Oggi a Verissimo è andata in onda un'intervista a Giuseppe Giofrè, ballerino internazionale ed attuale giudice di Amici.
Giuseppe ha parlato della sua vita che ha raccontato nel libro Stidda. Alla domanda della conduttrice riguardo la sua esperienza ad Amici in veste di giudice, Giofrè ha raccontato:
Ad Amici sono tornato a casa, ed è sempre bello, ho vinto Amici 12 anni fa, edizione 11 del 2012. Ricordo benissimo quel giovanissimo Giuseppe anche perché è rimasto uguale. Sognavo prima e sogno adesso.
È stato mandato in onda un video riguardo la sua carriera, Giuseppe ha commentato:
Grazie, fai sempre dei video belli. Io riguardando questi video sono sempre dell'idea che tutto quello che faccio, lo faccio principalmente per me stesso. Perché è un sogno che avevo sin da piccolo. E non lo faccio per dire ballo con Jennifer (Lopez n.d.r.), ballo con Taylor (Swift n.d.r.). È sempre un mio obiettivo personale. Quindi poter fare questo nella vita e lavorare con la mia passione è la cosa più grande, sono molto fortunato.Se si emoziona quando è su quei palcoscenici: adesso un po' meno, ti faccio la stessa domanda a te, ormai sei di casa, c'è sempre l'emozione ma la gestisci.
Riguardo al nonno che ha ispirato il suo libro:
Il nonno mi ha insegnato a combattere principalmente e a difendere la mia. Nella mia famiglia siamo in tanti Giuseppe Giofrè. Non è l'unico il nonno. Il nonno è Giuseppe da parte di mamma che è Peppe Stidda, in Calabria lo chiamano Peppe Stidda che poi ha preso il nome del mio libro. Guardalo là è meraviglioso. Poi nonno da parte di papà era Giuseppe Giofrè, ho dei cugini Giuseppe Giofrè, siamo in tantissimi. Quello che mi ha insegnato nonno è stato proprio questo, perché nonno da piccolo faceva il marinaio, e come me girava il mondo. E ho trovato così bello ripercorrere quella che è stata la sua storia all'interno della mia. Ho cercato di creare una sorta di metafora all'interno del libro.
A quel punto è stato mandato in onda un tenero video del nonno.
Giuseppe nel libro ha raccontato la sua difficile adolescenza:
Non è per niente facile ballare in un piccolo paese della Calabria (Gioia Tauro n.d.r.). Ti parlo almeno di 20 anni fa. Dovevo fare calcio secondo gli altri, ma io in realtà avevo solo voglia di ballare. Così ho fatto, nonostante tutte le cadute che ho fatto, le ginocchia sbucciate, per diverse cose. Alla fine però sono tanto contento di come ne sono uscito, perché quello mi ha fatto un po' di forza e mi ha dato una motivazione in più per non fermarmi a quello, ma continuare a sognare in grande. Per un piccolo paese così è difficile sognare in grande. Ma se ce l'ho fatta io, ce la possono fare tutti. Ecco perché questo libro per me è molto importante, perché non si ferma solo al mio di traguardo, al mio di racconto, voglio che sia un po' motivazionale per la gente, se ce l'ho fatta io ce la possono fare tutti.
Dopo aver letto un brano tratto dal suo libro, riguardante il bullismo, il ballerino ha raccontato:
È così, è proprio così, riscriverlo poi immaginarmi di nuovo... oggi qualcuno forse è ancora vittima di queste cose. Ed è così brutto pensarlo che c'è gente che si nasconde dietro questi atti, e sono brutti sono molto brutti. Però come dicevo prima, questi mi hanno dato la forza per continuare. Ritornare indietro e pensarci è come se lo stessi vivendo adesso, ricordo benissimo che tornavo a casa da lungomare di Gioia Tauro, era estate. D'inverno era il corso di Gioia Tauro, era il momento dopo la scuola in cui uno si divertiva, voleva divertirsi, andare con gli amici. In realtà poi c'erano diverse persone che mi aspettavano, ma non per divertirsi.I tuoi genitori sapevano delle botte che ricevevi? In realtà non lo ho mai detto, sono sempre stato un tipo riservato, ad oggi lo sono ancora quindi leggendo questo libro forse mamma e papà capiranno che c'erano altre cose che magari non dicevo, non era solo "mamma voglio ballare, voglio ballare". Quello era il modo di nascondermi anche da loro. Chiudermi in una sala di danza e lasciarmi tutto dietro le spalle. I miei lo hanno scoperto un anno fa, forse con la tua intervista. Sono stato a pranzo con loro e mi dicevano "noi non sapevamo nulla" Io gli ho detto "non dovevate sapere nulla perché ci sono riuscito da solo, non volevo darvi altri problemi, eravate così concentrati a farmi vivere e coronare il mio sogno.
Riguardo l'amore, Giofrè ha svelato, sempre nel libro, la sua bellissima storia d'amore con un collega a Los Angeles:
Alla domanda se si è mai più innamorato dopo questa storia, Giuseppe ha spiegato:Quella è stata la mia prima storia d'amore, e raccontarla credo sia così bello. Ho passato momenti molto brutti da questa storia. Brutti per diversi motivi. L'amore finiva con lui nel 2019, nel 2020 iniziava la pandemia, il breakup e la pandemia sono stati qualcosa di indescrivibile, sono stato molto male. Poi mi sono dato di nuovo da fare, ho ripreso a ballare ho ripreso la mia vita in mano, sono riuscito a sopravvivere a quello. Poi sono ritornato a Los Angeles, ci siamo rimessi insieme, ad oggi non stiamo insieme, ma è sempre una bella persona e sarà per sempre parte della mia vita, perché il primo amore non si scorda mai e per me lui è stato il mio primo amore.
Ma sai forse quella cotta estiva, che dura una settimana e poi sparisce e dici vabbè, doveva andare così. Lui è l'unico grande amore fino ad oggi. Non si sa mai. Chissà magari ritornerò insieme, non do mai nulla per scontato. Anche perché ci troviamo spesso a lavorare insieme, non si sa mai nella vita. Quel dolore rimane, è un po' come quel tatuaggio che fai poi lo rimuovi, ma in realtà rimane sempre là.
Infine, interpellato sul suo rapporto con Michele Bravi e Cristiano Malgioglio, suoi colleghi giudici ad Amici, Giuseppe ha dichiarato:
Li adoro mi trovo benissimo, Michele è una persona stupenda, Cristiano è Cristiano, unico è una Stidda, è favoloso.