Tiziano Ferro sul divorzio con Victor Allen: “Se dicessi che sto bene mentirei, ma non potevo nascondere la verità perché…”

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Questo non è sicuramente un periodo facile per Tiziano Ferro.



Il cantautore di Latina infatti qualche giorno fa ha sorpreso tutti dichiarando, attraverso un lungo comunicato social, di aver avviato le pratiche del divorzio dal marito Victor Allen. Numerose sono state le voci circa i presunti motivi che avrebbero portato i due a separarsi ma nessuna comunicazione dai diretti interessati.

In occasione del lancio del suo libro "La felicità al principio" che uscirà domani 3 Ottobre, Tiziano Ferro ha rilasciato un'intervista a cuore aperto al Corriere della Sera. Ecco come sta:



Se dicessi bene, mentirei. C’è di peggio, c’è chi non affronta i problemi e fa scelte all’antica trascinando situazioni che possono diventare tossiche non solo per lui, ma per i figli. Io appartengo a una generazione i cui genitori non si sono lasciati per il “bene dei figli”, ma creando in realtà solo scompensi, facendo respirare infelicità ai bambini. Diciamo che sono in una condizione di speranza verso il futuro, ma non posso certo dire che sia un bel periodo.

Ed ecco come sta affrontando il divorzio:



Affrontare un divorzio non è mai bello, ma il mio è capitato con una tempistica tremenda, la sfiga ha sempre progetti precisi: è una vita che spero di scrivere un romanzo e, ora, la sua pubblicazione si scontra con un cataclisma come questo, che spero non prenda possesso della gioia che devo a me stesso e a chi mi segue. Però, non potevo tenere nascosta la verità: ho sempre vissuto mostrando una sola versione di me stesso, quella vera, e preferisco così piuttosto che inventare scuse e affrontare l’ansia che le cose possano venire fuori senza che le abbia potute spiegare. In questo momento, tuttavia, io che non sono invidioso, ammetto che invidio chi racconta di essersi separato nella pace più assoluta.

In questi giorni Tiziano ha dovuto anche annullare tutti gli eventi che lo vedevano protagonista qui in Italia proprio per la presentazione del romanzo. La motivazione è stata "non posso portare i miei figli con me". Questa frase ha suscitato grande scalpore ed ecco come l'ha motivata il diretto interessato:

Questa frase ha scatenato gli odiatori seriali e ha dato pane ai cretini, specie considerando che i miei figli erano con me in tour in Italia questa estate. Ora, non poter partire coi bimbi è dovuto non alle leggi italiane, ma a un tecnicismo noioso e fastidioso: avendo un divorzio in corso, non posso lasciare lo Stato della California coi miei figli. Sarei potuto venire da solo, ma avrebbe significato non potermi occupare di loro, che in questo periodo stanno soprattutto con me.

Ferro e Allen sono genitori di due splendidi bambini: Margherita di 2 anni e Andres di 1 anno e mezzo. Come stanno vivendo questo periodo delicato i piccoli? A svelarlo è stato papà Tiziano:

L’altro giorno, è venuta a casa un’amica. Parlavamo del divorzio e mi ha detto: “Vedendo te e i bimbi, ho avuto tutte le risposte, mentre corrono e ballano, vedo luce, gioia, felicità”. In questi giorni, Margherita e Andres sono in fissa con Mamma Maria dei Ricchi e Poveri. Colpa mia eh... Ancora ieri, ho rilanciato quel video per mezz’ora mentre loro ballavano, cantavano, saltavano. Li ho guardati e mi sono commosso: ho pensato che il mio atto di fede nel fatto che la mancanza di conflitto produce felicità sta funzionando. Metterlo in pratica è faticoso perché non è quello che ho visto fare nella vita, mi sono buttato alla cieca a fare una cosa che non conosco, ma mi sono fidato dei dottori.

Io e Victor ci siamo rivolti a degli specialisti affinché ci aiutassero coi bambini e la prima e unica cosa che ci hanno detto è stata: teneteli lontani dai conflitti.

Ridono da mattina a sera, giocano, si rincorrono, sono curiosi, interessati a tutto. Ieri, gli ho anche spiegato come le api fanno il miele ed è stato divertente vedere come loro me lo rispiegavano, usando le poche parole che conoscono. Li tratto come futuri adulti, senza sottovalutarli mai e, ovviamente, con la tenerezza e il senso di presidio che si ha con dei bambini. Vivo a loro disposizione senza dimenticarmi del mio bene. Molti genitori se ne dimenticano, non rendendosi conto che la loro infelicità diventa l’infelicità dei loro figli.

