Sanremo 2024, clamoroso retroscena: “Amadeus era a conoscenza dell’accordo con John Travolta”
Tutte le dichiarazioni di Lucio Presta, ex manager del conduttore
Giusy Aprile 28, 2024
La settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo, la quinta e ultima condotta da Amadeus, fresco di contratto a Discovery, rimarrà negli anni della kermesse canora non solo per i roboanti dati auditel, ma anche per il “caso John Travolta“.
Ospite nel corso della seconda serata del Festival, l’attore hollywoodiano è stato al centro di due controversie. Protagonista di una gag insieme a Fiorello e Amadeus, dove lo invitano a ballare sulle note del ballo del qua qua, Travolta in seguito deciderà di non firmare la liberatoria per rimandare in onda tale momento. Inoltre l’attore indossava un paio di scarpe che in quel momento stava sponsorizzando. Successivamente gli spot sono andati in onda con Travolta e Diletta Leotta protagonisti. Il cachet dell’artista sarebbe stato pagato proprio dall’artista.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata sulle pagine de Il Giornale, Lucio Presta, ex manager di Amadeus, ha raccontato come sono andate davvero le cose:
Nel mese di ottobre il manager di Travolta (Oscar Generale) mi scrisse se eravamo interessati alla presenza dell’artista ad una cifra molto bassa. Lo sponsor delle scarpe era disposto a pagare la differenza del suo cachet. Ho informato Amadeus sconsigliandogli di fare l’operazione. Amadeus si è detto subito d’accordo a non avere Travolta al Festival.
A novembre, un mese dopo, il manager di Travolta ha rilanciato l’offerta. Io non ho risposto ma ho condiviso con Alessio De Stefani, mio collaboratore e autore del Festival che si erano offerti di nuovo. Sono certo che una volta arrivati a Sanremo il manager abbia contattato De Stefani riproponendo il tutto.
Sta di fatto che al Festival, quanto dal manager proposto si è poi avverato e le uniche persone che sapevano della proposta erano Amadeus e De Stefani. Nel frattempo con De Stefani e Dal Bello il rapporto di collaborazione con Arcobaleno tre e anche con me si era interrotto per comportamento scorretto e violazione di segreti industriali. Tutt’ora la Dal Bello collabora con Amadeus in qualità di assistente. Di De Stefani non ho riscontri, terminato The Voice.
Presta ha spiegato anche cosa è successo con Amadeus:
Prima di arrivare al quinto Festival, quello di quest’anno, a Settembre, io e Amadeus facemmo la terza edizione di Arena Suzuki ’60-2000, prodotta dalla società Arcobaleno tre (…). Terminato il programma Arena Suzuki iniziammo i lavori per il quinto Festival e quindi le prime riunioni Rai per definire la campagna Promo, la scenografia e i claim. Iniziai a scrivere il regolamento di Area Sanremo e lo ratificai con il Comune. Naturalmente tutto lavoro fatto gratis che non era di mia competenza.
(…)Incontrai Amadeus durante la presentazione del calendario dei Carabinieri, ci sentimmo per gestire le varie richieste degli artisti che volevano essere ospiti al Festival. A quel punto mi accorsi che qualcosa non andava. Ama diceva sempre no e declinava ogni proposta. Chiesi di avere un incontro con lui e la risposta fu che aveva molto da fare e che a dicembre sicuramente ci saremmo visti per chiarire alcune cose. Non poco sorpreso ripercorsi il passato in cerca di eventuali errori da parte mia.
Per quanto mi sia sforzato non ho trovato fatti e circostanze che abbiano in alcun modo giustificato questo atteggiamento. Mi accorsi che due miei stretti collaboratori, accolti da anni non solo nell’azienda ma anche nella mia vita, iniziarono un rapporto diretto e segreto con Amadeus. Parlando male del sottoscritto e indicandogli delle strade professionali che avrebbe potuto sfruttare. Violando i segreti dell’azienda per cui lavoravano. Le dico solo che uno dei due lo proposi ad Antonella Clerici prima e ad Ama dopo, di farlo diventare autore dei programmi The Voice e Sanremo. La mia stretta collaboratrice invece, la proposi nella gestione degli artisti.
