Scialpi, dopo Pechino Express il dramma: “Mia mamma non può più parlare con me e il mio matrimonio non è riconosciuto in Italia!”
Edicola Ottobre 8, 2015
Negli anni Ottanta, con i suoi occhi azzurri Scialpi ha rapito i cuori di milioni di donne italiane, soprattutto ragazzine, e ha mandato in estasi persino la collega Sabrina Salerno: “Quando abbiamo lavorato insieme in Ricomincio da due, con Raffaella Carrà, Sabrina mi adorava. Non posso dimenticare la tenerezza dei suoi occhioni. Quegli anni sono bella della mia vita: c’era la televisione e c’era la gioventù. Ma devo dire che il periodo che sto vivendo adesso è altrettanto bello“. In effetti questa sembra davvero essere una nuova età dell’oro per l’artista che proprio quando aveva il mondo tra le mani ha detto tanti no e si è ritirato dalle scene. Da sei anni il cantante è innamorato di Roberto Blasi, il suo manager, che ad agosto ha sposato con una cerimonia civile a New York e con cui ha partecipato alla quarta edizione di Pechino express, dove è riuscito a conquistare di nuovo il pubblico italiano, che ha tifato per lui. “C’è stato il matrimonio, una cerimonia emozionante, più di tutti i miei concerti messi insieme, poi la festa, infine il viaggio“, scrive lui nel libro E’ così semplice – Il cuore non ha genere, appena uscito in libreria. Un’autobiografia audace e tenera, nella quale Giovanni racconta anche i turbamenti dell’adolescenza, quando aveva una fidanzatina, ma sognava Superman e ricorda il giorno in cui Adamo, un compagno di scuola, lo baciò, costringendolo a prendere consapevolezza di sé. Poi, dopo il tradimento di quel primo amore, ha raccontato tutta la vicenda alla madre: “Da quella sera non abbiamo più parlato dell’episodio. Però una mamma sa: lei aveva già capito tutto e mi ha accolto con pacata tranquillità. Non so se dentro al cuore avesse un mare tumultuoso, io ricordo che all’apparenza sembrava serena. E’ stata un grande aiuto, perché non c’è cosa migliore di avere accanto a te amore e tenerezza. Le ho dedicato il libro perché è stata la persona più importante della mia vita, mi ha dato tutto. Anche scrivere mi ha aiutato: ha significato fare un bilancio della mia vita. Mi sono reso conto che, malgrado il grande accoglimento di mia madre, ho avuto momenti difficili: mentre tentavo di scoprire chi ero, avevo una grande paura di espormi. Quando si è ragazzini, si hanno forti pulsioni: forse sognare che Superman ti salvi è un modo per verificare i propri istinti, la propria emotività. Alla fine ho fatto i conti anche con il fatto di non aver approfondito il rapporto con mio padre. Nel libro è una figura un po’ in ombra, perché non ho mai risolto davvero l’argomento papà“. Suo padre ora non c’è più e sua madre è da anni è vittima dell’Alzheimer. Quando gli si chiede se è riuscito ad elaborare il dolore, Scialpi risponde: “E’ una grande sofferenza. Sono costretto a un’insopportabile perdita di comunicazione, a una mancanza totale di rapporto, a pensarla in questa condizione misera di malattia. E’ un vuoto incolmabile: hai davanti a te tua madre e non puoi dirle niente. E’ una dannazione, una prova molto dura della vita“. In questi giorni, inoltre, è stato visto insieme a Roberto e alla senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà. Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, che ha condannato il nostro Paese a riconoscere legalmente le unioni tra persone dello stesso sesso, infatti, il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili rappresenta il primo passo per il raggiungimento dei matrimoni egualitari e per una vera parità di diritti, anche se il progetto è bloccato dall’ostruzionismo di alcune parti politiche: “Noi siamo amici della senatrice Cirinnà, ci siamo visti poche sere fa a cena e abbiamo parlato molto. Da quasi due anni, la senatrice Cirinnà cerca di arrivare all’approvazione di questa legge. Il suo nome è legato alla battaglia per il riconoscimento anche in Italia delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Monica ci ha consigliato: ‘Sposatevi due volte perché, anche se riusciremo a far passare la legge, non sarà mai un’unione equiparata a un matrimonio. Per ora ci sono ancora discussioni su questioni fondamentali“. Questo significa che quando sarà possibile lui e Roberto si risposeranno in Italia? “Anche contro l’interesse etico della coppia, non faremo l’errore di omologare il matrimonio che abbiamo celebrato negli Stati Uniti. La trascrizione che alcuni comuni italiani hanno già concesso tra molte polemiche comporterebbe una perdita di diritti che noi vogliamo conservare come acquisiti. Vuol dire che, quando sarà possibile, faremo un’altra cerimonia in Italia. Spesso la politica è in ritardo rispetto alle opinioni de cittadini. Noi viviamo in un quartiere di Roma dove leggiamo la felicità negli occhi delle persone quando ci incontrano e ci fanno le congratulazioni. Grande soddisfazione“. Infine, quando si chiede se hanno intenzione di allargare la famiglia, commenta: “Siamo favorevoli alle adozioni da parte di coppie gay. Quanto agli uteri in affitto e alle mamme surrogate non abbiamo ancora riflettuto abbastanza. Noi, per ora, abbiamo accolto un’adorabile cagnolina che si chiama Emilia, come la mia mamma!“.
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