Temptation Island 11: l’opinione di Chia sulla terza puntata

Chia Luglio 12, 2024

Temptation Island 11: l’opinione di Chia sulla terza puntata

Ieri sera ad un certo punto ho avuto il dubbio di aver sbagliato canale, e anziché sintonizzarmi su Canale 5 avessi per sbaglio messo su RaiUno, con Alberto Angela che ci spiegava gli usi e i costumi del Medioevo, perché più o meno il livello di evoluzione umana che stava andando in onda a Temptation Island era quello lì.

Maschi alpha (o tizi che si spacciano per tali, ecco. Je piacerebbe, ma manco a quello stadio basico – e tossico – di mascolinità arrivano questi, figuriamoci…) che, tutti tronfi e divertiti, raccontavano delle loro innumerevoli scappatelle, dei trucchi del nonno che per far durare 50anni il matrimonio con la nonna la tradiva sistematicamente, di come non si sognino nemmeno di mandare le fidanzate in viaggio con le amiche, di quanto siano lungimiranti gli arabi ad essere poligami, di come nelle relazioni sia necessario BARATTARE (BARATTARE. Hanno davvero detto BARATTARE. Italia, 2024, e siamo ancora a parlare di BARATTO. A meno che non abbiano scambiato quel villaggio dei fidanzati per un mercatino delle pulci, che può pure essere effettivamente…) la propria libertà pur di limitare quella del partner, dei loro tanto primordiali quanto inarrestabili bisogni fisiologici. Perché “so che certe cose sono sbagliate, ma mi fanno sentire vivo“. Eh già.

‘Sti uomini sono proprio avanti anni luce. Le donne “sono deboli, non ce la fanno. La differenza sostanziale è quella, la donna non ce la fa. La donna è coinvolta mentalmente, non capisce più un caz*o e mette a repentaglio qualsiasi cosa“. Loro invece “ne posso chiav*re mille, ma se ne amo una ne amo una!“. Perché del resto “è il sogno di ogni uomo e avere una donna da amare e poi sc*pare qualsiasi cosa si muova“. Così romantici e selettivi, stelline

E a loro mica gliela si fa, eh. No, no! Le donne porelle “non ci arrivano!“, loro invece sono delle cacchi0 di linci che credevano realmente che – con quelle facce lì, e soprattutto con quel devastante savoir faire che si ritrovano – una volta entrati nel villaggio potessero davvero “puntare la più fig* e fare il c*gli*ne dal primo giorno!” e che “se quella di Milano stava a Roma sicuro mi prendevo quella!“, proprio a mo di spesa all’Esselunga, con le tentatrici che – come fossero dei barattolini di Pesto al Pistacchio Barilla – stavano lì inermi e speranzose aspettando solo di essere scelte da dei carciofi simili. Così modesti seppur consci delle proprie qualità, gioie.

Temptation Island 11: l’opinione di Chia sulla terza puntata

Che poi la verità è che se fossero DAVVERO così open minded come sostengono di essere io gli stringerei pure la mano, eh. Se, convinti che la fedeltà in una relazione sia un concetto utopico, fossero dell’idea che entrambi i partner possano str*mbazzare qua e là pur amando e rispettando l’altro io alzerei le mani. Non è obbligatorio essere monogami, del resto, e una volta che si è adulti e consenzienti si può fare quel che si vuole.

Se quei discorsi che abbiamo udito da alcuni dei fidanzati ieri sera mettevano i BRIVIDI, invece, è proprio perché certe meravigliose teorie sulla libertà valgono parac*lamente solo per loro, in un tripudio di maschilismo dal retrogusto avanguardistico di 1200. Loro possono – anzi devono proprio, perché è fisiologico (cit.) – andare ad inzuppare il pipino random. Ma guai se le loro fidanzate la patonza non la tengono sotto chiave.

Luca Bad può affermare che i tradimenti sono “inevitabili” e che lui non può farci niente perché “mi piace la fig* e il ses*o!“, ma se solo sente Gaia Vimercati dire che “penso che Yakub sia il ragazzo più carino!” sbrocca male perché “è proprio quello che non doveva fare. Ora si accende il demone. Sfig*ta!“. Perché a lui è concesso dare attenzioni a chi vuole, ma l’idea che la sua fidanzata possa fare altrettanto “no, non la accetto!“.

