Televisione
Verissimo, Clizia Incorvaia in lacrime parla del dolore dopo la scomparsa di Eleonora Giorgi: “Mi manca tanto”
L’ex Vippona ha replicato alle critiche ricevute sui social dopo la perdita dell’attrice
Valeria 23/03/2025

Clizia Incorvaia è stata ospite oggi a Verissimo. Qui ha parlato del recente lutto dopo la scomparsa della suocera Eleonora Giorgi:
Come sto? Mi sto rimettendo in carreggiata per me, i bimbi e la famiglia. Sto cercando di non farmi sopraffare dal dolore, da questo momento complicato. Sto cercando di far vivere al meglio questo momento ai bimbi. Loro erano legatissimi a mia suocera, quando lei faceva la terapia del dolore noi andavamo a trovarla e giocavano. Con Nina avevano un rapporto bellissimo, era la terza nonna, prima di andarsene le ha regalato una scatola con delle gradazioni di colori incredibile. Paolo mi raccontava che questo era un tabù.
Poi ha parlato di come i piccoli hanno vissuto l’addio:
È stata lei a mettere in ordine prima di andare via. Quando eravamo in ospedale ha parlato con Nina: “tu hai il ruolo di spiegare a Gabri che io ho litigato con Dio, io non voglio andare ma lui mi vuole accanto a lui, vuole che io sia un angelo, ma io vi proteggerò da sù”. Nina era convinta, pregava perché pensava che Dio l’ascoltasse, ha abbozzato. Sono stati momenti intensi. Lei ha mantenuto uno spirito positivo anche in quei momenti, la vita è stata un gioco bellissimo per lei e ha mantenuto sempre uno spirito ottimista senza mai portare la malattia a casa. Questo anno abbiamo collezionato più momenti insieme, il dolore ci ha unito di più.
Eleonora Giorgi, in qualche modo ha sempre detto di rivedersi un po’ sempre in Clizia Incorvaia. A proposito di questo, in piene lacrime, l’ex Vippona ha affermato:
Mi manca tanto, tantissimo. Lei mi sosteneva in tutto, mi aveva anche sopravvalutata, vedeva tante cose in me che non so se mio marito o mia mamma vedono. Lei mi supportava, dicevamo che dovevamo fare noi due un viaggio a New York. Devo ancora elaborare il lutto, mi sento fortunata di averla avuto al mio fianco perché è una donna speciale. Lei si ritrovava in me per un vissuto, un matrimonio alle spalle, un figlio, un marito più giovane, lei è sempre stata priva di etichette. Era libera ed indipendente e questa sua libertà mi faceva sentire sicura ed accettata.
Durante la nascita del piccolo Gabriele, Clizia e Paolo hanno affrontato un momento di difficoltà e in quel caso vicini a loro, a sorreggerli, ancora un volta, mamma Eleonora:
Lei sì ci ha tenuto uniti, un figlio fa vacillare la coppia e la mette a dura prova. Lei mi disse “non dimenticate mai di essere amanti e complici, non solo genitori”. Ci organizzò un weekend a Parigi dicendo di fare l’amore e divertirci. Ha sempre seguito il suo cuore.
Clizia ha poi proseguito:
Lei mi ha detto che mi passava il testimone, cercherò di essere all’altezza, per lei. Ho recuperato il rapporto con mia madre dopo averla persa e il fatto di pensare che abbiamo poco tempo a disposizione mi ha fatto mettere da parte alcune asce da guerra e risentimenti che avevo nei confronti di mia mamma.
Dopo la scomparsa di Eleonora, Clizia Incorvaia è stata presa di mira dalle numerose critiche che la condannavano per aver superato troppo velocemente il lutto. A tal proposito, dopo un recente sfogo social, ha oggi aggiunto:
Sì, sai cosa? C’è il pregiudizio, per vecchi retaggi culturali, che quando subisci un lutto tu debba farti sopraffare dal dolore, farti vedere invaso dal dolore. Se non ostenti quel dolore significa che non stai soffrendo abbastanza. Io mi sono messa subito a lavoro per non portare a casa una mamma depressa, per mio marito, per i bimbi, mia suocera mi vorrebbe da guida.
Mia mamma quando morì mio nonno entrò in depressione e lì ho sofferto, abbiamo vacillato come famiglia e ho iniziato ad avere attacchi di panico. Bisogna trasformare la sofferenza in momento di forza, per chi ami e per te stessa.
Poi ancora:
Lei ha sofferto tantissimo. Le persone non ti perdonano di essere indipendente, di aver lasciato un uomo forte per amore, il cinema la snobbò dopo la separazione da Rizzoli. Ci sono retaggi culturali di maschilismo che non ti perdonano questo.
Mi sono scagliata contro chi mostrava affetto mostrando ipocrisia perché mi ha dato fastidio il fatto che tutti la osannavano adesso ma quando avevano la possibilità di stare con lei, lavorare, negli ultimi 30 anni non ci sono stati. Troppi hanno ostentato questa cosa a favore di like, l’ho trovato di cattivo gusto. Gli adulti non sono abituati alle persone vere, piuttosto alle maschere da adulto che deve fingere e mantenere qualcosa istituzionale.
Infine Clizia Incorvaia ha così concluso:
Non lo so se sono riuscita a dirle tutto. Forse no. Però non voglio avere rimpianti e credo che ci ricongiungeremo tutti, credo nell’eternità e mi salva da tutto questo, dal non averla mai saputa apprezzare abbastanza. La perdita mette a dura prova te stesso, la relazione, la famiglia, vacilli e devo rimettermi in carreggiata per questo, per tutti noi. Un dolore mette in crisi tutto.
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