Streaming musicale, ecco quanto e come guadagnano gli artisti del 2023

Il nuovo business della musica si trasforma in grandi opportunità imprenditoriali

Redazione Dicembre 18, 2023

Streaming musicale, ecco quanto e come guadagnano gli artisti del 2023

L’era dello streaming musicale ha rivoluzionato il modo in cui ascoltiamo la musica, parte integrante e fondamentale della nostra vita. 

L’inizio del nuovo millennio ha visto l’avvento del formato Mp3 e soprattutto delle primissime connessioni veloci che hanno portato alla crisi dell’industria discografica. Gli anni 2000 infatti sono costati cari a chi desiderava acquistare e collezionare i vecchi e cari CD ma sono stati anche un primissimo passo verso le nuove piattaforme streaming musicali che proprio durante quegli anni hanno registrato un’impennata di abbonamenti. Ancora oggi gli abbonati sono in continua crescita; si registra infatti un ottimo +26% nella seconda metà dell’anno 2021. 

Spotify ad esempio, nasce quasi 8 anni fa, nel 2006 in Svezia inizialmente solamente come condivisione di brani musicali con amici. Due anni dopo lancia la prima app e nel 2011 debutta negli Stati Uniti per poi arrivare nel 2013 anche in Italia. Si sancisce così un nuovo modo di ascoltare la musica e soprattutto un nuovo modo di guadagnare per gli artisti. Mentre prima infatti il termine di successo e guadagno si basava su quante copie di dischi aveva venduto un artista, oggi invece la vera metrica di successo è quanti ascolti una canzone riesce ad ottenere sulle piattaforme musicali streaming come ad esempio Apple Music, YouTube, YouTube Music, Amazon Music e Spotify. Tuttavia, dietro ogni stream di un brano si nasconde un contorto sistema di pagamento. 

Prendiamo adesso qualche esempio: Apple Music emerge come la piattaforma sicuramente più “copiosa”, riuscendo a pagare 0.0009 euro per ogni stream. Al contrario invece, YouTube richiede ben 667 stream per raggiungere un singolo euro, con un pagamento di 0.0015 euro per ogni ascolto di almeno 30 secondi. La situazione però non è così semplice come sembra; il guadagno sopracitato infatti non entra tutto direttamente per intero ai vari artisti, bensì viene suddiviso tra le case discografiche e altri detentori dei diritti. Lo streaming on demand infatti offre una selezione di vari brani di molteplici case discografiche e grandi etichette come ad esempio Sony, EMI, Universal e la Warner Music Group.

Qui sotto, per comprendere meglio, un grafico comparativo delle tariffe delle varie piattaforme di streaming musicali:

Grafico Streaming Musicale

Come riportano le infografiche di ExpressVPN sulle canzoni con più ascolti online, qui di seguito indichiamo la classifica (FIMI) di quanto hanno fatturato i migliori singoli italiani su Spotify nei primi sei mesi del 2023.

  1. Al primo posto si piazza “Cenere” di Lazza che ha ottenuto oltre 300mila euro con più di 104milioni di stream.
  2. Successivamente anche “Due Vite” di Marco Mengoni con 72milioni di stream per un totale di circa 217mila euro.
  3. Al terzo posto ancora un successo dell’ultimo Sanremo 2023 con Mr. Rain e la sua “Supereroi” che ha ottenuto 63milioni di stream per un totale di 190mila euro.
  4. Quarto posto poi per l’immancabile “Tango” di Tananai, ascoltata per oltre 58milioni di stream ottenendo così 174milioni di euro.

Infine, nella lista delle 10 canzoni con più ascolti secondo la Federazione Industria Musicale Italiana, abbiamo al decimo posto anche “Guasto D’Amore” di Bresh da circa 130milioni di euro con un totale di oltre 40milioni di stream. (CLICCA QUI per leggere le infografiche di ExpressVPN con il resto della classifica e i relativi “incassi”).

Ma gli introiti degli artisti, nel 2023, ormai non si limitano più solamente a ciò che concerne la musica e dunque la produzione di brani. Questi infatti cercano sempre più di abbracciare svariati mondi imprenditoriali che vanno dal cibo, al beverage, fino alla moda e al lusso. Cantare, o scrivere, dunque non basta più, nel mondo in continua espansione serve dunque anche saper sfruttare al massimo le proprie capacità imprenditoriali e soprattutto la propria immagine al fine di creare il proprio business.

Lo sanno bene alcuni grandi nomi del nostro panorama musicale come ad esempio il sopracitato Lazza che, insieme a Fedez si è immerso nel campo del beverage. I due rapper infatti hanno creato una bibita in lattina alcolica rigorosamente Made in Italy che prende il nome di BOEM. Ma non solo. Hanno anche saputo creare un forte marketing e una forte campagna di sponsorizzazione della bevanda, attraverso social e campagne online. Di recente si sono anche recati presso alcuni punti vendita Esselunga per apporre la propria firma alle bevande riposte negli scaffali. Il tutto ripreso a favor di telecamera.

Esploriamo altri casi di grande successo in Italia, come Sfera Ebbasta che ha fondato Healthy Color, un ristorante fast food dal tema colorato e salutare. O ancora Guè Pequeno che si è lanciato nel mondo della moda. Da grandissimo appassionato di orologi e accessori di grande rilevanza, ha investito nelle varie collezioni di gioielli di Nove25, divenendone spesso testimonial. Poi ancora il giovanissimo Blanco che ha pensato alla mamma e al papà, aprendo per loro una pasticceria chiamata “L’Isola delle Rose“. Non solo dunque un titolo di un brano che gli ha portato grande successo, ma anche il nome di un’attività destinata interamente alla famiglia e rigorosamente nella sua città natale.

Infine anche l’ultimo vincitore di Sanremo 2023, Marco Mengoni che non solo gestisce la sua casa discografica, ma investe anche in nuovi talenti, dimostrando come gli artisti possano diversificare le loro entrate e contribuire alla scena musicale italiana.

Attraverso queste analisi, emergono così le molteplici sfaccettature del mondo dello streaming musicale. E soprattutto come gli artisti stiano sfruttando le opportunità imprenditoriali per ampliare il loro impatto e le loro entrate nel 2023.

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