‘The Voice of Italy 4′: l’opinione di Chia sulla nona puntata
Chia Aprile 21, 2016
Eccoci qua. Dopo le appassionanti Blind Auditions e le ben più noiosette Battles siamo arrivati ai Knock Out, l’anticamera dei Live Show (ossia la fase regina di The Voice of Italy), e gli animi iniziano decisamente a scaldarsi.
Quelli del pubblico in studio e da casa quando i coach Max Pezzali, Dolcenera, Emis Killa o Raffaella Carrà eliminano talenti incredibili come Manuel Aspidi e Cristiano Carta, e quelli dei concorrenti in gara quando contro questi talenti incredibili ci si scontrano e (grazie al cielo ogni tanto qualcosa va per il verso giusto…) hanno la peggio. Ma andiamo con (quasi) ordine…
La mia reazione di fronte all’eliminazione di Manuel nella sfida contro le Foxy Ladies è stata simile a quella di Emis Killa: shock totale. Raffaella Carrà gli ha preferito le sorelle Baccaglini perché sicuramente più scenografiche rispetto a lui in vista dei Live Show, ma rinunciare a una voce “da brividi” (cit.) come quella dell’ex allievo di Amici di Maria De Filippi solo per qualche accenno di coreografia a tre durante l’esibizione l’ho trovato assurdo. Comprensibile la reazione piccata di Manuel nel backstage, vista la motivazione parecchio debole che la sua coach gli ha fornito nell’effettuare la sua scelta. Non so, mi spiace così tanto per lui. Era già stato sfortunato a prender parte al talent della De Filippi prima che le case discografiche iniziassero ad investire veramente sui ragazzi, a sto giro speravo per lui una sorte migliore. Così non è stato, ma confido che qualcuno là fuori si sia accorto di lui, perché se lo meriterebbe proprio…
La sconfitta di Cristiano Carta contro Elya Zambolin è stata un po’ meno ingiusta, ma giusto un pelino. Perché Elya avrà sicuramente una bella voce, ma Cristiano aveva personalità ed originalità (sarà il nome, quest’anno va così…) e per quanto mi riguarda quelle sono doti su cui non ci si può lavorare, o le hai o non le hai. Lui ne aveva da vendere, peccato non siano state apprezzate.
Giuliana Ferraz la trovo di un noioso che metà basta, ma mi tocca ringraziarla per avermi eliminato Pino Giordano dalla gara, che con tutto il rispetto per Emis (con il quale -incredibile ma vero- mi trovo quasi sempre d’accordo) a me del neomelodico…
Speravo che Luca De Gregorio avesse la meglio su Edith Brinca (se non altro perché a lei non potrò mai perdonare di aver causato l’eliminazione di un maschio alfa come Rocco Fiore, la cui presenza almeno fino ai Live ci avrebbe svoltato sicuramente il mercoledì sera…) ma a quanto pare tocca sopportarla ancora un altro po’.
Giuseppe Citarelli mi faceva molta simpatia, ma la performance che ci hanno regalato ieri sera gli iWolf è stata strepitosa. Un po’ meno il loro ego da tronisti di Uomini e Donne, ecco. E, con tutto il bene per la piccola Alessia Langella, ma -visto il mio debole per gli artisti di strada- sono contenta di potermi godere un’altro po’ la voce, la chitarra e l’umiltà di Samuel Pietrasanta.
Ma veniamo ora ai miei due cocchi di questa edizione, i superlativi Giorgia Alò e Charles Kablan, quelli che stanno due o tre spanne sopra tutti gli altri, per intenderci.
La puntata di ieri si è aperta con lo scontro tra Giorgia e Cristina Di Pietro e, nonostante la performance di quest’ultima fosse abbastanza coinvolgente, da quando la Alò intona la prima nota non ce n’è per nessuno, mai. In questo programma non si cerca una voce ma la voce, giusto? E, siore e siori, chi può competere con un timbro così unico?
Forse giusto Charles, ecco. Ieri la sua esibizione sulle note di Sam Smith mi ha fatto venire la pelle d’oca, e dal divano di casa gli ho dedicato la stessa standing ovation con cui in studio l’ha omaggiato la Carrà. Questo è un mostro, ragazzi, su tre esibizioni non ne ha sbagliata una!
Non vedo l’ora di gustarmi entrambi ai Live Show. Live Show dove grazie al cielo non vedremo Ivan Giancarlo Giannini, il rocker uscito sconfitto proprio dallo scontro con Charles. Un personaggio così imbarazzante che non si meritava nemmeno di essere citato in questa opinione, in realtà, ma visto quello che è riuscito a dire ieri sera non posso esimermi.
E’ partito col dire che settimana scorsa nel salvare Claudio Cera “Max ha fatto la scelta più banale“, quando ha scoperto con chi si doveva confrontare ai Knock Out ha prima esordito con un blando “Mi avete inc*lato” per poi spiegare meglio cosa intendeva (“Siamo due mondi completamente diversi, ha un buon timbro studiato ma cantare è un’altra cosa… […] Charles rappresenta il mondo musicale che odio, è un ragazzino, non ha niente da dire!“) per concludere, dopo essere stato eliminato, con “In Italia piace un po’ il fumo, è un paese poco coraggioso nelle sue scelte musicali, e a me girano i cogli*ni perché non c’è stato coraggio“.
A parte la ridicolaggine nello scegliere di partecipare ad un talent show per poi fare l’alternativo incompreso, tipo che quelli veramente alternativi manco si sarebbero mai dati in pasto alla televisione, se poi ne devono dire le peggio cose, ma vogliamo parlare dell’immotivata presunzione e l’incredibile arroganza che ha sfoderato in manco dieci minuti, neanche stessero eliminando Steven Tyler in persona?
Un livore ingiustificato verso un oggettivo talento come Charles, che può piacere o meno ma è innegabile che abbia ampiamente meritato il passaggio ai Live, che il Karma ha ricompensato alla grande.
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