Verissimo, Carolina Marconi racconta come ha scoperto di avere un tumore: “Sono scappata, non lo volevo accettare”
L’ex gieffina ha raccontato ad una Silvia Toffanin commossa la sua battaglia contro il tumore
Linda Settembre 26, 2021
Carolina Marconi, la giovane di origini venezuelane che nel 2004 partecipò al Grande Fratello, è stata ospite di Silvia Toffanin per Verissimo, in onda oggi su Canale 5.
La Marconi – che non ha perso il suo splendido sorriso nemmeno nella battaglia più difficile, quella contro il cancro – è stata accolta da un grande applauso e ha raccontato la sua vita, cambiata da un giorno all’altro:
Sono emozionatissima. Allora… io e Alessandro siamo da tanto tempo insieme, all’incirca nove anni. Abbiamo deciso un anno e mezzo fa di avere un bambino. Non è arrivato. Abbiamo deciso di essere aiutati con la fecondazione assistita. Per fare questa cosa richiedono tutti i tipi di analisi. Le abbiamo fatte tutte, mancava solo la mammografia, che non facevo da due anni, e per il Covid, altri due anni. Vado a fare questa visita e il medico mi ha controllato e mi ha detto che avevo un piccolo nodulo. Mi ha detto di stare tranquillissima perché era piccolo, non era niente di che.
Ho fatto la risonanza e dalla risonanza col contrasto è risultato che era un tumore aggressivo, piccolissimo ma molto aggressivo. Quindi è stato come un fulmine che mi ha trafitto nello stomaco perché per me mancava solo quell’esame della mammografia. Ero contenta, perché dovevo pensare a fare il bambino. Quando mi hanno comunicato che avevo il tumore stavo con mia madre e il mio compagno, e sono scappata perché avevo capito che avevo il tumore e vedendo la faccia dei medici sono scappata. Sono andata nel bar della clinica fuori a piangere. Mia madre ha provato a calmarmi, io non lo volevo accettare. È venuto il mio compagno mi ha detto: “Carolina, adesso dobbiamo entrare dentro e dobbiamo affrontare tutto”. Io mi ricordo che gli ho detto: “Io non ho tempo di avere un tumore perché devo fare un figlio”.
Carolina ha trovato la forza di andare avanti, una volta uscita dalla sala operatoria e dopo un lungo e difficile intervento di otto ore:
Mi ha dato forza, sono entrata, mi sono asciugata le lacrime e ho detto: ok, va bene. Sono entrata e ho accettato, mi hanno comunicato il giorno dell’intervento. Il 6 aprile, giorno del compleanno di mia madre. Che tra l’altro, il giorno prima, 5 aprile, ho scoperto che mia madre aveva il tumore alla tiroide. Mi ricordo il giorno dell’intervento che è stata tosta. Ero ansiosa, ti vengono tanti pensieri. Pensavo: “Se poi non mi sveglio?” Erano due interventi in uno. Quando mi hanno prelevato dal lettino per operarmi, ho preso il telefonino e ho scritto “Ti amo” a tutte le persone al quale voglio bene. Però fortunatamente mi sono svegliata. L’intervento è durato otto ore e ringrazio Dio di avermi dato l’opportunità di svegliarmi, di lottare.
Quando è arrivato l’esame istologico di mia madre che non doveva fare né chemio né radio ho trovato una forza pazzesca. Quando è arrivato l’esame istologico mio, ero tranquilla perché ignorante su questo tema mi sono autoconvinta che tanto fosse piccolo. Sono arrivata davanti ad un professore serio. “Allora devi fare la chemio per sei mesi”. “Cosa?” ho pensato alla chemio biologica, che so che non fa perdere i capelli… e invece no. Non era tanto per i capelli, era perché avevo paura.
Ad oggi, la giovane si è detta determinata e pronta ad affrontare con coraggio tutto quello che verrà:
Oggi ho finito le chemio rosse e ho iniziato le bianche, ne ho fatte 3 e ne mancano 9. Finirò tutto il 10 novembre. Penso che farò una di quelle feste…
Io adesso sono molto emozionata perché mi hai regalato un video bellissimo e mi hai fatto ricordare mio padre che mi manca tanto, però ho avuto paura all’inizio, adesso ho una carica e una forza che noi donne sappiamo. Nemmeno io sapevo di avere una forza del genere. Mi dicevo: “Carolina che vuoi fare? Stare a letto tutto il giorno? Carolina vuoi piangerti addosso, stare triste, depressa?” No. Affrontiamolo. Perché non lo possiamo affrontare con coraggio dignità e simpatia. Facendo le cose che facevo prima. Ogni tanto me la metto la parrucca, ma adesso le punture mi creano del caldo, mi pizzica. Io adesso sono così. Tanto poi i capelli crescono. Adesso sono pelatina. La cosa importante è quello che ho dentro. In questo momento ho capito davvero chi mi vuole bene.
Al suo fianco c’è Alessandro, il suo compagno da nove anni che ha definito “un dono di Dio”:
Io sono sempre stata una entusiasta delle piccole cose. Quando sei una bella ragazza devi fare poi sempre il doppio per farti accettare. “Guarda non sono solo fi*a”. Adesso che sono su Instagram mi faccio vedere sempre col sorriso. “È una situazione da risolvere” dicendo così si alleggerisce la malattia. Con determinazione e coraggio.
Alessandro è molto timido. È una mia vittima, gli faccio sempre gli scherzi. Ci siamo molto uniti in questo momento. Quando si ha un tumore gli equilibri si rovinano. Se non c’è una forte stima e amore, gli uomini o le donne abbandonano il malato. Io dico sempre che è un dono di Dio.
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