Presta ha continuato:
Amadeus chiese un appuntamento a me e a mio figlio in qualità di produttore di Arena Suzuki. Era Giugno 2023. Durante questo incontro Ama fece una richiesta: che gli venisse pagato dalla società la direzione artistica e che gli fossero riconosciuti il 100 per cento dei diritti della titolarità del format. Richiesta non raccoglibile.
Direzione che era già pagata dalla Rai che aveva stretto un accordo con Arcobaleno Tre, titolare del format. Io ricordo ad Amadeus che non solo non può vantare quei titoli. Ma la Commissione di Vigilanza Rai ha vietato la possibilità che gli artisti possano prendere del denaro dai produttori di programmi che loro conducono. In qualità di manager abbandonai la riunione.
Amadeus rimase con mio figlio che cedette alle sue insistenze fino a riconoscergli una quota in qualità di Direttore artistico del programma e per aver collaborato all’ideazione del programma. Cosa non vera perché se così fosse stato sarebbe stato obbligato a dare il format alla Rai come da suo contratto con l’azienda.
Mio figlio lo fece per non rompere il rapporto che c’era fra me e Ama e per il grande affetto che mio figlio nutre per lui. Gli riconobbe 90mila euro. Oltre quelli versati negli anni precedenti ed anch’essi non dovuti. Denaro che Ama ha fatturato regolarmente con la dicitura direzione artistica, contravvenendo così alla circolare della Vigilanza Rai. Inoltre l’acquisto del programma avvenne negli anni, da parte della Rai, come acquisto diritti di ripresa, quindi il format, di fatto è di Arcobaleno Tre.
Il manager ha spiegato perché secondo lui Amadeus avesse agito così:
Sinceramente credo sia stato spinto a farlo. Non riconosco lui in questo gesto. Dopo avere incassato la fattura di cui sopra, il 3 Dicembre 2023, Ama chiese un nuovo appuntamento, fissato per il 14 Dicembre dove mi annunciò la sua intenzione di voler interrompere il rapporto dopo la fine del Festival.
Il rapporto si è interrotto prima del Festival:
Alcuni giorni dopo quell’incontro mi scrisse un messaggio dicendo che preferiva interrompere subito il nostro rapporto perché la mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival.
Ho detto e scritto che per qualunque problema legato al contratto sarei stato disponibile, ricevendo il suo grazie. In quella circostanza mi ha confermato che avrebbe onorato il pagamento delle mie spettanze fino a fine contratto (Agosto 2024). Salvo che a gennaio mi ha comunicato, attraverso il cognato (suo commercialista), che intendeva pagare solo fino a dicembre. Per questo è stata data disposizione all’ufficio legale di tutelare i miei interessi.
Altro appunto che mi ha fatto è stato che secondo lui, io avrei organizzato con il direttore del day-time Rai Angelo Mellone, la presenza di un corner all’interno del teatro Ariston, per gli inviati dei vari programmi Rai. A tal proposito mi inviò un messaggio vocale duro che riporto testualmente. Nessun programma di day-time sarebbe mai dovuto entrare all’Ariston, tranne La Vita in Diretta. Nessun inviato di nessun programma sarebbe potuto entrare all’Ariston fatta eccezione della signora Giovanna Civitillo. Tutti gli altri inviati degli altri programmi devono stare fuori dall’Ariston.
Presta ha poi spiegato i motivi per cui ha deciso di parlare a distanza di mesi dal discusso divorzio professionale con Amadeus:
Questa la vera storia di come sono andate le cose tra Amadeus e il sottoscritto. Naturalmente ho tutte le prove documentali e testimoni di quanto a lei dichiarato. Ho voluto chiarirlo perché Amadeus in conferenza stampa ha detto: Presta sa quello che ha fatto, lasciando intendere chissà cosa. Altrimenti, come mia abitudine ben conosciuta, non avrei mai parlato della fine del nostro rapporto.
Il triste finale è che Giulio Andreotti aveva ragione. La gratitudine è il sentimento della vigilia e la sindrome rancorosa del beneficiato è una sindrome ascrivibile ai nostri giorni ed anche ai grandi personaggi.
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