Tra gli ospiti del 65° Festival di Sanremo appena conclusosi, c'era anche l'attrice Vittoria Puccini, diventata popolarissima per il ruolo di Elisa nella fiction Elisa Di Rivombrosa e per la sua chiacchierata storia col co-protagonista Alessandro Preziosi. Adesso, però, la bella toscana è legata a Fabrizio Lucci, direttore di fotografia di vent'anni più grande, e torna sugli schermi con L'Oriana, una fiction dedicata alla passionale scrittrice Oriana Fallaci: "Non avevo mai letto i suoi libri, ma conoscevo il suo coraggio. Per prepararmi a portarla in scena ho studiato la sua biografia, ho guardato su Youtube le sue interviste. Mi è venuto in mente il personaggio di Forrest Gump, ma al femminile, ma la differenza è che mentre Forrest inciampava negli eventi, lei se li andava a cercare. Attraverso la mia interpretazione, ho cercato di andare a fondo, perché ci sono cose di lei che ancora non si conoscono. Era una donna di contraddizioni estreme e sono contenta che il regista Marco Turco la racconti in modo franco, senza dare giudizi su di lei. E' stata una sfida per me e ho preso spunto dal suo grande coraggio. Mi ha fatto effetto portare in scena il suo lato passionale, tutto ciò che faceva era mosso dalla volontà di far valere le proprie idee e ragioni. La si può odiare o rimanere infastiditi dalle sue opinioni, ma è una donna di un fascino incredibile. Inoltre, abbiamo puntato i riflettori sul suo privato, mostrando quelle fragilità che emergevano quando interagiva con gli uomini. Quando veniva tradita, ad esempio, scappava dal suo compagno perché non riusciva ad imporsi. Se Oriana fosse stata ancora in vita, io sarei terrorizzata al pensiero che possa vedere questo film, ma ho cercato di rispettarla, l'ho interpretata senza imitarla e penso fosse giusto mostrarne luci ed ombre. Mi assomiglia pochissimo: io sono una donna più accogliente nei confronti del prossimo, mentre Oriana era spigolosa e coraggiosa: per lavoro era disposta a spostarsi in posti pericolosi, pur di documentare ciò che avveniva intorno a lei, anche in posti dove era vietato. Cosa che io non farei. Di conseguenza, non posso che ammirarla per il suo coraggio e la sua determinazione. Ha preteso di essere rispettata come donna, in un periodo in cui solo agli uomini era concesso parlare di certe cose nel giornalismo: è stata la prima reporter di guerra italiana. Spero che aver vestito i suoi panni possa avermi lasciato un po' di quel sano coraggio che serve a non subire e temere il giudizio degli altri, così come spero di riuscire a portare avanti le mie idee". Quando le si chiede se farà vedere a sua figlia Elena, la sua ragione di vita, il film L'Oriana, Vittoria conclude: "Sì, sarò felice di mostrarle la storia di una donna coraggiosa, che non si è arresa. Con lei sono una mamma che nonostante gli impegni lavorativi è sempre e comunque presente".