‘Vieni da me’, Garrison Rochelle rivela: “Se mi manca ‘Amici’? Certo, ma è stato giusto lasciare, l’ho deciso insieme a Maria De Filippi”
Stefania Novembre 26, 2019
Garrison Rochelle è stato a lungo uno dei docenti di danza della scuola di Amici di Maria De Filippi, fino a qualche anno fa quando ha deciso che fosse giunto il tempo per lui di salutare la conduttrice e lo staff e di imbarcarsi in nuove esperienze professionali. E’ stato uno dei più amati e tutti i telespettatori più affezionati si ricordano di lui e dei fiumi di lacrime che ha versato nei momenti più emozionanti.
Oggi pomeriggio è stato ospite di Caterina Balivo a Vieni da me per ripercorrere la sua fortunata carriera. Nato negli Stati Uniti d’America, ricorda ancora con piacere i primi passi mossi in Italia, dove è stato fortemente voluto dalla soubrette Heather Parisi, per la quale spende parole colme di affetto e gratitudine.
Nel 1983 è venuta a vedermi a Broadway e mi ha chiesto di fare Fantastico 4. Non conoscevo il programma, anzi quando l’ho visto mi è venuto da ridere. Mi sembrava antico per me, poi mi sono lanciato e mi è piaciuto. Perché ora i ballerini fanno cose incredibili. Heather Parisi ha talento e carisma, certe volte è difficile, ma mi faceva ridere. Anche se era una grande protagonista, aveva un sogno: lei voleva diventare mamma.
Da lì è partita la sua scalata nella televisione italiana, dove ha raccolto sempre più consensi fino ad approdare nella trasmissione della De Filippi. Pur avendo deciso con serenità di lasciare il suo posto nel programma, non nasconde il desiderio di voler ritornare.
Se mi mancano i ragazzi di Amici? Sì certo se mi chiamassero tornerei subito. Ma è stato giusto lasciare la trasmissione, lo abbiamo deciso insieme con Maria. Forse avrei dovuto farlo due anni prima, ma non ero ancora pronto. Questa volta sì e non ho pianto quando ho visto la prima puntata della nuova edizione. Con Maria De Filippi e Maurizio Costanzo ci conosciamo da più di venticinque anni: lei è la mia regina.
Garrison ha ammesso che la sua voglia di crescere professionalmente ha fatto finire in secondo piano un altro suo grande desiderio: quello di diventare genitore.
Mi verrebbe voglia di diventare padre ma a 63 anni sarebbe un’assurdità, almeno per me, provare a crescere un bambino piccolo. Per questo ho deciso di aiutare gli orfani.
Di lì è passato al ricordo dei suoi genitori e, in particolare, al rapporto difficile con il suo padre, a proposito del quale ammette:
Non mi ha mai abbracciato, mai detto ti voglio bene.
E voi che ne pensate?
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