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Televisione

Selvaggia Roma e lo straziante racconto dell’aborto al quinto mese di gravidanza: “Abbiamo visto la bambina, ce l’hanno portata dentro la culla”

La toccante intervista a Verissimo

Valeria 15/03/2025

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Selvaggia Roma, nome d’arte di Sabrina Haddaji, stata ospite oggi di una nuova puntata di Verissimo. 

All’interno dell’intimo studio di Silvia Toffanin ha in primis raccontato di come sta vivendo il momento felice della nascita della piccola Luce (avuta dall’attuale compagno Luca Teti). Ma anche del doloroso momento dell’aborto vissuto qualche anno prima: 

Tutto bene. La piccola Luce ha 5 mesi e io sto imparando ad essere mamma, lei è una bambina buona, brava ed è facile.

Sono punti della mia vita che mi hanno lasciato uno strascico, soprattutto la perdita dei figlio. Al Grande Fratello è stata una sofferenza, un papà assente poi rimango incinta per la prima volta… quando sappiamo della bella notizia, la ginecologa fa fare le analisi e mi aveva riscontrato un virus, il Citomegalovirus che è un herpes. Per noi è scaturito come influenza e per il feto è stata una cosa mortale. Io ero in pieno virus ma volevo andare avanti, cercando di combatterlo ma io stavo creando il virus e le probabilità erano basse. Poi vado a fare le analisi e mi danno la notizia che probabilmente la bambina potesse avere il virus… questo virus si scaturisce da 0 a 3 anni e può dare problematiche permanenti come cecità. Noi andiamo avanti, facciamo la cura e al 5 mese scopriamo che lei era infetta e là mi è cascato il mondo addosso perché la prassi della vita è: crescere un bambino, andartene via.. invece qui è stato il contrario. È stata una tragedia.

È stato doloroso perché ho fatto 17 ore di travaglio indotto, la cosa più brutta perché non è naturale. Avevo il corpo che pulsava, non si può spiegare è una cosa terribile e sembrava non finire mai. Sembrano un’infinità di ore. La volevamo chiamare Mia, al mio compagno piaceva… ancora oggi noi abbiamo avuto una figlia che si chiamava Mia, il nostro pensiero è che siamo gia stati genitori.

Luca, il compagno di Selvaggia Roma ha poi sorpreso la sua amata con una lettera piena di amore:

La nostra storia ha preso piede piano piano, abbiamo deciso di mettere famiglia senza sapere di questo virus che avesse Sabrina. La bambina al 5 mese era infetta e ci è crollato il mondo addosso. Abbiamo sperato che andasse tutto bene ma purtroppo dall’ecografia abbiamo visto che il cuore non batteva più. Io mi sono annullato per Sabrina, l’ho aiutata ad affrontare questi momenti. La bambina è stata partorita con un parto indotto, noi abbiamo detto: “La dobbiamo vedere perché è giusto.” Ce l’hanno portata dentro la culla, è stata 10 minuti con noi e poi l’hanno portata via. Questo ha fortificato il nostro rapporto, poi è arrivato l’arcobaleno. È nata Luce ma ha fatto la birbante perché non girava la testa, alle 19:52 è nata Luce con un cesareo. Ha fatto tornare la luce, per fortuna ho incontrato lei. Le faccio una promessa: la vorrei presto come mia moglie. E spero che non sia l’unica figlia perché adesso vorrei un maschietto. 

Tra le lacrime Selvaggia ha risposto: 

Non so come hai fatto… io non me l’aspettavo da lui queste cose. La promessa di matrimonio… ne abbiamo parlato e so che lui è un ragazzo d’oro. Ho conosciuto lui e mi ha fatto riscoprire l’amore, entrambi. Mi ha sempre regalato il sorriso, non mi ha mai messo in situazioni dove ero a disagio o mi trattava male. Un ragazzo raro da trovare e i suoi genitori sono la mia seconda famiglia, mi hanno accolta come figlia. Quando ho perso mia figlia non si è staccato un attimo. Quel giorno sono tornata a casa, mi sono fatta la doccia, quasi sorridevo ma non dicevo niente. sotto la doccia sbotto a piangere. Lui accanto a me, è entrato sotto la doccia e siamo rimasti così abbracciati senza dire niente. Lui in silenzio mi ha sempre capito.

I bimbi? Sì, con calma. Ho ritrovato papà, il nostro incontro è avvenuto grazie a mia figlia. Mio padre non mi conosce, per 2 anni non l’ho mai visto, non c’era mai, non aveva tempo per me…

Infine Selvaggia Roma ha raccontato di aver recuperato anche il rapporto con un padre che, per lei, è stato assente:

Adesso ho una famiglia, sto bene e dico “è così pazienza”. Io mi sono ripromessa che un papà, mia figlia, lo doveva avere ed è stato così. Luca è un super papà per mia figlia. Lei è solare, sorride a tutti, è Luce. Noi abbiamo messo questo nome perché per noi è la rinascita e poi ho saputo che Luce è la mascotte del Giubileo.

 

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