Dopo la quarta puntata di Temptation Island una domanda mi nasce proprio spontanea: ma ragazze così carine e mature come Sara Affi Fella o Veronica Bagnoli che ci avranno trovato mai in uomini così poco interessanti e così tanto privi di fascino come Nicola Panico o Antonio Lenti?
Non sto parlando dell'estetica, sia chiaro, perché quelli sono gusti ed ognuno ha i suoi, ci mancherebbe. Parlo proprio del carattere, dei contenuti, della personalità, degli argomenti... Gente che ha passato i 30 ed ha lo spessore di una lenticchia, giusto per rimanere in tema.
Ed ho citato giusto i due casi più lampanti, perché la verità è che io non mi accollerei nessuno dei fidanzati di questa quarta edizione (né di quelle precedenti, pensandoci) manco se me li regalassero, proprio.
Guardare Temptation Island quando sei single ti fa apprezzare ogni aspetto della tua vita, dall'incredibile bellezza di non sentire la necessità di accoppiarsi a caso giusto perché fa figo lo status di "impegnata" sui social network, alla soddisfazione di essere una persona completa e risolta a prescindere da chiunque altro ti stia attorno.
Potrebbero usare queste puntate come pubblicità progresso. "Avverti le farfalle fare capolino nel tuo stomaco? Ti stai prendendo una cotta per qualcuno? Guarda come andrà a finire tra qualche anno, e salvati finché sei in tempo!".
Quasi la totalità delle coppie in gioco il cliché di Temptation Island lo sta rispettando in pieno: le ragazze che passano le giornate a crucciarsi del comportamento dei loro compagni e a piangere disperate dopo ogni video che vedono lanciando ultimatum che difficilmente - ormai si sa - porteranno a termine, e i ragazzi che fanno quel cavolo che vogliono avvicinandosi in maniera imbarazzante alle tentatrici, abboccando all'amo di queste sventolone programmate per portare a casa il risultato a prescindere da chi si trovavano di fronte, ma guai se le loro fidanzate osano seguire le loro orme.
A me sta cosa fa proprio impazzire, loro che in una scala di schifo da 1 a Ludovica Valli fanno quasi l'en plein della tristezza, ma che quando vedono le fidanzate fare la minima stronzata dall'altra parte - tipo fumare una sigaretta o partecipare ad una gara di ballo - escono di testa che nemmeno avessero visto una gang bang. Ma sono fantastici, su! Buoi che danno delle cornute a... ops, a delle cornute sul serio me sa. Vabbè, dettagli.
I miei preferiti rimangono Francesco Chiofalo e Selvaggia Roma. Lei che non si sente minimamente apprezzata, e lui che le rinfaccia anche l'euro del caffè al bar, ma sotto sotto penso siano i meglio assortiti. Forse più che partecipare a Temptation Island avrebbero dovuto fare un giro da un terapista di coppia, ma sono ancora in tempo.
Tra gli altri, il meno peggio ieri sera mi è sembrato Alessio Bruno, il fidanzato di Valeria Bigella. E' vero che si è lasciato parecchio andare nei confronti di una (inaspettatamente, visto come l'avevamo conosciuta...) lanciatissima Carmen Rimauro, è comprensibile pensare che se non ci fossero state le telecamere forse il limone tra loro ci sarebbe scappato, ed è sotto gli occhi di tutti che lui sia andato oltre con le parole, soprattutto quando raccontava della sua scarsa predisposizione a voler mettere su famiglia con l'ex corteggiatrice di Uomini e Donne. Però finora è stato l'unico ad aver messo sul piatto della bilancia quello che stava vivendo nel villaggio e quello che aveva costruito fuori da lì, a mostrare un minimo di rimorso per quello che aveva combinato sino a quel momento all'interno del programma ed il solo ad usare quel briciolo di lucidità residua per provare a fermarsi in tempo.
Da qui a dire di aver apprezzato il suo percorso ce ne passa, però tra lui e quegli altri due, più grandi d'età ma decisamente più piccoli di testa, non c'è proprio paragone. Nicola e Antonio li trovo francamente imbarazzanti, ragazzi che dovrebbero ringraziare di avere accanto delle fidanzate così tanto più belle di loro (e di nuovo non parlo solamente di estetica) e che invece sembrano due pupi al parco giochi, tanto ci sguazzano in questa situazione invece di dimostrare alle loro donne che realmente hanno accanto degli uomini e non dei fantocci. Quando si dice che l'età è solo un numero. Piccoli gabbiani crescono.
In ultimo ci tenevo a dissociarmi ufficialmente dalla campagna di santificazione di Ruben Invernizzi. Avrà anche una fidanzata tremenda, su quello non ci piove, ma un fidanzato molle e inconsistente come lui siete proprio sicure che lo vorreste accanto, donne all'ascolto?
Al bergamasco piace vincere facile, e in queste puntate interpretare la parte della povera vittima di quella strega cattiva di Francesca Baroni - che di suo non brilla certo per simpatia, questo è sicuro - gli è riuscito benissimo. Ci ha anche regalato il colpo di scena finale quando - dopo il falò di confronto dove entrambi hanno dichiarato di voler lasciare il programma da soli, ed il successivo ripensamento di lei che dopo una notte tormentata l'ha quasi implorato di tornare a casa insieme - ha sfoderato il carattere che aveva risparmiato in più di vent'anni di vita tutto insieme, ergendosi improvvisamente a figo della situazione. Che tenerezza.
La verità è che questi due sono così identici da formare una coppia perfetta, così perfetta che io non sarei poi così sicura che tra loro sia finita davvero. Lui avrà tanti pregi, per carità, ma ciò non toglie che rimanga uno zerbino privo di spina dorsale, e lei alla fine tanto meglio di lui non è visto che, nonostante pensi del fidanzato le peggio cose, alla fine non riesce manco a lasciarlo.
Non so se mi fa più tenerezza lei che lo schifa perché non è nemmeno capace di ordinare da solo al ristorante, o lui che non sa ordinare da solo al ristorante, per dire. Se ai Lenticchi serve un terapeuta, per questi due urge uno psicologo di quelli bravi. E anche una tata, già che ci siamo.
Infantili, vuoti, superficiali e completamente privi di attributi entrambi, nonostante le apparenze li facciano sembrare così diversi. Mai vista una coppia più azzeccata di questa in quattro edizioni di Temptation Island. Però sulla prole qualcuno li fermi, che c'è un limite a tutto, ecco.