Il protagonista del nuovo romanzo si chiamerò Angelo Galassi che si fingerà morto per aiutare una piccola bimba che fa fatica a parlare. Numerose sono le caratteristiche che il cantautore spiega di avere similari al protagonista del romanzo:

Grazie a Dio, sì ho un Angelo. Se no, non saremmo qui a parlare. I punti in comune col protagonista ci sono e ci sono quelli totalmente diversi, grazie a un po’ di intuito, fortuna, coraggio, agli amici, ai dottori, a una serie di angeli in terra o meno. Scrivere fiction è stato meraviglioso perché, per la prima volta, ho fatto il contrario di quello che ho sempre fatto: ho inventato, invece di raccontare la verità in modo brutale.

Io e Galassi siamo incorniciati in un contesto simile, al quale però io ho reagito, mentre lui fugge, si nasconde, fa vincere la paura, non risolve le sue dipendenze né il pessimo rapporto coi genitori e con chi lo ha fatto sentire sbagliato. Per me, lui è tutto quello che avrei potuto essere e che non ho voluto essere. Io, per esempio, non mi concederei mai la possibilità che un amore finito diventi un cattivo incantesimo su di me fino a precludermi ogni altro amore.

"L'amore è una cosa semplice", uno dei brani più amati di Tiziano Ferro. A tal proposito ha confessato:

Semplice non vuol dire facile. Vuol dire che le dinamiche dell’amore sono controllate da pochissime regole, non da milioni. L’amore è talmente istintivo che può iniziare e finire e la fine di un amore fa parte della sua semplicità. Per cui, io nell’amore ci credo ancora. Angelo Galassi no, ma io sì.

E nel "Per Sempre", Tiziano crede ancora? Imminente è stata la risposta che ha spiazzato:

Ci credo così tanto che mi separo. Anche il divorzio fa parte della fede nell’amore. Ho esordito dicendo che non posso dire di stare bene, ma questo non vuol dire che non starò bene in futuro. Se non mi separassi, significherebbe che non do importanza all’amore. Invece, lo tratto come una cosa talmente tanto preziosa che, se non è autentico, se non mi fa bene, non lo voglio. Quanto al “per sempre”, non puoi pensare che l’amore, come l’amicizia, resti lì senza coltivarlo, c’è un mestiere dietro, molto simile a quello dell’artigiano: devi sempre presentarti in bottega, ci sono giorni in cui avrai creatività e giorni in cui non succede nulla, ma devi sempre essere lì a lavorare. L’amore eterno è come l’amicizia eterna: devi fare fatica, solo che l’amore è fatto di dinamiche molto più sottili e molto più fragili.

Quest'estate, non appena ha concluso il tour in giro per l'Italia, Tiziano Ferro ha comunicato di avere un nodulo ad una corda vocale. Ecco come sta adesso:

No, non mi sono operato. Poco prima di iniziare il tour, ho sentito un problema alla voce. In 25 anni, non mi era mai successo, ma lì ne ero certo. Ho detto: qualcosa non va. Sono andato dal medico e lo sapevo: c’era un polipo alle corde vocali. Sapevo che c’era qualcosa perché non riuscivo a essere comodo nelle basse, che per me sono la cosa più facile del mondo. Mi hanno detto che non sarebbe regredito senza un’operazione. Ho scelto di continuare il tour, fare logopedia e di non dire nulla: non mi piace accaparrare benevolenza facendo il piagnone. Però, salivo sul palco con angoscia, col rischio che la voce mancasse di colpo, anche perché, più la sforzi, peggio è.

Finito il tour, dopo due mesi di riposo forzato, sono tornato dai medici e il polipo era regredito al punto che non c’era più niente da operare. Sparito. Un mistero.

Quello è stato un tour complesso anche perché ero nel mezzo di ciò che ha portato al divorzio. L’ho affrontato con una spada nel cuore. Di sicuro, vivevo l’incapacità di esprimere qualcosa e insieme il bisogno di farlo. Manco a farlo apposta, nel momento in cui questo qualcosa ha preso una forma, seppure brutta e spiacevole, nel momento in cui ho trovato la voce per uscire da quel limbo doloroso, il polipo è sparito.

Infine il cantautore ha spiegato in sintesi la trama del suo libro:

Che parla di speranze e di seconde possibilità, addirittura di un “morto” che può riuscire a tornare in vita. Parla di persone che cercano la propria voce e di sogni che si realizzano. Del fatto che la felicità non ha codici. Parla di difetti, fragilità e cicatrici che ci rendono unici e non vanno rifiutati perché celano bellezza.

Ha una lettura doppia o tripla. Può essere letto come “la felicità che sta iniziando” o fa pensare al “principio della felicità”, al fatto che ognuno di noi crea il suo principio perché la sua felicità non deve assomigliare a quella degli altri ma solo a quello che rende contento lui. E ancora: a me piace pensare alla “felicità come principio”, come spirito con il quale vivere. La ricerca della felicità è sempre il mio obiettivo: al principio, c’è la felicità; quello che mi muove è la felicità. Qualunque cosa faccio, e mai come ora posso dirlo, la faccio per cercare di stare bene ed essere felice.