Uomini e Donne, Natalia Paragoni parla delle relazioni tossiche vissute prima del programma: “Uno usava la violenza fisica, l’altro verbale: ecco come ne sono uscita”
Il racconto dell’ex volto del dating show di Canale 5
Renata Dicembre 28, 2024
Di recente Natalia Paragoni, ex corteggiatrice di Uomini e Donne, ha rilasciato una lunga intervista al podcast 1% Donne.
Alla conduttrice Jessica Minelli l’influencer ha raccontato delle difficoltà vissute prima e dopo il parto della piccola Ginevra, la bimba nata dalla sua relazione con l’ex tronista Andrea Zelletta. Nello specifico, Natalia ha spiegato di aver vissuto la depressione post-parto (QUI le sue dichiarazioni) e di aver subito bullismo in età adolescenziale a causa della sua dislessia. “Io non do la colpa a chi è bullo perché comunque te lo puoi aspettare da una persona soltanto conoscendo i genitori. Io spero tanto di fare una buona parte e di dare tutto quello che posso di educazione a mia figlia perché guardando chi mi ha bullizzato e vedendo i loro genitori è praticamente uguale“, ha dichiarato.
Poi, Natalia ha raccontato di aver vissuto due relazioni tossiche nel corso delle quali ha subito violenza fisica e verbale. “Avevo 14 anni, la prima relazione. Non sai com’è l’amore, devi sperimentare…“, ha esordito l’ex corteggiatrice di Uomini e Donne, che ha proseguito dicendo:
Io vedevo i miei genitori che stavano benissimo ed avevo il perfetto nucleo familiare. Due persone che si amavano, che si rispettavano. Non so perché ho pensato che c’erano varie sfaccettature. Quindi, quando ho conosciuto questo ragazzo ho detto “vabbè, una litigata, che vuoi che sia, anche se si usa l’approccio fisico, succede, l’ho visto nei film, non succede niente“. Da lì si è creata un’abitudine di possessività da parte dell’altra persona, secondo me anche per cultura familiare. Vedendo un po’ com’era la sua famiglia, pensavo che le sue idee erano quelle. Sapevo che stavo bene con lui.
Poi è iniziata la possessività, non potevo vestirmi o truccarmi come volevo, dovevo sentire lui prima di ogni cosa, non potevo avere social. Avevo l’ansia che lui vedesse dei comportamenti che lui riteneva sbagliati. Non potevo guardarmi in giro, guardare un uomo o relazionarmi con la parte maschile. Ero la donna che doveva essere ai suoi piedi e man mano io l’ho capito, ma dopo cinque anni. Quando lui ha alzato le mani più volte…Ti innesca una cosa da crocerossina, pensi “tanto lui cambierà, lo aiuto io, gli spiego“. Ma non cambia niente, lui ti dice “ho sbagliato” però poi vede nero in altre situazioni, come se si annebbiasse il cervello.
E ancora, Natalia ha dichiarato:
Lui diceva “sei bellissima, perché stai con me? Non ti devo lasciar andare perché un’altra come te non la trovo“. Io pensavo che quelle cose erano bellissime. Ho scelto di andare a convivere con lui. Una volta ero scesa con delle mie colleghe per fare un aperitivo…In quel momento stavo scoprendo il mondo perché normalmente io non uscivo senza di lui. E se uscivo era rigorosamente per lavoro, ed anche lì facendo l’estetista e dovendo fare massaggi agli uomini lui era geloso. Ad un certo punto mi sono detta “io sto con questo ragazzo che non mi permette di essere me stessa“.
Avevo 18 anni e non avevo vissuto niente. Mia mamma mi diceva sempre di lasciarlo. Io ai miei genitori non dicevo tutto perché mi vergognavo. Poi loro me lo avrebbero fatto lasciare, non avrebbero mai permesso questa cosa. Io avevo una dipendenza da lui perché lui mi aveva manipolata. Noi donne siamo fortissime ma troppo buone, quindi pensiamo di poter aiutarli. Quella sera esco e mi ubriaco con delle amiche, non gli ho risposto a trenta chiamate e ho detto “ma che me ne frega“. Il giorno dopo l’ho lasciato. Lui piangeva in ginocchio. Non mi spaventava una sua reazione perché l’ho fatto quando c’era mio padre in giro, i miei erano lì quindi ero tranquilla, mi sentivo sicura.
Dopo questa esperienza, l’ex corteggiatrice di Uomini e Donne – al tempo diciottenne – ha iniziato a frequentare un ragazzo molto più grande che l’ha manipolata spingendola ad allontanarsi dalla sua famiglia.
Dopo sono rinata ma l’abitudine di avere una persona nociva mi ha spinto a trovarne un’altra. In quel caso la violenza su verbale e non fisica ma era la stessa cosa. Forse peggio, perché mi ha reso ancora più dipendente da lui, che era più grande di me. Non sapevo stare da sola ed ho trovato un altro ragazzo più grande di me di otto anni che mi intortava come voleva. Fino a che mio padre se n’è accorto perché mi ero allontanata dalla mia famiglia, ero cambiata. Mio padre mi disse “o lui o noi, decidi“.
Natalia ha concluso dichiarando:
In quei sei mesi rimasi incinta ed ebbi una aborto spontaneo. Poi capii che non era quello per me. Io mio padre lo amo talmente tanto…gli ho dato un dispiacere enorme. Lui non mi ha parlato per un po’ quando sono tornata a casa. Vedevo nei suoi occhi la paura che qualcuno mi facesse del male, lo avevo deluso…Quando è arrivato Andrea è stato felicissimo. Andrea è stata una fortuna enorme. Ancora oggi prima viene la famiglia, poi gli altri. Non li deluderò mai più e non li farò mai più star male.
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