Giulia De Lellis ha da poco preso posizione sulla bufera che ha coinvolto il suo fidanzato Tony Effe negli ultimi giorni.
Il trapper era annoverato tra gli artisti protagonisti del concerto di Capodanno che si terrà a Roma.
La notizia della sua partecipazione ha suscitato indignazione internamente al comune della Capitale.
Delle consigliere comunali hanno infatti inviato più di una lettera destinata al sindaco, nelle quali chiedevano esplicitamente che Tony Effe fosse escluso dall'evento. Ecco le loro motivazioni:
Ci sentiamo profondamente offese dalla scelta di invitare al concerto di capodanno Tony Effe noto per i suoi testi violenti e misogini.
Questa esibizione si pone in contraddizione con il faticoso tentativo di affermare una cultura del rispetto e della parità.
I testi di molte sue canzoni veicolano messaggi offensivi verso le donne e normalizzano atteggiamenti violenti.
A unirsi a questa presa di posizione è stato anche il sottosegretario alla cultura con delega allo spettacolo dal vivo Gianmarco Mazzi, che ha fatto leva sulla responsabilità sociale degli organizzatori dei concerti. Non solo: si sono aggiunti al coro anche Differenza Donna, l'associazione che gestisce il numero antiviolenza e antistalking della presidenza del Consiglio, e il Codacons, che a questo punto non trova neppure logica nella partecipazione del cantante al prossimo Sanremo.
Il diretto interessato ha poi replicato sui suoi social pubblicando una Instagram Story che recitava:
Sono onorato di cantare a Circo Massimo nella mia città. Voglio ringraziare il Comune per questa opportunità. Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario. Roma ci vediamo a Capodanno.
La sua fidanzata Giulia ha da pochi minuti ricondiviso nel suo profilo le parole con cui le consigliere municipali hanno argomentato la propria proposta. L'influencer ha preso le parti della sua metà commentando la notizia con una citazione tratta da una poesia di Frost:
E qualcosa non va, qualcosa manca in chi vuol far tacere uno che canta.
La musica, come tutta l'arte, si discute. Non si censura.