Sheila Capodanno: “La tragedia di Sydney poteva succedere a me!”
Edicola Dicembre 26, 2014
La concorrente del Grande fratello 11 Sheila Capodanno vive da qualche tempo a Sydney, in Australia. E ha rischiato di trovarsi coinvolta nel sequestro multiplo di persone in un locale nel centro della città che ha occupato le pagine dei quotidiani pochi giorni fa. “Ero in ufficio su Pitt Street, in centro, più o meno a 50 metri da Martin Place, dove è avvenuto l’assedio. Ho ricevuto la notizia alle 10 del mattino, quando era iniziato da 15 minuti”. Un uomo iraniano era entrato in una cioccolateria, aveva appeso la scritta “Non c’è Dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta” e ha tenuto in ostaggio decine di persone, terrorizzando la città. “Ho pensato che sarebbe potuto succedere anche a me, perché il Lindt Café è un locale molto popolare, in una piazza centrale. Quando mi sono svegliata e ho saputo che erano morte tre persone, ho pianto. Non solo perché hanno perso la vita degli innocenti, ma soprattutto perché l’innocenza di questa città è stata deflorata. Era la prima volta che il Task Force, il settore della polizia addetto agli attacchi terroristici, venisse chiamato in causa. Ancora prima, quando il tg aveva dato la notizia della possibilità che ci fossero due bombe sparse in centro, ho avuto paura. Così sono tornata a casa e ho pregato per gli ostaggi. Poi, avendo ricevuto decine di messaggi su Facebook, ho scritto per rassicurare tutti. Onestamente, ho temuto per la mia vita alla notizia delle bombe. La scuola dove lavoro è stata uno dei pochi edifici a non essere evacuati; intorno, caffé e palazzi erano chiusi, strade deserte: Sydney sembrava una città fantasma. Ma i manager della mia scuola hanno stupidamente deciso di rimanere aperti e io mi sono arrabbiata“. Infine, quando le si chiede se pensa di tornare in Italia, Sheila risponde: “Torno per Natale! Al di là delle feste, non credo. Adoro il mio Paese, ma è difficile vivere in un posto e vederlo peggiorare giorno dopo giorno; non parlo solo di crisi economica, ma anche dell’atteggiamento, che sta portando tutti in una spirale senza via d’uscita. A Londra mi chiedevano se partecipavo al Bunga bunga: è così che ci vedono gli inglesi purtroppo! Gli australiani sono più appartati. Non hanno idea di chi sia Silvio Berlusconi e non conoscono la crisi economica, perché vivono nella bolla del benessere”.
Fonte: Vip
COMMENTI