Uomini e Donne, Ivan Di Stefano del Trono over denunciato: ecco chi è e cosa ha fatto

La notizia è stata riportata dai principali quotidiani nazionali

Valeria Ottobre 31, 2024

Uomini e Donne, Ivan Di Stefano del Trono over denunciato: ecco chi è e cosa ha fatto

Un ex cavaliere del parterre Over di Uomini e Donne è denunciato dai carabinieri del Nas alla procura di Cassino. 

Stiamo parlando di Ivan Di Stefano. Il 50enne di Roma, noto al pubblico per la partecipazione al dating show di Maria De Filippi:

 

Qui, ricordiamolo, aveva fatto colpo su Tina Cipollari facendo con lei anche delle esterne. Successivamente iniziò una frequentazione fuori dal programma con Gloria Nicoletti. Le cose tra loro però non andarono bene. 

La notizia del giorno vede Ivan denunciato poiché ha lavorato per quasi due mesi al Pronto Soccorso di Cassino, dichiarandosi medico specializzato in neurologia. Peccato però che il suo titolo (conseguito in Ucraina) non ha valore in Italia. Ma non solo, non è neppure riconosciuto in alcun modo. Ecco quanto riportato dalla nota dei Nas:

Ivan Di Stefano ha esercitato abusivamente la professione di medico chirurgo presso il pronto soccorso di Cassino. Questo senza il riconoscimento ministeriale del proprio titolo di laurea conseguito all’estero.

L’ex cavaliere di Uomini e Donne aveva dichiarato dunque di essere medico specializzato in neurologia riuscendo così a lavorare nel settore specialistico. Aveva inoltre ottenuto un contratto a tempo determinato presso l’ASL di Frosinone. Lavorava tutti i giorni, con una turnazione mattutina-notturna, per un totale di 36 ore settimanali. Fino quando, pochi giorni fa, i carabinieri lo hanno segnalato alla magistratura. 

Ecco anche l’intervento del dottor Fabrizio Cristofari, primario di Pronto Soccorso presso l’ospedale di Frosinone:

Quando ce ne siamo accorti lo abbiamo subito sospeso. A noi risultava di aver prestato servizio, per un anno e mezzo, presso un Centro Radiologico di Roma. Non va dimenticato, comunque che, per la grave carenza di medici nei Pronto Soccorsi italiani, spesso si accelerano i tempi per assumere personale.

Probabilmente il “medico” si è avvalso dell’ormai comune prassi di presentare un’autocertificazione per la dichiarazione dei titoli posseduti. Questa, che dovrebbe essere verificata presso l’Università dove è stata conseguita la laurea, è stata respinta in Italia.

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