‘Temptation Island 6’: l’opinione di Chia sulla sesta puntata
Chia Luglio 30, 2019
Un’ecatombe, questa sesta edizione di Temptation Island, un’ecatombe vera.
Certo, per tirare davvero le somme bisognerà aspettare questa sera (quando su Canale 5 andrà in onda lo speciale che ci mostrerà cos’è successo alle sei coppie dopo i falò di confronto finali, dal momento in cui hanno lasciato i rispettivi villaggi in Sardegna ad oggi) visto che Raffaella Mennoia ci ha già preannunciato stravolgimenti clamorosi rispetto a ciò che abbiamo visto in onda finora, ma – quantomeno stando a ciò che è accaduto all’interno dell’Is Morus Relais – mai in nessuna edizione prima d’ora c’era stata una strage del genere.
Su sei coppie che si sono imbarcate in questo viaggio nei sentimenti (come direbbe il buon Filippo Bisciglia) ben cinque sono tristemente naufragate. E l’unica che ha resistito, ossia quella composta da Cristina Incorvaia e David Scarantino, non mi sembrava manco troppo convinta, a dirla tutta. Peccato perché eravamo ad un passo dall’en plein. Ma è comunque un record.
Mi aspettavo grandi cose da questo cast, appena erano usciti i video di presentazione delle coppie mi ero pregustata vagonate pesanti di trash ma, nonostante gli ottimi ascolti macinati puntata dopo puntata, devo essere sincera nel dire che quest’edizione mi ha appassionato un po’ meno delle altre. Probabilmente perché i partecipanti, fidanzati o single che siano, sono ormai tutti fin troppo sgamati, sanno benissimo cosa li attende – sia dentro che fuori al villaggio – e il rischio che si preparino già il compitino da casa (come fece lo scorso anno Lara Zorzetto, verze e mobili dell’Ikea compresi) è altissimo. Il risultato finale è che tutto sembra fin troppo forzato e molto meno spontaneo delle passate edizioni, quando bastava un “Io t’ho cresciuto” di Aurora Betti o un “Devastante” di Georgette Polizzi per scatenare il delirio.
Qualcosina qua e là, in questa infornata di tristoni che stanno insieme tanto per (noia, scarsa autostima o comodità che sia), comunque la salvo lo stesso.
Nonostante io abbia come l’impressione che tra qualche ora potrei venire smentita e dover rimangiarmi tutto ciò che sto per dire (specie dopo aver visto la clip con le sue prime parole post falò, che se vi siete persi trovate QUI), tra coloro che salvo c’è sicuramente Ilaria Teolis, che ieri sera mi è piaciuta un sacco. Quando dopo 21 giorni si è trovata davanti Massimo Colantoni e il suo nas i suoi occhi magnetici stava per cedere, era palese. Stava per abboccare a tutte le (ridicole) giustificazioni che uscivano dalla sua bocca, stava per credere alle promesse di rito che ogni buon fidanzato che si è fatto i cavoli propri per tre settimane sfodera al momento del falò finale. Eppure (almeno per ora) ha tenuto botta, e ha detto una cosa importantissima: in 21 giorni non si è innamorata di Javier Martinez ne disinnamorata del suo fidanzato, semplicemente ha scoperto di amare innanzitutto SE’ STESSA. E questa è la conquista più importante che ognuno di noi possa fare nella vita. Finché non vogliamo bene prima di tutto a noi stessi difficilmente le relazioni che costruiremo saranno sane ed equilibrate, ma più probabilmente dei giochi al massacro.
E questo infatti era il caso della storia tra Ilaria e Massimo, che ha visto lei plasmarsi ad immagine e somiglianza di lui tanta era la paura di perderlo (che poi, parliamone… ma che standard raso terra puoi avere nella tua vita per considerare il Colantoni come il top a cui poter aspirare?).
Checché ne dica lui, l’abbiamo visto tutti farsi beatamente i suoi porci comodi per tre settimane, per poi arrivare al cospetto di Filippo imbottito di granpelosullostomaco ad accusare lei di non aver avuto rispetto nei suoi confronti. Le ansimate notturne con Elena Cianni sono diventate “mi stavo solo fumando una sigaretta“. Lo “tsunami di lacrime” che voleva far versare ad Ilaria dopo averla vista avvicinarsi a Javier è diventato “lo sai che non mi piaci quando piangi“. Per carità, anche lei non sarà stata impeccabile in questo percorso, visto che non si è risparmiata nella conoscenza del Martinez (e come biasimarla, a una certa, di fronte a tanto ben di dio!). Ma se quella di Ilaria è stata una reazione – condivisibile o meno – a degli rvm visti sin dal primo giorno, quello che si era lanciato a pesce sulle single prendendosi pure il lusso di sceglierne una e poi snobbarla per un’altra è lui. Lo stesso che il discorsetto ruffiano alla tentatrice su quanto fosse il caso di darsi un freno nella loro conoscenza lo ha fatto dopo il weekend da sogno, mica prima. Non gli avrà detto “Sei bellissima!” (perché è un calcolatore, mica perché non lo pensava, ovviamente…), non avrà creduto che “qualcosa dentro di lui stesse cambiando“, ma “le mani, Massimo, le mani” le abbiamo viste tutti. E i coiti notturni durante quel weekend li avranno sentiti anche i suoi genitori, gli stessi che secondo lui sarebbero stati delusi dai comportamenti di Ilaria. Ceeeerto.
