‘Uomini e Donne’: l’opinione di Chia sulla puntata del 23/10/20
Chia Ottobre 23, 2020
Cioè, fatemi capire perché nello studio di Uomini e Donne ci sono dei ventenni apparentemente dotati di senno (ci metto l’apparentemente giusto perché agli Elios è un attimo a essere smentiti, meglio prevenire insomma…), muniti di sufficiente loquacità tale da evitarci di incorrere nella pennichella pomeridiana e fautori di esterne molto carucce per essere – ancora, nonostante stiamo a un passo dalle luminarie di Natale quasi… – le prime (e mi sto riferendo principalmente a Sophie Codegoni e ai suoi corteggiatori, Marco Cevoli e Nino Vadalà su tutti, perché i due tronisti sembravano essere partiti in quarta ma si sono un po’ persi dietro alle Roberta Di Padua e agli Armando Incarnato di turno…) e noi stiamo ANCORA a sprecare tempo appresso alle storielle fake di Gemma Galgani dedicandogli intere puntate, perché giuro che non lo comprendo.
E se c’è qualche telespettatore che osa ANCORA difenderla abboccando alla manfrina trita e ritrita della “povera vittima di uomini perfidi che la usano come cavallo di Troia per entrare in trasmissione” (cit.) mo gli mando direttamente l’ambulanza per un TSO al volo, perché siamo al patologico.
No, cioè, dopo una puntata CLAMOROSA come quella odierna alla buona fede di Gemmona possono credere giusto quei tre sciroccati che credono alla sincerità di EliGreg nei confronti di Pretelli, eh.
Perché Biagio Di Maro è così basico nel suo modus operandi da playboy d’annata (che, per non sbagliare, prevede le stesse mosse con qualsiasi dama gli capiti a tiro, dalle mozzarelle alle mascherine, dalle piantine alle fedine… e se le sceglie tutte platinate, così si può riciclare pure la canzone da dedicare loro, Bella bionda… GENIO VERO!) che quasi quasi un sorriso te lo strappa pure, ma concentriamoci un attimo sulla cronologia delle mosse di nostra signora delle Drama Queen (quella che ha sfoderato il tono melodrammatico persino per descrivere il suo tragitto studio – camerino per restituire il cactus a Tina Cipollari, dicendo che “la pianta gliel’ho riportata io, con le mie forze, la mia determinazione e la mia caparbietà, a viso aperto” con un pathos che manco nelle tragedie greche santodddio, e per una sceneggiata ridicola del genere per giunta…), per favore:
– Gemma esce le prime volte con Biagio e “no, Maria, è solo un amico, certe cose devono nascere spontaneamente, non vanno forzate“;
– Paolo Gozzi la silura e lei – due minuti dopo essersi finta affranta e delusa da lui – esce di nuovo con Biagio e se lo limona;
– la registrazione successiva Gemma arriva in studio tutta baldanzosa raccontando del suo “bacio passionale“, ma di lì a poco scopre che è uscito anche con Maria Tona con la quale ha condiviso cibo e lacrime, e che – non pago – avrebbe voluto avere anche il numero di Sabina;
– nonostante nel dopopuntata si lamenti vistosamente di Biagio, la Galgani esce nuovamente con lui e il limone tra i due diventa “ai limiti del pornografico“;
– il giorno dopo, in studio, scopre che la sera prima era uscito con lei solo perché sia Maria che Sabina avevano declinato il suo invito;
– dopo la puntata sbrocca con Biagio reo di fare “il polipo, il piacione, l’anguilla” con tutte, e fa pure la figa sbraitandogli contro “Io manco te volevo baciare, lo sai dove devi metterti le rose con tutte le spine?“;
– nonostante lo sbrocco Gemma esce di nuovo con Biagio e, dopo i balli e il limone al ristorante, lo fa pure salire in casa sua “per innaffiare l’orchidea“, ed i palpeggiamenti sporcaccioni tra i due (che sarebbero stati capaci di “far tremare lo stabile”…) sono stati interrotti solo da alcune provvidenziali telefonate;
– Gemma arriva alla registrazione tutta tronfia per gli “approcci molto passionali” di Biagio, ma quando viene a sapere che prima di intrallazzare con lei a cena ci aveva provato a pranzo con Sabina e nel pomeriggio nella sua camera d’hotel con Maria, lo accoglie in studio con un bellicoso “Vieni, bello, che ti sistemo io a te” sfoderando tutto il suo kit di espressioni tra l’incarognito e il basito (quelle che il lifting gli consente ancora di fare, per lo meno…);
– quando Maria De Filippi le chiede se – dopo tutto ciò che ha sentito dalle altre Belle bionde – ha dipanato i dubbi che la stanno frenando (e per fortuna…) risponde “non ancora, ma non sono tali da interrompere la conoscenza“, e a domanda di Gianni Sperti sul suo volere continuare a vederlo rispondere euforica “Certo!“.
Tipo che io l’unica cosa che avrei accettato da uno come Biagio erano proprio le mozzarelle (mamma che voglia che mi han fatto venire, mortacci loro!) mentre Gemma è l’unica cosa che gli ha rifiutato, indignata pure. Totally no sense, proprio. Come se accettare mozzarelle da uno che le ha omaggiate anche ad altre fosse più disdicevole che farsi palpeggiare dalla stessa persona che due ore prima stava sul letto dell’albergo a rotolarsi con la Panterona.
Una persona sana di mente può abboccare all’amo di uno come il Di Maro forse la prima volta, ma poi appena si accorge – come ha fatto Aurora Tropea, tra l’altro – di quanto sia cazzaro si dovrebbe alzare, lo dovrebbe ringraziare per le mozzarelle e tante care cose. Se invece rimane lì seduta nonostante OGNI VOLTA abbia la conferma di quante piante ami innaffiare Biagio, è perché JE FA COMODO. Punto.
Alla Tona per fare incetta di mozzarelle a gratis (e chiamala scema!), alla Galgani per togliere un po’ di ragnatele all’orchidea a secco da due anni, in attesa di fare (aridaje!) la vittima del cattivone che l’ha illusa. Peccato che ormai ad abboccare siano rimasti in pochi.
Video dalla puntata: Puntata intera – Giuseppe si presenta – La scenata di gelosia di Gemma – Gemma, Tina e… il cactus – Tina: “Gemma io non sono come te… e non sono mai sola” – Gemma: “A Biagio gli ho fatto vedere… l’orchidea!” – Sabina: “Biagio mi ha regalato un anello” – Gemma: “Maria non voglio i tuoi consigli” – Maria: “Biagio ha tentato insistentemente di baciarmi” – Biagio e le sue docce fredde – Maria: “Gemma ti sei tolta i dubbi su Biagio?” – Tina: “Gemma allora sei masochista!”
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