Temptation Island 11: l’opinione di Chia sulla terza puntata

Lino Giuliano può passare il tempo a flirtare con metà delle tentatrici del villaggio invitandole a farsi avanti, strusciando il suo basso ventre sulle loro chiap*e toniche, domandando “se io e te ci fidanziamo, tu li metteresti da parte gli amici?“, proponendo loro di aprire negozi insieme con soldi che non ha e di fare avventurosi giri a cavallo di una moto che non possiede, ma quando poi si trova sul tronco davanti a Filippo Bisciglia confessa che di Alessia Pascarellanon vorrei vedere degli approcci fisici, degli abbracci. Pure SFIORARE a me mi da fastidio!“.

Temptation Island 11: l’opinione di Chia sulla terza puntata

Tony Renda invoca addirittura un “salvagente” affinché gli autori non mostrino alla fidanzata cosa lui combina nel villaggio, perché deve stare attento a non “creare un precedente, altrimenti è finita. Finché c’è il dubbio non può mettermi in croce, ma se io ammetto il tradimento è finita la pacchia. Metti che mi perdoni, poi dovrei dare un taglio a quello che facevo prima, ma non mi farebbe stare bene. La cosa giusta sarebbe che lei accettasse quegli spazi lì!“, ma poi “rosica tantissimo” se Jenny Guardiano azzarda qualche vestito un po’ meno castigato perché “i vestiti succinti tante volte diventano volgari. E a me non piace la volgarità!“, soprattutto perché poi gli tocca sentire fischi e apprezzamenti dei tentatori e “io voglio proteggerla da questi elementi. I cogli*ni non mancano mai!“. E detto da lui che è sempre così sobrio, nell’approccio con le tentatrici…

Temptation Island 11: l’opinione di Chia sulla terza puntata

Due soli sono i motivi per cui è valsa la pena ascoltare tre ore e passa di cess*te retrograde, imbarazzanti e maschiliste.

Il primo è stato quella meravigliosa sfuriata di Maika, che urlando a Linonon provare a farmi passare per quella che va dietro a tutti e che parla con tutti perché non è così. Sei tu che vai un giorno con una e quello dopo con un’altra. Sei qui a farti storielle mentre la tua ragazza è di là. Placati e stai molto calmo, non giudicare me e guarda te. Tu sei fidanzato e guardi me. Amore mio, io sono single e te no! Ma ti rendi conto? Mi sono fatta il fidanzato che giudica, fidanzato con un’altra con l’amante dentro al villaggio. Follia, ragà, follia! Ma ci conosciamo io e te? A me non mi pare!” si è beccata pure l’applauso delle fidanzate nel Pinnettu.

E il secondo è stato vedere FINALMENTE che nel villaggio dei fidanzati (a differenza di quello delle fidanzate, dove lacrimano per le mancanze di rispetto che subiscono dai compagni ma poi sono le stesse che incentivano le loro amichette a flirtare giulive coi tentatori…) sono riusciti ad esprimere un pensiero un po’ più critico sui comportamenti altrui, senza necessariamente spalleggiarsi a vicenda pure di fronte alle peggio p*rcate. Poi fa nulla se tutta la lucidità che sfoderano quando si tratta degli altri la perdono magicamente quando si parla di loro, e non importa nemmeno che giudichino le poracciate altrui quando poi magari fanno di peggio (ciao Luca, stavo parlando proprio di te!). Per stavolta mi faccio bastare quell’inaspettato briciolo di onestà intellettuale piovuto dal cielo.

Tra i più carichi, ieri, Raul Dumitras. Che ai suoi compagni di avventura ha proprio riso in faccia, tante erano le assurdità che uscivano dalla loro bocca. E’ riuscito a demolire ogni scusa ridicola che quelli accampavano per giustificare le proprie vacc*te con schiettezza e oggettività, senza difendere l’indifendibile. E quando ha percul*to selvaggiamente Tony per mezz’ora, chiudendo con quel “Baratti? Ma che è, il feudalesimo?“, si è meritato quasi una ola. Però, ecco, per la santificazione aspetterei.

Perché al Twitter basta molto poco per passare da “Schifo! Ratto!” ad eleggere nuovi idoli delle folle (e lo abbiamo visto anche l’anno scorso con Mirko e Perla). E capisco anche che Raul, circondato da tutto quel tracotante disagio, possa lecitamente pensare che “se io sono il pazzo furioso voi cosa siete? Allora io so veramente sano!“. Ma quello sguardo da psycho e quelle narici fumanti non le dimenticherei così in fretta, onestamente.

