Sono dell'idea che i troni di Nicolò Brigante, Sara Affi Fella e Nilufar Addati, che da novembre imperversano sui nostri teleschermi, sarebbero potuti giungere ad un epilogo già due mesi fa. Il primo con la scelta di Marta Pasqualato (perché è evidente quanto gli piaccia), il secondo con quella di Lorenzo Riccardi (perché è evidente quanto le piaccia), il terzo con una girata di tacchi e via tra le braccia di mammà (perché era evidente che - tolto il Riccardi - fino a quel momento non le piacesse proprio nessuno).
Sono passate le settimane, le registrazioni si sono susseguite incessantemente, e l'unica cosa che è cambiata nel frattempo è la lentezza della nostra agonia.
Povera illusa, io che speravo che il trio delle meraviglie si potesse schiodare dalle poltrone rosse in tempo per un trono lampo sulla falsariga di quello di Andrea Damante e Oscar Branzani, capaci nel giro di poche settimane di regalarci grandi gioie. E invece niente, rien, nothing, nada de nada. Siamo al 16 aprile e le speranze di un ricambio in extremis si sono spente insieme alle luci della Palapa in Honduras.
Tocca portarci loro tre (e il buon Mariano Catanzaro, che non includo nei pensieri di cui sopra sia perché è arrivato a Uomini e Donne da meno tempo dei suoi colleghi, sia perché il suo trono lo metterei quasi al pari di quello di Tina Cipollari, per capirci...) fino a fine maggio, con buona pace della nostra pazienza ormai esaurita da mo.
Altre quattro o cinque registrazioni in cui Sara, Nilufar e Nicolò dovranno ingegnarsi per rendere credibile la loro (presunta) indecisione, soprattutto agli occhi dei corteggiatori stessi, cercando di non giocarsi la risposta affermativa della loro scelta e al contempo di non perdersi per strada la non scelta. Perché senza antagonista viene meno il pathos del gran finale, e pare brutto poi.
A levar le tende per primo presumo sarà Brigante. Più che altro perché se la tirasse ancora per le lunghe potrebbe andarne della sua incolumità, vista la natura pacata e accondiscendente delle due corteggiatrici rimaste, Pasqualato in primis.
Dopo di lui mi auguro tocchi a Nilufar, che s'è ripresa in tempo dal palo del Riccardi e ha dato una possibilità sia a Giordano Mazzocchi che a Nicolò Ferrari. Però c'è poco da fare, col primo - sebbene lui ce l'abbia messa tutta per conquistarla e lei per farselo piacere - non va, raga, non va. Di tenore ben diverso - nonostante il Mazzocchi l'abbia evidentemente sottovalutato - il percorso con Riccanza. Pare che di cose in comune ne abbiano parecchie, e mi sembra che lui le dia la sicurezza di cui è evidente che lei abbia bisogno.
Anche Sara a parole dice di aver bisogno di sicurezza, ma coi fatti sta dimostrando l'esatto opposto. Quando Lorenzo "faceva l'elastico" tra lei e Nilufar, la Affi Fella ci perdeva la testa. Quando si è dichiarato e ha iniziato a darle dimostrazioni importanti, sembrava quasi annoiata. E ora che è tornato ad essere sfuggente e le ha paventato la possibilità del 'no' finale, riecco quel guizzo di terrore nel suo sguardo che lascia intendere che per Luigi Mastroianni il palo sia alle porte.
Last but not least Marianone, che visto l'andazzo riuscirà nell'eroica impresa di farci rimpiangere persino Federico Mastrostefano. Un successone, st'annata, che v'o dico a fa.
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