Eurovision, ha un altro desiderio nel cassetto: duettare con Claudio Baglioni colui che l'ha decretato vincitore, in gran parte, grazie ai voti della Giuria d'Onore. Da quest'ultima sono arrivati dei complimenti inattesi, quelli del regista Ferzan Ozpetek. E a proposito di un possibile futuro da attore...

È stato molto carino, davvero. Inaspettato. [...] La musica è al centro della mia vita, ma chi lo sa: mai dire mai. Ancora devo svegliarmi da questo sogno. Senza polemiche, senza politica, senza temi che allontanino dalla musica.

C'è una persona però che, nonostante i recenti cambiamenti, non ha fatto un passo in avanti: il padre di Mahmood che ha anche un ruolo nella canzone vincitrice del Festival, Soldi:

Non si è fatto vivo ancora. Ma se non dovesse succedere, non fa nulla. E poi, oggi con lui parlerei di musica. Stop.

Nonostante il momento di gloria, Alessandro ha i piedi ben piantati a terra grazie a quel passato da cameriere che ha contribuito a renderlo la persona che è oggi. È proprio quel cappuccino che lo metteva in difficoltà a ricordargli le sue origini:

Mi fa tenere i piedi saldi a terra, mi riporta a quando facevo il cameriere e segnavo le canzoni sul taccuino. Quella parte di me non mi abbandonerà mai.

E voi cosa pensate della vittoria di Mahmood e della sua Soldi?