La puntata che non avrei mai voluto vedere. La puntata che non avrei mai voluto commentare. E non solo per i fatti in sé ma anche perché mi sarebbe piaciuto che quei fatti, così dolorosi, in Tv non ci finissero mai. C'erano già stati diversi scivoloni sui social, specialmente da parte di Aldo Palmeri, ma poi le acque si erano calmate e il clamore si stava spegnendo. Andare negli studi di Maria De Filippi a raccontare della fine di questo amore, che ha portato con sé un matrimonio e un figlio, mi è sembrata una scelta decisamente sbagliata. L'unica attenuante che posso dare, onestamente, è legata al fatto che Alessia Cammarota in questo momento non sia lucida. Tutt'altro. E' sopraffatta dal dolore, per lei e per il suo bambino, e dall'impotenza davanti ad una situazione che non può cambiare, e questo può portarti a fare scelte stupide nella speranza che, magari chissà, tornando in quello studio dove tutto è nato, qualcosa possa cambiare.
Ma, mi dispiace, Alessia, per quanto tu possa lottare, per quanto tu possa sperare, per quanto tu possa essere disposta a tutto pur di tenere unita la tua famiglia, l'unica cosa che nessuno di noi può fare è costringere qualcuno ad amarci. Ad amarci ancora.
Ho sempre voluto dire molto poco su questa storia perché, come sapete, conosco entrambi, perché per giudicare bene una situazione del genere ci vorrebbero mille elementi che da fuori non si possono avere, e perché c'è un bambino di mezzo. E quando c'è un bambino di mezzo, specie così piccolo e indifeso, io mi fermo sempre, che si parli di Alessia Cammarota o di Belen Rodriguez, quando nel mezzo c'è la vita e il futuro di un neonato, i commenti stizziti, infervorati e cattivi verso uno dei suoi genitori, o verso entrambi, mi sembrano, indirettamente, una cattiveria verso quella creatura che ha il diritto di pensare che mamma e papà siano sempre degli eroi, almeno finché non avrà l'età giusta per farsi la propria idea.
Vista da fuori la situazione mi sembra piuttosto chiara. Aldo e Alessia, come ha detto lo stesso ex tronista, hanno vissuto un amore folle, totalizzante, stravolgente. Sensazioni così forti da portarli, nel giro di poco tempo, a volere un figlio (lo sottolineo perché posso assicurarvi che Niccolò NON è capitato, come ancora qualcuno si ostina a scrivere. Niccolò è stato voluto e cercato), a volersi unire in matrimonio, ad aprire un'attività insieme e a spostare la loro vita nella stessa città, in questo caso Catania, la città di Aldo. E quando quelle scelte sono state prese erano entrambi pienamente convinti. L'ultima volta che ho avuto modo di vederli erano una coppia felice, innamorata. Poi, però, le cose sono cambiate e da una delle due parti il sentimento che c'era è andato via via ad affievolirsi fino a sparire. Bene, sarò molto schietta e vi dirò come la vedo io: io credo che Aldo non fosse pronto a fare tutte le scelte che ha fatto. Lui non lo sapeva, pensava di esserne convinto, ma in fondo non lo era, o meglio, non sapeva pienamente cosa quelle scelte comportassero. Il loro è stato un troppo e subito. Subito un cambio di vita e di città, subito un figlio (e chi ne ha sa benissimo quanto i primi mesi di vita di un neonato siano impegnativi, specie se si è giovani e, nel contempo, si ha voglia anche di fare, appunto, 'le cose da giovani'), subito l'apertura di una attività in proprio che porta altro stress e lavoro h 24 per lanciarsi al meglio. Insomma, una combinazione di cambiamenti così importanti, così di peso, che potrebbe mettere in difficoltà anche una coppia più matura e longeva. Per una coppia giovane e meno rodata il mix è stato fatale. E' chiaro, nessuno ha puntato una pistola in testa ad Aldo per fare tutte quelle scelte, le ha fatte lui, le ha volute lui e avrebbe dovuto farle con maggior consapevolezza. Non lo ha fatto. E oggi si ritrova con una famiglia, che lui stesso ha voluto mettere su, completamente spaccata. Anche Alessia è giovane, anche Alessia ha affrontato le stesse difficoltà (anzi, forse qualcuna in più considerando che è stata lei a lasciare famiglia e affetti per seguirlo) eppure, evidentemente, da parte sua quelle scelte erano state fatte con una consapevolezza maggiore.
