Solo poche ore fa, Guendalina Tavassi aveva condiviso con i suoi follower un episodio spiacevole avvenuto nella giornata odierna. L'ex naufraga ha infatti raccontato di aver subito una vera e propria aggressione, mostrando in video il suo cellulare completamente distrutto.
Le Instagram Stories, registrate col dispositivo del suo avvocato, hanno lasciato intendere solo che l'aggressione in questione sia avvenuta all'interno dello studio legale in cui si trovava, senza rivelare l'identità della persona coinvolta.
Siccome più di qualcuno sul web ha immediatamente collegato a Umberto D'Aponte, suo ex marito, le accuse mosse da Guendalina - contattandolo sui social - lui ci ha tenuto a dare la sua versione dei fatti:
Sono qui a mettere chiarezza su una situazione, che mi state mandando dei messaggi. Ovviamente quello che è successo l'avrei fatto restare nelle quattro mura di casa, come si suol dire. Ma siccome dall'altra parte si cerca sempre qualcosa per trovare popolarità, per far crescere follower, per diffamare e spalare mer*a su una persona, prendono la palla al balzo e lo fanno. D'altra parte uno non può stare sempre inerme e zitto. Ogni tanto devo pure reagire. Io aggressione? Io non ho aggredito assolutamente nessuno. Sono stato chiamato per definire la situazione "bambini" e "divorzio". Parlavamo di cose nostre, intime e private, che solo io e lei conoscevamo. Mentre parlavamo mi ha attaccato di cose che sono rimasto scioccato. Che non prendo mai i bambini, che non vogliono stare con me. Sono rimasto scioccato.
L'avvocato non interveniva. Quello che dicevo non era sbagliato secondo me e vedevo delle stranezze. Quando ho pensato tra me e me ho guardato il suo telefono sulla scrivania e stava registrando praticamente tutto. Così ho preso e gli ho spaccato il telefono. Ho avuto una reazione istintiva ma è stato più forte di me. Parliamo di cose nostre e tu registri? E' una cattiveria. Mani addosso, ve lo posso giurare sulla mia vita e quella dei miei figli non l'ho sfiorata con un dito. Le ho semplicemente spaccato il telefono. Tra l'altro me l'ha spaccato lei anche a me. Si sono inventati tutto per far passare il sottoscritto come la me*da della situazione. Ma le mer*e sono loro che mi hanno tratto in inganno. Ho denunciato e querelato tutta sta situazione per diffamazione, da un avvocato come si deve. Provvederà a tutto il giudice. Io non parlo più.