Sergio Muniz: “Anch’io, come le mamme che lavorano, provo tanti sensi di colpa!”

Edicola Gennaio 15, 2015

Sergio Muniz: “Anch’io, come le mamme che lavorano, provo tanti sensi di colpa!”

Dopo la vittoria de L’Isola dei famosi 2, l’attore spagnolo Sergio Muniz si è definitivamente consacrato come sex symbol per tutte le donne italiane. Peccato però, che lui non abbia occhi che per sua moglie, la modella Beatrice Bernardin, che ha sposato in gran segreto nel 2009, e fa da papà alla piccola Giorgia. “Una figlia tutta nostra? Un giorno chissà, ma con calma. In effetti il momento giusto per fare un figlio non c’è mai! Per lavoro sono spesso lontano da casa ma per le mie donne cerco di essere sempre presente. Ormai so organizzarmi e mia figlia viene sempre prima del lavoro. Così come accade per tante donne che lavorano, anch’io, come papà, ho tanti sensi di colpa nei riguardi della bimba. Soffro quando sono fuori casa perché sento la sua mancanza. Ma mi ritengo fortunato perché il mestiere che ho scelto mi consente di recuperare“. Quando invece gli si chiede il segreto per far durare la sua storia d’amore, risponde: “Anche dopo tanti anni di convivenza, due persone devono sempre continuare a guardarsi come se fosse il primo giorno. Non bisogna mai rilassarsi, perché se si allenta la tensione, arrivano i primi segnali di crisi. I sentimenti devono trionfare sempre e non si conosce alcun limite“. Quando pronuncia questa frase, viene spontaneo chiedergli se per “superare i limiti” intende dire che è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, e lui risponde: “Io sono per i matrimoni gay, per quelli con i cani, i gatti e i cavalli. Ognuno deve sentirsi libero di sposare chi vuole. L’importante è che alla base ci siano i sentimenti“. E quanto ai rapporti con la sua famiglia d’origine? “Sono ottimi, ma negli ultimi anni li vedo poco e questo mi pesa. Ogni tanto per fortuna viene a trovarmi mia madre e ogni volta è una festa” dice lui. Infine, quando gli si chiede dei progetti professionali, rivela: “In tv ci vado solo se è qualcosa che ritengo tagliato per me. Solo se un progetto lo sento mio, lo accetto. Ora sto lavorando molto a teatro: si sta rivelando un’esperienza formativa straordinaria. Sono molto fortunato e devo ammettere che il vostro Paese lascia molto spazio agli stranieri, ed è una cosa molto positiva“.

Fonte: Nuovo

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