Oggi a Verissimo, condotto da Silvia Toffanin, è stata ospite l'insegnante di danza di Amici, Alessandra Celentano.
La Celentano ha anticipato che il 7 Maggio uscirà la sua autobiografia "Chiamatemi Maestra":
Intanto è stato difficile scriverlo perché io non ho memoria, quindi tornare in situazioni molto indietro, trovare la sensazione di quel momento, è molto difficile. Riattraversare momenti negativi che abbiamo tutti, che io cerco sempre di allontanare, perché mi vengono spesso pensieri, ricordi, nostalgica. Però, siccome la maggior parte delle volte mi fa soffrire, io cerco di deviare il pensiero e quindi... Lì invece ti devi concentrare su questa, e ripensarci ne ha fatti riaffiorare nella mia mente altri. È anche bello da una parte. C'è questo conflitto, che da una parte non vuoi perché certe cose ti fanno soffrire, e dall'altra perché noi viviamo di ricordi, di vissuto. Noi esistiamo, perché un domani quando non ci saremo più, rimarremo nei pensieri e nel cuore delle persone che amiamo e che ci hanno amato. Sarebbe bruttissimo non avere questa nostalgia, questo pensiero.
Ha proseguito la maestra, raccontando un aneddoto della sua infanzia:
Mia mamma da piccola mi vestiva di tutto punto a casa, come di fa quando sei piccolina, no? Chiaramente avendo paura che prendessi freddo, canottierina sotto il body che non si fa proprio mai, devi essere perfetto. Quindi mi accompagnava, io correvo in camerino, mi spogliavo tutta mi toglievo tutto e mi rimettevo il body perfetto ed entravo in sala. Lei, che sbirciava attraverso un oblò, ogni tanto vedevamo le teste delle mamme che sbirciavano in sala, che non si può, si accorgeva che poi io la toglievo! E quindi mi sgridava. E la volta dopo era la stessa cosa.
La Celentano ha raccontato la sua esperienza di studio all'estero per quanto riguarda la danza:
A 13 anni sono andata a studiare danza in Ungheria. All'inizio è stata dura perché all'epoca eravamo molto controllate nei paesi dell'est, pur essendo bambine. È stata molto dura sia da un punto di vista fisico, perché noi iniziavamo già in sala alle 7:30 di mattina fino alla sera, senza mai fermarci. Quindi a livello fisico, rispetto a quello che io facevo, è stato un mezzo shock. Ma è stata la prima volta appunto che mi allontanavo dalla famiglia. Da una parte avevo la sensazione del distacco, dall'altra era talmente forte in me la voglia di andare avanti, imparare, vivere questa esperienza importantissima, che era molto più forte rispetto alla nostalgia. Per quanto io sia stata sempre molto forte di carattere, molto dritta, e mi dicevo che era un'esperienza talmente forte ed importante che io dovevo andare avanti come un soldatino. Non ho mai fatto capire ai miei genitori di avere nostalgia, anche perché io sono sempre stata fatta così, i miei problemi non li ho mai riversati nella famiglia, perché non volevo dare loro preoccupazioni nè con i genitori nè con le sorelle. Diciamo che mi sono sempre affiancata a delle buone amicizie, per farmi aiutare, per poter parlare, per potermi sfogare. Comunque di carattere non sono una che tende a riversare le proprie problematiche sugli altri, non mi piace chiedere o pesare sulle persone.
Alessandra ad un certo punto ha pensato di lasciare la danza:
Alessandra ha anche spiegato quando ha iniziato ad insegnare:Ho pensato di lasciare la danza, mi sono dovuta scontrate con la realtà. Ho fatto anche delle audizioni, che racconto, con ballerine alte come si doveva essere alte, io ero 1metro e 77. Poi io ero convinta di essere brava e pensavo di passare lo stesso. No, se ci sono delle regole. Io ho imparato sulla mia pelle tutto quello che professo oggi. Mio padre, che all'inizio era contrario, voleva che finissi di studiare poi fare la ballerina, ma non era del mestiere, non si rendeva conto che a quell'età devi essere già pronto. Quindi c'è stato uno scambio di direzione, mia madre si è tirata indietro, e mio padre mi ha spronata ad andare avanti perché avevo fatto tanti sacrifici.
Ho smesso di ballare ed ho iniziato ad insegnare verso i 30 anni finita la mia carriera. Devi provare sul tuo corpo se nella tua mente quello che poi insegni agli altri.
La professoressa ha svelato di aver sofferto di disturbi alimentari:
Verso i 14/15 anni è un momento che ti rendi conto che il tuo corpo cambia, perché io da bimbetta nel giro di un'estate sono diventata come adesso, è un grosso cambiamento anche a livello tecnico. Ma anche l'importanza di avere un corpo consono al tuo tipo di lavoro. Che non è solo una questione di bellezza, di linee, di artisticità, ma proprio pratica. Quando le ballerine devono saltare, ma anche un solo arabesque, alzare la gamba dietro se tu sei pesante, non sei in forma, fai molta più fatica o addirittura non ci riesci. Quindi è un discorso proprio legato al lavoro, non solo all'estetica. Chiaramente sappiamo che in un lavoro piuttosto che in un altro devi avere certe caratteristiche, nella danza devi avere una certa forma fisica. Una volta c'era molta meno attenzione rispetto l'educazione alimentare, tutta un serie di problematiche che oggi invece conosciamo. Non parlo mai di diete, parlo di saper mangiare che è una cosa che poi ti porti avanti nella vita. Devi studiare a scuola, devi studiare a danza, sprechi tanta energia e devi mangiare. Io ho avuto disturbi alimentari quando ho visto che crescevo, diventavo alta, mi è cresciuto il seno, io non ho mai avuto tanto seno sono sempre stata stata proporzionata. Però nella mente di una ragazzina, sapendo che una ballerina deve essere in un certo modo, ho avuto questo momento che però ho superato in poco tempo. Dato che ho sempre cercato di risolvere le cose da sola, ho capito che era una cosa sbagliata, quindi ho capito di cambiare assolutamente atteggiamento. Conoscevo anche tante situazioni sbagliate. Chiaramente quando sei piccolo non sai bene quale è la cosa giusta, la direzione giusta. Ma quella volta l'ho capito, lo ho affrontato e ne sono uscita.
Alessandra ha anche parlato della separazione dal suo ex marito Angelo:
Ne siamo consapevoli tutti e due che sarebbe potuta andate diversamente, però abbiamo avuto talmente tante cose che si sono messe contro, non tanto io e lui, ma tutta una serie di cose... la malattia di mia mamma, il lavoro ecc. E purtroppo è andata così. Col senno di poi, dopo la separazione è stato un grande dolore. All'inizio, vista la situazione che c'era è stata quasi una liberazione, poi comunque io sono una persona riflessiva, ho cercato di capire... io so gli errori che ho fatto, ho cercato di andare un po' più nel profondo. Molte cose dei elaborarle, rielaborarle e trovare sempre l'aspetto positivo. Io non sono una che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, al contrario, lo vedo mezzo vuoto, ma cerco di sdrammatizzare. La mia frase standard è "c'è sempre la miniera".