Uomini e Donne, Natalia Paragoni parla della depressione post parto: “Avevo il rifiuto di mia figlia, non avevo voglia di vederla e sentirla”

Di recente Natalia Paragoni ha rilasciato una lunga intervista al podcast 1% Donna. Ai microfoni di Jessica Minelli, l’ex corteggiatrice di  Uomini e Donne ha raccontato delle difficoltà vissute durante e dopo il parto della piccola Ginevra, la bimba nata dalla lunga relazione con Andrea Zelletta, conosciuto proprio durante il loro percorso nel dating show di Maria De Filippi.



Natalia ha parlato di quanto abbiano desiderato la loro piccolina e dei motivi per cui preferiva temporeggiare nonostante sognasse di diventare una mamma giovane:

Abbiamo voluto Ginevra. Ho sempre avuto l'istinto materno, ho sempre avuto un bambino presto, però giustamente le cose si fanno in due quindi ho aspettato, ho aspettato anche i suoi tempi. In Madagascar ho visto dei bambini che non hanno niente, hanno solo la felicità di vivere con i loro genitori, vivono nel modo più terra terra possibile. Ho detto perché io mi faccio dei complessi mentali anche a causa della società in cui viviamo che i bambini devono avere tutto per forza?



Devono avere un tetto d'oro dove stare, devono avere la stabilità economica, devono esserci tante cose. Quindi io mi ero creata questa casa d'oro nella mia testa e ho pensato io ho comprato casa adesso ma cosa mi manca? Non mi manca nulla, sono felice, ho un uomo che potrebbe fare benissimo da padre e che mi rispetta, perché non devo fare un bambino? Mi metto in testa cose che non hanno senso. Non se lo fanno loro il problema che non hanno niente e ce lo facciamo noi in una società dove abbiamo praticamente tutto oggi. Quindi ci proviamo ed è nata Ginevra. L'ho scoperto a dicembre, è stata una bellissima notizia.

Non è stata una gravidanza facile, in particolare dal punto di vista mentale, come accade a molte donne. Un argomento ancora tabù, nonostante siamo ormai alle soglie del 2025:



Il primo periodo della gravidanza ho avuto degli sfoghi, nausee parecchie. Ho avuto due cambiamenti in un periodo, io ero molto nervosa. Aprire l'armadio e non ti entra niente, io ero nel panico totale. Una piccola parte lo fa anche mostrare noi, la nostra sicurezza e io non mi sentivo sicura in quel momento. Per me è la cosa peggiore in quel momento. Avere la forza di dire vado, sono fiera di quella che sono.  Mi mancava proprio quel passaggio. Dovevo essere leggera invece non c'era la leggerezza, tutta una serie di cose che mi ha fatto sbottare.

Natalia ha parlato del parto e dei momenti vissuti una volta tornata a casa. L'ex volto del programma di Canale 5 ha spiegato di essere stata travolta dalla depressione:

Il parto è stato bellissimo. Io dico bellissimo ma è stata una mia esperienza, ecco, non per tutte è così. Mi sono ancora più unita al mio ragazzo, un'esperienza indimenticabile. Dopo che è nata Ginevra, il mio lavoro era tranquillo, io ero sola. Non stavo bene. Mi sentivo meno sicura, con una bambina che mi guardava, non mi guardava, non sapevo cosa fare in quel momento. Mia madre, mio padre, il mio ragazzo lavorava, faceva il dj in quel periodo, e io ero sola. Stavo a casa dei miei genitori, nel momento in cui lui non c'era io ero nel panico più totale. Avevo un rifiuto, non avevo proprio voglia di vederla, di sentirla, quel pianto mi faceva piangere. Ero stanca, mi faceva male tutto.

Natalia ha continuato a raccontare:

È  un momento in cui non sei te stessa, non puoi pensare a te stessa, tu ti annulli. Poi tutti guardano la bambina, io chi sono dicevo? Perché non date una mano a me? Mia madre l'ha capito giustamente essendo donna e spiegando tutto ad Andrea che mi vedeva piangere. Lui è stato importantissimo. Mi dava quello sprint. Adesso devi reagire, sei mamma, hai fatto questo. Ho iniziato a capire che quello scricciolo serve a qualcosa oltre a darti un amore immenso. Però fino a quel momento vedi tutto nero. Non lo auguro a nessuno. La mia è stata una cosa lieve, però sento delle esperienze che sono molto molto peggio. Mi dispiace perché viviamo in uno Stato che non aiuta per niente in questa cosa. Se ne parla poco e non c'è sostegno. La sera quando ho partorito dopo 12 14 ore di travaglio io ero morta e non c'era nessuno che mi potesse tenere la bambina. e potrebbe succedere la qualunque, se ne sentono tante. Ci rimango malissimo. Non c'è nessuno c he ci dà una mano in quel momento difficilissimo. Io voglio un attimo chiudere gli occhi e invece no. Pensare ad allattare subito. Se non allatti allora sei una persona cattiva.

Natalia ha aggiunto:

Problemi, dolori e nessuno che mi dà una mano. Nessuno ad ascoltarti. Non c'è uno psicologo che viene dopo il parto a dirti guarda che potrebbe succederti questo, se hai bisogno chiama me. Nella sanità non c'è questo. Io ho dovuto pagare per essere tranquilla. Ma chi non se lo può permettere, ed è brutto da dire, io devo stare sveglia h24. Non ci sono più puericultrici. Non c'è più personale. Vedevo persone che stavano malissimo. Io ho preso questa stanza privata, c'era mia madre, se volevo dormire c'era lui che guardava mia figlia.