‘Temptation Island Vip 2’: l’opinione di Chia sulla sesta puntata
Chia Ottobre 15, 2019
Che uno sia single o accoppiato, il bello di Temptation Island (Vip o Nip fa lo stesso) è che – con ogni probabilità – guardandolo si finisca sempre col sentirsi incredibilmente fortunati. Perché difficilmente il nostro personale bagaglio di disagio – piccolo o grande che sia – arriverà mai a certi livelli (a meno che non ci si chiami Gemma Galgani, dico, ma quello è un altro discorso…).
Chi è single penserà che mai detto fu più azzeccato di “Meglio soli che male accompagnati“, chi ha un fidanzato o una fidanzata troverà improvvisamente i propri problemi di coppia una passeggiata di salute in confronto a certe sceneggiate epiche che gli ultimi sei lunedì ci hanno regalato.
Ieri sera si è conclusa la seconda edizione di Temptation Island Vip 2, e lo ha fatto con tre falò di confronto finali che ci hanno mostrato un amore vero ma finito già da tempo, un amore (mal) recitato e un amore che probabilmente non è manco mai esistito.
L’amore vero è quello che c’è stato tra Serena Enardu e Pago. Una storia, la loro, durata quasi sette anni, ma che viaggiava ormai su due binari paralleli. E il fatto che fossero in lizza per partecipare anche alla precedente edizione di Temptation Island Vip dimostra che i problemi tra loro si trascinavano da tanto, senza mai – evidentemente – risolversi davvero.
Se vuoi partecipare ad un programma come questo i motivi sono sostanzialmente tre: o sei convinto di vivere una storia meravigliosa che niente e nessuno potrà mai intaccare (ed è stato il caso di Anna Pettinelli e Stefano Macchi, che – nonostante le premesse – hanno rischiato lo stesso il dramma), o stai finendo inesorabilmente nel dimenticatoio e vuoi darti una rispolverata di visibilità mettendo alla prova le tue – presunte – capacità attoriali (citofonare Alex Belli e Delia Duran), oppure perché nella tua storia c’è davvero qualcosa che non funziona e vuoi capire se uno scossone del genere potrà dare nuova linfa al tuo rapporto o lo distruggerà per sempre. E questo è stato il caso di Serena e Pago.
Su una cosa siamo sicuramente tutti d’accordo: è stato un bene che siano usciti separati dal programma, per entrambi proprio. Perché era evidente che parlassero ormai due lingue differenti, che ciò che era importante per l’uno risultasse una banalità agli occhi dell’altro, che non ci fosse un punto di incontro che non implicasse l’infelicità di uno dei due.
Sarebbe molto facile, da parte mia, adeguarmi all’opinione dei più e sparare sulla croce rossa dipingendo lei come un mostro e lui come un grand’uomo, ma non lo farò nemmeno questa volta. E non lo farò pur non condividendo per niente il comportamento di Serena con il tentatore Alessandro Graziani, specie perché i ripetuti pianti dell’ex tronista all’interno del villaggio al pensiero di quanto Pago potesse stare male dall’altra parte nel vedere certi rvm hanno dimostrato che fosse assolutamente conscia di ciò che stava combinando, e di quanto la stesse facendo fuori dal vaso. Una storia di 7 anni avrebbe meritato più rispetto, più tatto, una maturità diversa nell’acquisire le consapevolezze di cui si era alla ricerca. Ed una volta ottenute tutte le risposte di cui si aveva bisogno, si poteva – e si doveva – dare un freno a coccole, carezze ed affettuosità che non erano certamente indispensabili, ecco.
Ma ha detto bene ieri sera Pago: “Ho capito che bisogna parlare e bisogna dirsi tutto“. Uno dei problemi più grandi nelle coppie è proprio la mancanza di comunicazione, di dialogo. Che non ci si confronti perché non se ne ha voglia, per mancanza di attributi o per cercare di non ferire l’altro, il fulcro di gran parte dei problemi in una relazione è proprio il non parlarne, non chiarirsi, non trovare un punto d’incontro. Perché a volte le persone hanno solo bisogno di essere ascoltate, comprese, supportate. Anche quando il motivo del malessere può sembrare un’inezia. Soprattutto quando il motivo del malessere può sembrare un’inezia.
Io sono convinta che quella tra Serena e Pago sia stata una grande storia d’amore (e il fatto che lei non abbia avuto il coraggio di dirglielo in faccia, di non essere più innamorata di lui, era perché esternarlo ad alta voce avrebbe messo inevitabilmente un punto ad un pezzo importante della sua e della loro vita… se non gliene fosse importata una mazza di lui pensate che la difficoltà sarebbe stata la medesima?), che è giunta al termine proprio perché la mancanza di comunicazione col tempo li ha portati ad imboccare due strade totalmente differenti. L’animo artistico di lui difficilmente si conciliava con quello più pratico di lei, le priorità dell’uno non coincidevano con quelle dell’altra, e se da una parte Serena provava ad esternare il suo malessere, Pago preferiva mettere la testa sotto la sabbia per non intaccare la SUA visione idilliaca della loro storia.
