‘Uomini e Donne’: l’opinione di Chia sulla puntata del Trono over del 21/01/19

Chia Gennaio 21, 2019

‘Uomini e Donne’: l’opinione di Chia sulla puntata del Trono over del 21/01/19

Qualcuno può cortesemente spiegarmi questa perversione insita nella specie umana – ma specialmente nel maschio, a dir la verità – che porta gli individui ad essere perennemente insoddisfatti di ciò che posseggono, poco o tanto che sia, ed a cercare sempre di più, anche quando questo “di più” non è necessariamente meglio di ciò che già avevano?

No, perché davvero io gnafaccio a capirlo. E ci ho provato, giuro, ma mi sembra comunque inconcepibile. Nel Trono over vediamo uomini che stanno uscendo con una donna, che si trovano bene in sua compagnia, che condividono con lei cose importanti e spendono parole significative per descrivere cosa sentono nei suoi confronti, ma che si tengono aperte lo stesso altre porte, “perché non si sa mai“. Ma che davero?

Regà, spoiler alert, ma TUTTI nella vita potremmo avere di più (e a volte anche di meglio) di ciò che abbiamo, se solo lo cercassimo e/o ci applicassimo per ottenerlo. Potremmo guadagnare di più, se ci trovassimo un lavoretto extra. Potremmo avere le tette più grosse, se ci inserissimo due protesi di silicone nel petto. E potremmo avere a fianco la nostra esatta altra metà della mela, se passassimo la vita a fare i casting per scovarla. Nonna però diceva sempre che “chi si accontenta gode“, e mi sa che non sbagliava.

Perché quell’accontentarsi non va inteso come mera rassegnazione a ciò che passa il convento, ovviamente. Se il nostro lavoro non ci soddisfa, è giusto cercarne uno più adatto a noi. Se il nostro seno piccolo ci crea un complesso, ci sta di citofonare al chirurgo. E se la persona che abbiamo a fianco non ci rende felici, non ha alcun senso starci insieme. Questo è poco ma sicuro.

Ma il discorso è diverso quando siamo noi a non essere mai contenti, nonostante quello che abbiamo ci potrebbe bastare ed avanzare per essere felici. Per capirci, un conto è essere piatte come una tavola da surf e sognare una sobria terza di reggiseno per sentirsi un pelino più femminili, un altro è avere una quarta naturale e andare dal chirurgo a chiedere l’ottava perché van di moda le Kardashian. Non so se mi sono spiegata, ecco.

Tutta sta premessa per arrivare a dire che la gente come quello Stefano, che frequenta Pamela Barretta (anche biblicamente) da due mesi ma poi lascia il numero anche a Cristina Incorvaia e a Roberta Di Padua perché “ho già rinunciato a troppe cose in passato e ora non voglio rinunciare a nulla“, mi fa orrore.

Cioè, tra una Pamela che ammette candidamente di essere una potenziale stalker che controlla i telefonini peggio di Gianni Sperti e una Roberta che è passata dall’essere la groupie di Gianluca Scuotto al bearsi sentendosi contesa da tutti i 40enni del parterre io sceglier non saprei, vi dirò. E non ne farei manco una questione estetica, della serie “ma quando te ricapita una bonazza come Pamela che è pure gelosa marcia di te?“.

E’ proprio un discorso di principio, io mal sopporto la gente che non riesce ad essere felice di ciò che ha, nemmeno quando è già tanto (e, nel caso di questo Stefano, pure troppo). “Chi troppo vuole nulla stringe“, direbbe nonna. E per me, in casi come questo, così dovrebbe finire.

Ps. Ma vi siete accorti che, nonostante la scabrosa rivelazione sui giochini erotici che Rocco Fredella avrebbe messo nel suo beauty case insieme allo spazzolino quando aveva provato ad imbucarsi a casa di Gemma Galgani, in dieci minuti sono stati liquidati tutti? Mai finito così presto, il Gemmedì. Io inizierei a temere…

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