Temptation Island, Georgette Polizzi svela come ha scoperto di essere incinta (e come ha reagito Davide Tresse)
La stilista ha raccontato come procede la sua tanto desiderata gravidanza e confida che tipo di mamma vuole essere
Luana Ottobre 3, 2021
Gli ex protagonisti di Temptation Island Georgette Polizzi e Davide Tresse hanno da poco confermato che diventeranno genitori per la prima volta a marzo, e qualche giorno fa hanno rivelato di essere in attesa di una femminuccia.
A qualche giorno di distanza, la Polizzi – intervistata dal settimanale Oggi – è tornata a parlare della gravidanza e del percorso complicato che ha intrapreso, ovvero la procreazione medicalmente assistita:
Mi sono affidata alla Pma, ovvero la procreazione medicalmente assistita. Preciso che la mia infertilità non era causata dalla sclerosi multipla, ma da un intervento che ho subito in passato. Per la sclerosi, però, ero in cura con un farmaco che non è compatibile con a gravidanza. Quindi ho dovuto sospenderlo e aspettare un anno. Poi ho intrapreso una nuova terapia a base di interferone, che mi ha demolito. Gli effetti collaterali li avevo tutti: dolori alle ossa, nausea, vomito. Ma il mio sogno era così grande che non ho neanche mai pensato di mollare.
E ancora:
Ho intrapreso il primo percorso di procreazione assistita, che è fallito. Avevo fatto le cose con leggerezza, senza informarmi bene. È stata dura, ho sofferto, poi però mi sono guardata allo specchio e mi sono detta: “Sento che ce la farò”. Ho cambiato centro e ho intrapreso un percorso diverso, lungo, fatto di analisi, esami, test di prove. Facevo cinque iniezioni ogni sera.
Poi Georgette ha raccontato come e quando ha scoperto di essere incinta, oltre ad affermare, senza troppi giri di parole, che ha sperato fosse stata una femminuccia:
Ero al matrimonio di Federico Bernardeschi e Veronica Ciardi, a Massa Carrara. Mentre ero seduta al tavolo, una signora che fa la puericultrice si avvicina e mi dice: “Scusami se mi permetto, hai degli occhi e un viso pazzesco, per me sei incinta”. E così è stato: appena tornata a casa, a Vicenza, ho fatto il test di gravidanza ed era positivo. […] Speravo tanto che fosse una bambina. Fin da quando ero piccola, ho sempre sognato di avere una figlia, per rispecchiarmi in lei, per darle l’amore che non ho mai avuto e cambiare il destino. Col suo percorso, esorcizzerò il mio.
E quale è stata la reazione del marito Davide Tresse:
Gli ho fatto trovare il test sulla scrivania, ma è rimasto freddino. Sul momento ci sono rimasta male. Poi ho capito che lo ha fatto per proteggermi, temeva che le cose potessero andare di nuovo male. Ora che tutto sta andando bene, è felicissimo.
Nel corso dell’intervista la Polizzi ha anche spiegato l’impatto che il percorso di procreazione assistita ha avuto sulla loro vita di coppia:
In quella situazione tutto ruota intorno alla donna. L’uomo è visto come il donatore del seme e basta, non è facile. Io ero bombardata di ormoni, litigavamo sempre, è devastante. Davide è stato davvero bravo. Pensavo che già affrontando la mia malattia avesse dato tanto, ora è stato incredibile.
Mentre per quanto riguarda il tipo di madre che sarà e come procede la gravidanza, ha confidato al settimanale:
A questa creatura darò tutto. La cosa che voglio insegnarle è di non arrabbiarsi con la vita, di amarla ogni giorno. Io non mi sono mai arresa. Davide non sarà un papà, sarà un fratello. Credo che avrò due figli in casa. […] L’inizio è stato difficile, ho avuto una minaccia d’aborto e ho passato le vacanze distesa a letto. Ora però sto bene. La gravidanza è il periodo più bello nella vita di una donna con la sclerosi multipla: è come se la malattia si mettesse in stand-by.
E poi:
I problemi con la sclerosi si ripresenteranno subito dopo il parto, potrebbero esserci delle ricadute importanti. Sono pronta a sottopormi di nuovo alle mie terapie, farò qualsiasi cosa, voglio che mia figlia abbia una mamma forte.
Infine, la Polizzi ha spiegato dove ha trovato il coraggio per affrontare tutto ciò:
Quando finisci in mezzo al mare, ti salva l’istinto di sopravvivenza. È il desiderio, la volontà che mi ha portato fino a qui. E a mio figlio lo dirò un giorno: “Tua mamma per averti ha patito le pene dell’inferno, ti ha voluto davvero”.
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