Che di motivi di insoddisfazione ne ha tirati fuori anche lui parecchi, eh. Non è rimasto certo indietro nel lanciare stilettate pesanti alla compagna, a partire da quell’esternazione sull’invidia che proverebbe lei nel vederlo felice, roba che se la pensava davvero io mi chiedo cosa ci facesse ancora con una “non buonissima persona” del genere. A quanto pare, l’incredibile attrazione fisica che lui provava nei confronti di lei (così forte da trasformare anche i semplici abbracci di cui lei aveva bisogno nel preludio di una zompata, se la Enardu ha dovuto precisare che “avrei voluto SOLO un abbraccio“, e non un “abbraccio finalizzato“) lo faceva passare sopra a tutto, anche a ciò che non gli andava evidentemente a genio.
Ma se davvero avesse voluto la felicità di Serena, come ha più volte detto in occasione del loro confronto finale, i problemi avrebbe dovuto affrontarli, non certo ignorarli. E il fatto che ieri sera – nonostante tutta quella sfilza di rvm tostissimi che si è dovuto cuccare per 21 giorni e che avrebbero fatto crollare le certezze anche nelle coppie più salde – gli sarebbe bastato un minimo cenno dell’ex tronista per uscire dal programma insieme a lei, dimostra sì il suo grande amore ma anche la sua incredibile capacità di aggirare sempre l’ostacolo senza mai superarlo davvero. E non è così che si può costruire un futuro insieme, semplicemente.
Perché è vero che non c’è niente di più bello di una serata sul divano, armati di plaid e Netflix. Ma quando a fianco a te c’è la persona che ami. Altrimenti nemmeno i viaggi a Dubai e le vasche piene di petali di rosa ti salvano.
L’amore (mal) recitato – chevvvelodicoafffà – è quello tra Belli e Delia Duran (Delia Duran, ripetiamolo, che ieri sera non è stato detto abbastanza volte… poi ci si lamenta di Iannone che chiama la De Lellis ‘Giulia‘ e non ‘amore‘, quando abbiamo il sosia di Dal Corso che chiama la fidanzata per nome, cognome e codice fiscale quasi, pur di fare in modo che la gente si ricordi poracciamente di loro…).
Lui, che evidentemente non si è ancora rassegnato alla fine di CentoVetrine, ha preso Temptation Island Vip come un casting live, a giudicare dall’inutile quanto fintissimo pathos che metteva in qualsiasi minchiata sparasse, nella speranza che qualche regista si ricordasse della sua esistenza. E lei ci ha tenuto a dimostrare di essere fatta della stessa pasta del compagno, piangendo a secco e recitando persino peggio di lui (roba che non pensavo fosse manco possibile, onestamente). Dopo essersi strusciata per giorni sul tentatore e avergli sbattuto le poppe rifatte in faccia ha avuto pure il coraggio di uscirsene dicendo che “Con Riccardo c’è stata solo attrazione fisica, ma mai connection“. Ci mancherebbe altro, Baby (cit).
Infine, l’amore che probabilmente non è manco mai esistito è quello tra Gabriele Pippo e Silvia Tirado.
A parte che lasciare il loro confronto finale per ultimo è stata una scelta kamikaze che non mi aspettavo dagli autori. Cioè, se manco ai due protagonisti gliene fregava una mazza di come sarebbe andata a finire tra di loro, come potevate pensare che fregasse a noialtri? Poi te credo che Montalbano vi straccia miseramente, pur finendo due ore prima, se mi piazzate i Pippi a mezzanotte!
Ma poi vogliamo parlare del loro falò? Mai vista una roba più triste in otto edizioni, santo cielo! C’è stata più passione nella forsennata corsa di Ciro Petrone sulla spiaggia che nel loro confronto. Per non parlare delle lamentele reciproche che abbiamo visto nei vari rvm di puntata in puntata, culminate nella visione di lei che passa le mani tra i capelli di un tentatore ed esclama nostalgica “mi era mancato fare così!“. Le mancanze, quelle importanti insomma. Ma chi vogliono prendere in giro questi due? Eddai, su!
Lei, rimbalzata clamorosamente dal tentatore Valerio che, come un Giulio Raselli qualunque, ha ben pensato di chiamarsi fuori prima che fosse troppo tardi, che per pararsi le chiappe ha avuto il coraggio di dire a Pippo che “quando toccavo lui e sentivo che non eri te stavo malissimo!“. Ma sono più credibile io quando compro le gallette di riso al supermercato pochi istanti prima di buttare nel carrello anche i Kinder Maxi, dai.
Ma quale “Le mutande che lasci per terra te le raccolgo sempre io, quindi ti amo“, qua tutto il drama che ha sfoderato Silvia rincorrendo Gabriele sulla spiaggia e implorandolo di uscire insieme dal programma era dovuto solo al terrore di perdere faccia e pollo da spennare nello stesso momento. E lui che, ai ridicoli piagnistei di lei, ha risposto “Vabbè, dai, ti do una possibilità” con un’enfasi che nemmeno quando il dietologo mi dice che devo rinunciare ai carboidrati, se la merita tutta insomma.
Ve l’ho detto, io, che a guardare Temptation Island si finiva col sentirsi davvero fortunati.
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