E’ stata una settimana di polemiche quella che ha coinvolto la trasmissione del sabato pomeriggio di Canale 5 Verissimo condotta da Silvia Toffanin, iniziata con il botta e risposta con l’ex star del Bagaglino Pamela Prati in merito a un servizio che avrebbero dovuto rimandare in onda ieri ma che poi in realtà non è stato trasmesso, come lo stesso programma ha comunicato con l'ironico hashtag #BuonaPrimavera in risposta al post della Prati. Oggi, a riaccendere la polemica è stata invece la showgirl Heather Parisi – che attualmente vive ad Hong Kong - e ha mandato un videomessaggio alla trasmissione andato in onda ieri pomeriggio (che potete rivedere QUI) per parlare dell’emergenza coronavirus in Cina che però a quanto pare ha subito dei tagli che non sono stati affatto graditi dalla Parisi che con un post sul suo profilo Instagram ha manifestato il suo disappunto e ha pubblicato inoltre il video integrale che sperava fosse mandato in onda nella sua completezza:
Questa è la versione integrale del mio video a Verissimo del 2 Maggio 2020. Avrei preferito che fosse trasmesso nella sua versione originale vista la delicatezza degli argomenti trattati. Non è facile esprimere le proprie idee in un video di pochi minuti, e quando si cerca di farlo, ogni passaggio diventa importante, perché è preparatorio al passaggio successivo e contribuisce a costruire il messaggio che si vuole trasmettere. Credo sia importante che vi arrivi anche quello che è stato tolto, che è il messaggio che ho sempre cercato di dare a tutti quelli che mi hanno scritto.
Ed ha continuato:
Ho cercato di dare conforto, coraggio e speranza e di condividere la mia esperienza che, anche se è diversa, perché riferita a un paese diverso, può aiutare a capire e a dare un filo di speranza. All’inizio, a gennaio sembrava che il peggio fosse da noi, che siamo così vicini alla Cina, poi le cose sono cambiate ed è successo quello che è successo. Noi a Hong Kong siamo stati molto fortunati, soprattutto se pensi che Hong Kong è una città di oltre 7 milioni di abitanti che vivono praticamente uno accanto all’altro. Oggi abbiamo poco più di 1,000 casi e solo 4 morti. Anche se noi a Hong Kong non abbiamo vissuto questa esperienza, capisco le difficoltà economiche e psicologiche di chi per settimane è stato costretto a casa. Per amore di verità.