Il modo in cui tutta la vicenda è emersa è stato, ovviamente, pessimo. Pessimo perché se anche la storia era già finita, essendoci comunque un bimbo di mezzo, essendo comunque ancora dei personaggi pubblici e non essendo Catania la città più discreta d'Italia, esporsi al rischio che le signore (o meglio, vista l'età, direi ragazzine) con cui Aldo si è accompagnato nei mesi immediatamente successivi alla rottura, mettessero tutto in piazza, era altissimo, ed infatti si è puntualmente realizzato. E non pensare a quello che sarebbe accaduto è stato ancora una volta segno di immaturità. Ed è stato irrispettoso. Irrispettoso non tanto per Alessia, ma per Niccolò, che è l'unico amore che non potrà mai passare, l'unica storia che non potrà mai finire e l'unico essere umano al quale per tutta la vitaAldo e Alessia dovranno rendere conto.
In una situazione come quella che si è verificata tra di loro la maggior parte delle donne avrebbe solo rabbia, astio e livore. Alessia, e lo abbiamo chiaramente visto nella puntata andata in onda oggi, non prova nessuno di questi sentimenti. Solo sofferenza (assurdo, nel web di fronte alle ultime foto della Cammarota ho letto titoli come 'Alessia in formissima dopo la rottura con Aldo', quando parliamo di una ragazza già magra che è diventata scheletrica e che tutto è meno che in formissima, sia fisicamente sia psicologicamente) e delusione non solo per la fine di un amore, ma, soprattutto, per il fallimento di un progetto di vita, per un parziale fallimento come genitori che per quanto potranno presenti per il loro bambino (e, conoscendoli, sicuramente lo saranno) non potranno mai regalargli ciò che un figlio desidera più di ogni altra cosa al mondo: vedere mamma e papà insieme e felici.
Nonostante tutto Alessia lo perdonerebbe, nonostante tutto Alessia sarebbe disposta a provarci ancora, nonostante tutto lei vuole crederci ancora e spera in un ritorno. Non so se solo per la forza dell'amore che prova per Aldo o se, soprattutto, per l'amore che prova per Niccolò e per il fortissimo desiderio di avere una famiglia unita. Ma il problema non si pone, perché Aldo non ritornerà. Non tra un mese, non tra un anno. E allora, piano piano, il dolore si cristallizzerà, si imparerà ad andare avanti e magari un giorno, quando meno te lo aspetti, ti sveglierai la mattina e quella sofferenza, magicamente, non ci sarà più. Alessia passerà anche questa, lo so e me lo sento. E so che presto arriverà la persona giusta, quella con la quale il 'per sempre' potrà davvero essere tale.
Paradossalmente alla luce di tutto, quasi mi dispiace di più per Aldo. Perché io penso che lui in questo momento non si stia rendendo conto. Credo che, preso com'è da questa sua ritrovata libertà e da questa liberazione da buona parte dei doveri che si era assunto nell'ultimo anno, non abbia la percezione esatta della situazione. Oggi era quasi più preoccupato di dimostrare che in fondo non è così cattivo come è apparso invece di limitarsi a guardare la donna di fronte a lui e chiederle scusa. Scusa per le sofferenze che, alcune indirettamente, alcune, invece, consapevolmente, le ha provocato. Io penso che quando l'euforia di questo ritorno alla vita da ragazzino single gli passerà, quando si sarà stancato di serate in discoteca e di ragazzine intercambiabili, si ritroverà a fare un bilancio della sua vita, guarderà negli occhi suoi figlio e forse rimpiangerà quello che sarebbe potuto essere. Magari non accadrà mai nemmeno questo, eh. Ma per me ci sono buone probabilità che accada, non nel breve periodo, ma magari tra anni. E in quel momento sarà troppo tardi. Perché quel treno, quel bellissimo treno con gli occhi celesti pieni di amore, sarà ormai passato. Definitivamente.
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