Le probabilità che la Teolis dopo il loro falò abbia tenuto duro e non abbia ceduto ai patetici tentativi di lui di recuperare terreno sono più scarse di quelle che ho io di entrare in una taglia 38, ma se l’ho inserita nell’esiguo gruppetto di coloro che salvo è perché la motivazione con cui ha abbandonato il villaggio senza il fidanzato è tra le più sensate che abbia mai sentito, e spero che in ogni caso la tenga sempre bene a mente.
Insieme a lei salvo anche il povero Giulio Raselli, che a Temptation Island ha dato il sangue. Letteralmente, quasi. Memorabili i primi piani sul suo volto quando subiva gli sgradevoli tentativi di approccio di Sabrina Martinengo, una donna di 42 anni con figli a casa costretti a vedere la loro madre pizzicare i capezzoli di uno sconosciuto, mordicchiarlo a ripetizione ed elemosinargli baci come se non ci fosse il suo fidanzato a 50 metri di distanza. L’imbarazzo vero. Questa sorta di Gemma Galgani con la faccia di Marco Firpo (l’immagine più inquietante della storia, effettivamente) ha avuto anche il barbaro coraggio di sostenere, durante il falò finale con il suo fidanzato Nicola Tedde, di essere una donna di spessore che “non ha mai cercato fisicamente” il Raselli. Lo voleva baciare dopo due ore che lo conosceva nemmeno fosse una quindicenne in preda alle botte ormonali, ma quello probabilmente è un altro discorso, come no.
Nemmeno Nicola sarà uno stinco di santo, visto che – se i comportamenti della sua fidanzata lo disgustavano così tanto come ripeteva – poteva benissimo richiedere il falò di confronto immediato come hanno fatto David o Andrea Filomena prima di lui, senza bisogno di simulare manovre di rianimazione in spiaggia pur di palpeggiare i “gommoni” di Maddalena Vasselli, ma il tentativo di lei di giustificarsi sfoderando l’rvm con le critiche delle single che davano a lui del viscido quasi fossero un lasciapassare per i suoi comportamenti nel villaggio è stato davvero patetico.
La verità è che ci ha provato e le è andata male, semplicemente. Se Giulio le avesse dato spago col cavolo che si sarebbe mai ricordata di avere già un compagno, ma siccome la “freddezza” che recriminava al tentatore a quanto pare non le risultava abbastanza eloquente, è toccato ancora al Raselli fare il maturo tra i due e dirglielo chiaramente, che la vedeva solo come un’amica. Giusto in tempo per evitarsi l’assalto notturno durante il weekend, poraccio.
Queen Mary, Raffaella, produzione tutta, un appello: dopo che ha rischiato di finire direttamente da Temptation Island a Quarto Grado direi che Giulio il trono se lo merita tutto, su. La Martinengo invece ce la vedrei bene negli Over, a fare comunella con Gemmona e Ida Platano nel #TeamElemosina.
L’ultima che salvo è colei che è riuscita a regalarci qualche sorriso persino in questo mare di disagione vero, ossia Katia Fanelli. Quella che si ubriaca coi succhi di frutta, quella che quando sta sui divanetti abbracciata ai tentatori pensa solo a cosa mettersi addosso il giorno dopo, quella che è tutto fumo e poco arrosto. La corazza di una vamp tutta extension e tacchi che nasconde l’animo di un pasticcino.
L’avevamo giudicata frettolosamente, durante la prima puntata, accomunandola (dopo quel “Non mi farò scrupoli” che sembrava anticipare scene epocali) a Jessica Battistello nella schiera di coloro che non vedevano l’ora di lanciarla con la fionda ai tentatori, ma stavamo prendendo un granchio. Certo, che essere definito un “cogli*ne” in mondovisione non faccia piacere a nessuno è ovvio, ma a quanto pare la Katia che abbiamo visto a Temptation Island è la stessa che vaga euforica per la riviera romagnola, quindi Vittorio Collina negli vari rvm non ha mai visto ne udito nulla che non sapesse già fin troppo bene, dopo due anni e più di relazione. E se essere definito con certi appellativi ti da fastidio, ti da fastidio sempre, non a comando.
Sono più propensa a credere, quindi, che lui non sia altro che un wannabe Zorzetto che – conoscendo bene il carattere vulcanico della fidanzata – s’era orchestrato tutto già da casa per uscirne da vittima, trincerandosi dietro lo stucchevole cliché del mancato rispetto. Peccato che io l’unico che ho visto mancare di rispetto qua è stato lui, che non appena ha sentito Katia dare dei manzi ai single s’è lanciato a piombo su Vanessa Cinelli, provando pure a baciarla senza manco preoccuparsi delle telecamere, tanto pensava di avere le chiappe parate.
E invece gli è andata male, perché a parte qualche complimento qua e là ai tentatori e qualche perculata qua e là a lui la Fanelli non ha fatto davvero UNA MAZZA. Roba che più innocente di lei quest’anno c’è stato solo (ed incredibilmente, amisci) lo Scarantino, per dire.
A parte che quando sul tronco le chiedeva, con un sorrisetto irritante stampato sul volto, “Ti da fastidio? Ti brucia?” con quella voce e quell’appeal da Gianluca Mastelli che si ritrova l’avrei preso a pizze in faccia, ma all’incredibile amore di Vittorio per Katia, che era così forte che in 21 giorni se l’è scordato tanto da chiedere di parlare con la sua tentatrice dopo il loro falò per sapere se fuori da lì se lo sarebbe filato ancora oppure no, ci crede solo lui ormai.
Ed ora corro a sintonizzarmi sul 5, che sono proprio curiosa dei danni che avranno combinato questi nel frattempo.
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