Che gli altri fidanzati siano peggio non rende automaticamente lui uno stinco di santo. E che Martina De Ioannon si stia palesemente allargando con Carlo Marini (tanto che ieri a una certa è scoppiata a piangere dicendosi improvvisamente non più così sicura dei suoi sentimenti) non toglie il fatto che Raul COMUNQUE debba lavorare molto sulla sua gelosia e su quegli scatti d’ira che in NESSUN CASO sono giustificabili.

Dumitras ieri, di fronte a quei video cringe delle provocazioni da 15enni tra la sua fidanzata e il tentatore, a un certo punto ha detto “spero si renda conto che non sono io il problema“. Ma qualcuno lo avvisi che una cosa non esclude l’altra. Possono tranquillamente sbagliare entrambi, eh. E lo stanno facendo, secondo me. E mi spiace che i comportamenti (sicuramente discutibili) di Martina nel villaggio abbiano mandato in vacc* il motivo per cui erano andati a Temptation Island, portando la gente a dire che “Raul faceva bene a sbroccare allora“. Perché – appurato che Raul sicuramente sta provando a fare un gran lavoro su se stesso, contando almeno fino a dieci prima di avventarsi furioso contro le bottigliette d’acqua – la verità è che NO, non bisogna MAI giustificare certa roba. Il messaggio che “lei se l’è cercata, però” NON deve passare, in nessun caso.

Di Alex Petri e Vittoria Bricarello non saprei nemmeno che dire, perché mi sarebbero risultati terribilmente fake anche se non fossero usciti tutti quei rumor sul loro conto, senza contare che sono pure terribilmente noiosi con lui che dice che “sto capendo che mi piace un’altra oltre la mia fidanzata!” e lei che replica “e allora lasciami! Io non ho la forza di lasciarlo, perché sono tanto innamorata. Vorrei solo dimostrargli che so essere come lui mi vuole, anche se è sbagliato…” che cioè, ve prego.

Volevo invece chiudere con due parole su Siria Pingo e Matteo Vitali. Come lei, anche io ho perso parecchi kg dopo un intervento (non 85, ma 40 tutti) e conosco benissimo la meravigliosa sensazione che si prova (anche se non sono diventata fregna come lei, li mortacci). Un percorso ammirabile, il suo, e una voglia comprensibile di godersi tutto quello che fino a quel momento non si era vissuto. Ma, devo essere onesta, la mia empatia nei suoi confronti si ferma a questo. Perché tutto ciò che lei ha detto in quel villaggio l’ho trovato TREMENDO.

E’ palese che Siria non abbia deciso di partecipare a Temptation Island (senza manco avvisare Matteo, per altro) per capire “se quella che sono oggi a lui va bene” ma piuttosto perché ha già deciso che è A LEI che non va più bene lui. Ma poteva lasciarlo a casa sua, senza trascinarlo in tv per poi spezzargli il cuore in mondovisione.

Che lui abbia avuto delle mancanze nel loro rapporto, che l’abbia spesso trascurata, lo ha ammesso lo stesso Matteo (che con molta onestà ha aggiunto che “non sono stato in grado di darle quello meritava. Che si diverte è giusto perché non gliel’ho dato. Avevo una maschera che adesso ho tolto, tutto quello che le ho negato glielo voglio dare perché me lo sento dentro!“), che tra l’altro è forse l’unico fidanzato che sta cercando davvero di lavorare su se stesso e sul suo rapporto, conscio dei propri limiti e desideroso di superarli.

Che lei ora abbia voglia di godersi la vita ci sta tutta, ci mancherebbe, ma sarebbe più onesto ammetterlo senza cercare di scaricare su di lui la colpa di una decisione che lei ha evidentemente preso ancor prima di “mettere alla prova i sentimenti” all’Is Morus Relais. Perché se Siria non ha vissuto con spensieratezza, finora, non mi pare sia colpa del fidanzato (come nel caso di Jenny e Tony, per esempio) quanto di una propria (comprensibile) insicurezza, sparita insieme ai kg di troppo. E, francamente, il curioso tempismo con cui lei ha deciso di non accontentarsi (cit.) più di quel ‘poco‘ che lui le dava proprio ora che ha perso peso, e che solo ora che rientra perfettamente nei canoni estetici della società si sia casualmente resa conto che non è più sicura di ciò che prova per Matteo, è davvero TREMENDO.

La mia sensazione è che se ci fosse stato un uomo, al posto di Siria, a scaricare la persona che lo aveva amato per sette anni solo perché una volta dimagrito non aveva più bisogno di accontentarsi, il Twitter lo avrebbe bollato immediatamente come “ratto“, altroché.

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